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Archivio - giugno 2003

[lunedì 30 giugno 03]

Ogni tanto dalle pagine di un romanzo reale spunta fuori il titolo di un libro inesistente. Spesso si tratta di un semplice riferimento, altre volte invece vengono fornite accurate descrizioni riguardo i contenuti, la storia e l'autore dell'opera letteraria fantastica di cui si sta... inventando.
Fino ad ora tutte queste opere immaginarie erano abbandonate a sé stesse, ma ora sono state catalogate tutte assieme all'interno di un volume edito da Zanichelli:

MIRABIBLIA
Catalogo ragionato di libri introvabili
di Paolo Albani e Paolo della Bella

• 480 pagine
• 519 schede di libri introvabili
• 270 illustrazioni nel testo

• 17 riquadri contenenti curiosità sui libri introvabili
• indice alfabetico con oltre mille titoli relativi ai libri in catalogo e alle opere che li citano

• riferimenti bibliografici delle opere in catalogo
• appendice che commenta le 50 biblioteche immaginarie ideate da François Rabelais, Laurence Sterne, Edgar Allan Poe, Carlo Dossi, Marcel Schwob, Giorgio Manganelli e altri scrittori


[Ardesia, 30/06/2003][p.link][]



Il convegno all'Università dellaTuscia si è svolto, come annunciato, il 26 giugno, ma dato che non ho potuto seguire la diretta on-line, per sapere che "Massaia" è effettivamente un uomo, come avevo ipotizzato qui ("Sperando che MASSAIA sia un MASSAIO... Io mi auguro che si tratti di un uomo... non saprei spiegare il perché, ma se fosse una donna credo mi starebbe profondamente antipatica. Se si trattasse di un un uomo, invece, più che l'inventiva, le capacità stilistiche, etc... ne apprezzerei l'estrema sensibilità..." ), ho dovuto trovare il tempo per scartabellare un po' in giro.

Finalmente poco fa, con l'ausilio di google, ho trovato i riscontri che speravo.
Zu scrive, ascoltando la diretta dell'evento:

Zu: - Sta parlando Massaia (un uomo, come si era detto).
Mafe: - È la mamma di personalita' confusa.

Più dettagliato il post di Leibniz:
"...- Massaia si è rivelata UN appassionatO di David Foster Wallace, di Raymond Carver e di Donald Barthelme. Assolutamente il migliore..."

A quanto pare quindi "Massaia" non è la creatura ibrida di un blogger noto, ma il frutto dell'inventiva di un anonimo che tra l'altro, proprio oggi, per nostra fortuna e diletto, è tornato a postare la vita della sua "creatura".


[Ardesia, 30/06/2003][p.link][]



[venerdì 27 giugno 03]

- E a me lo dici?
- Be', sì, qui si vendono cocomeri, no?
- Non solo quelli. Anche meloni e cocco.
- Ho capito, ma io vorrei giusto un cocomero.
- Lo sai scegliere?
- Insomma.
- Si rischia di prenderne uno poco dolce se non si sa sceglierlo bene.
- Be', speravo mi potesse consigliare lei...
- E che c'entro io?
- Lavora qui lei
- Tii sembro forse un cocomeraio? Sono un macellaio io.
- Ah
- Se vuoi io il cocomero te lo posso giusto tagliare, così lo vedi dentro
- Va bene
- Te ne prendo uno
- Ok.
- Ecco, un bel taglio netto!
- Hum, dal colore non sembra molto maturo. Me ne apre un altro?
- Come un altro? E questo? Ora che me lo hai fatto tagliare lo devi comprare.
- Ma come?
- Se lo lasci qui chi credi che se lo comprerebbe un cocomero di questo colore? Finché era intero magari una possibilità di venderlo c'era, ma ora...
- Ho capito. Va bene. Quant'è?
- Non ne ho idea. So solo quanto costa il cocco. Sono venuto a comprare quello. Il ragazzo che lavora qui si è dovuto allontanare un attimo.
- Ma lei allora??
- Te l'ho detto; sono un macellaio.
- Ho capito. Me ne vado. Buonasera.
- E il cocomero?
- Glielo regalo.
- Ma è da pagare!
- Tranquillo non lo dirò a nessuno che l'ha rubato.
- Come rubato?? Non ho rubato niente!
- Sì sì è la tesi che sosterrò anch'io.
- Ma tu guarda che gente strana...
- Che coincidenza, stavo pensando la stessa cosa.


[Ardesia, 27/06/2003][p.link][]



Leggo su Panorama che il film Matrix porterebbe jella alle persone che si son ritrovate coinvolte, in un modo o nell'altro, nella sua realizzazione: "...l'attrice Gloria Foster, cioè l'Oracolo, è morta di diabete. La cantante Aaliyah che doveva essere Zee, invece, in un incidente aereo. Keanu Reeves ha perso una figlia, nata morta, e la sua ex fidanzata in un incidente d'auto. Come se non bastasse, a sua sorella Kim è stata diagnosticata la leucemia. Marcus Chong, cioè Tank, è finito in galera, arrestato per minacce..."
Inoltre c'è da dire che anche ad ambiguità non si scherza: uno dei due registi-fratelli pare stia facendo una cura ormonale mirata a diventare più femminile, in vista di un intervento chirurgico... più radicale: lo ha rivelato l'ex marito della sua nuova fiamma (che di mestiere fa la"dominatrice" (!?!)) che, tra l'altro, aveva cambiato a sua volta sesso, passando da donna a uomo.
Mah...


[Ardesia, 27/06/2003][p.link][]



Mi piace quando gli scrittori si raccontano anche al di fuori dei loro romanzi.
E' per questo che apprezzo particolarmente articoli come questo, in cui Paul Auster racconta di come si trovò, durante il suo soggiorno Parigino di 30 anni fa, a tradurre una conversazione avvenuta alcuni anni prima tra lo scultore Alberto Giacometti ed il critico David Sylvester.

Tra l'altro la settimana scorsa Auster si trovava al Festival della Letteratura di Roma (qui potete leggere la testimonianza di mestierediscrivere.splinder.it)


[Ardesia, 27/06/2003][p.link][]



Altra prima-serata sprovvista di trasmissioni di rilievo alla tivvù.
RAI1 Il commissario Rex - RAI2 Furore - RAI3 La grande storia
Rete4 La conquista del west (film di John Ford del 1962 con Gregory Peck) - Canale5 Ciao Darwin Story - Italia1 Distretto di polizia
LA7 N.Y.P.D. + Sfera
Degli di nota: "Gunmen" con Christopher Lambert, alle 23.15 su Italia1 e "Creepshow 2", un film a episodi ispirato ad alcuni racconti di Stephen King.
Domanda: ma perché d'estate vengono trasmessi continuamente western? Si tratta di un oscuro messaggio subliminale mirato ad incrementare i tatuaggi a forma di stella sceriffosa e ad aumentare le vendite di tabacco da masticare e di sputacchiere? E' una pacata protesta controla legge Merlin e si tenta così di instillare nel rude maschio italiano la convinzione che non c'è nulla di meglio che un saloon con annesso bordello al piano superiore? Insomma, che storia ci sarà mai sotto?!


[Ardesia, 27/06/2003][p.link][]



[giovedì 26 giugno 03]

Stasera non c'è niente di buono alla tivvù; oltre ai soliti, devastanti, varietà, rubriche, reality show e compagnia bella, gli unici film trasmessi in prima serata sono "Carabina Quigley" (RAI3) e "Happy Texas" (Italia1). Titoli che sono tutto un programma, eh! Ci sarebbe anche "La stanza dello scirocco", un film italiano interpretato da Giannini su LA7, che però pare non sia all'altezza del romanzo di Dino Campana da cui è stato tratto.
Insomma, io se fossi in voi stasera uscirei, mi andrei a prendere un bel gelato in collina o in riva al mare (o dove vi torna più comodo) e al limite rientrerei per godermi "Seven" alle 23 su Rete4. Se il gelato è molto grosso o se vi soffermate da qualche parte a fare robe sconce su una panchina perché siete di quelli che non fanno caso ai bambini che gli puntano il dito contro chiedendo a voce alta "ma cosa fanno quei due lì?" ed ai genitori che imbarazzati gli dicono che indicare le persone non va bene, e vi perdete Bradd Pitt e Morgan Freeman che indagano sui delitti dell'invasato Spacey, ma avete comunque voglia di vedervi un film, sempre su Rete4 alle 2 e 15 c'è "Le cose che non ti ho mai detto", una commedia leggera e divertente.


[Ardesia, 26/06/2003][p.link][]



Mi sa che c'è un po' di confusione.

Rimanendo in ambito di blog, io ho sempre creduto che il termine FUFFA stesse ad indicare tutta quella categoria di post che esprimendo un pensiero personale riguardo ad un qualsiasi argomento ed essendo editi da persone comuni, che non posseggono quindi una credibilità pubblica accertata, non rientrano nei canali della comunicazione professionale.
All'interno della cosidetta FUFFA poi poteva trovarsi di tutto un po'; cose più o meno accattivanti, esperienze personali o articoletti di pubblico interesse, pezzi scritti bene o brani illegibili.
Insomma la FUFFA per me non era tutta uguale, tutta buona o cattiva.
Era solo un termine per indicare il materiale messo on-line autonomamente da persone la cui identità non è nota.
Invece poco fa leggendo qui ho trovato che Zop della FUFFA dà una definizione che va a sovvertire totalmente il mio pensiero:
"...termine fuffa... che comunque se dovessimo tentare di definire potremmo indicare con qualcosa come:

fuffa

s.f. - sost. di uso esclusivo parlato e dialettale. Cosa di poco conto, usato con accezione spreggiativa.
Etimolgia incerta, forse onomatopeica da pfuff."

Termine di poco conto? Accezione spregiativa??
Ma chi l'avrebbe deciso?!
E' uno scherzo, vero?!
Sarebbe un'ideologia devastante.
E poi saltano fuori iniziative come quella del "Club della fuffa" che secondo me non fanno altro che alimentare quello che dal mio punto di vista è soltanto un equivoco.

Ciò che scrivono i blogger lo considero FUFFA, ma non in senso spregiativo.
FUFFA per me è il contenuto di ogni blog gestito da un anonimo, a prescindere dalla natura degli argomenti e dalla modalità con cui vengono trattati.
E credo che questo non sia soltanto il mio modo di vedere le cose.
Altrimenti non mi spiegherei l'entusiasmo di tutti coloro che hanno aderito al fuffa aggregator; non penso proprio che questi blogger concepiscano la FUFFA in termini spregiativi e che condividano la definizione che ne dà Zop.
Già si fa un largo abuso della lingua italiana. Che si cerchi almeno di fare chiarezza sui termini non ancora codificati, che poi per storpiarne il significato ci sarà tempo, una volta che avranno trovato il loro spazietto canonico nel dizionario.


[Ardesia, 26/06/2003][p.link][]



in queste righe appiattite dal monitor.
Non sono
nei pixel ammassati,
nelle copie cache di google,
nei commenti e nei link.
Non mi ci sento ora in tutto ciò.

Ma potete trovarmi in un bicchiere di tè freddo,
nei cubetti di ghiaccio che vi si sciolgono dentro
e che schioccano contro il vetro azzurrognolo del boccale.
Potete trovarmi nelle pale di un ventilatore;
il mio personale mulino a vento...

"Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire... "

(Francesco Guccini - "Don Chisciotte")


[Ardesia, 26/06/2003][p.link][]



[mercoledì 25 giugno 03]

Da quando ho iniziato a far la signorina buonaseeeeera qui sul blog in pratica non ho più guardato la TV, a parte "Dark Angel" ieri sera ("solo occhi" mon amour); evidentemente è terapeutico.
Stasera non c'è un granché da vedere; o vi fate una full immersion anni '80 con "Drive In" su Canale5, o vi abbandonate alla sana demenzialità di "Scrubs" su MTV. Per gli sportivi impenitenti su RAI1 c'è "La notte dei campioni", che non ho ben capito cosa sia, ma non mi va nemmeno di indagare; per chi ama le notti blu di Lucarelli invece c'è lo speciale sui delitti di mafia (RAI3). Personalmente starei alla larga dalle api assassine del film di Italia1 ed anche dai baffetti di Poirot su Rete4; non che le avventure del famoso investigatore non mi piacciano, è soltanto che preferisco qualcosa di più consistente che due indagini da 50 minuti l'una, quindi, al limite, tanto vale riesumare un libro di Agatha Christie.


[Ardesia, 25/06/2003][p.link][]



(Post dedicato ad alice :) )
A volte mi è capitato di fissare un quadro o un oggetto antico e pensare alle persone che, nel corso del tempo, lo hanno sfiorato, agli sguardi che lo hanno ammirato. Credo sia questo il motivo per cui mi commuovono le scene iniziali del "Titanic" di Cameron, in cui si vedono sospesi in fondo al mare gli oggetti appartenuti ai passeggeri della nave prima del disastro.
Ma veniamo al libro in questione. Si tratta della storia di un quadro che rappresenta per l'appunto una ragazza vestita di blu, e delle persone a cui è appartenuto nel corso degli anni.
Il quadro, all'inizio del romanzo, è nelle mani di un professore olandese che in un raro momento d'abbandono, confida ad un collega che si tratta di un'opera rubata da suo padre ad una famiglia ebrea di Amsterdam durante l'occupazione nazista; poi si va a ritroso nel tempo passando attraverso le vite di tutti coloro che sono entrati in possesso della tela, fino ad arrivare al pittore nel momento in cui, per risollevarsi momentaneamente dallo sconforto dei debiti, decide di ritrarre la figlia seduta vicino alla finestra.
Tre secoli di storia olandese visti attraverso la vita di persone comuni le cui esistenze hanno come unico punto comune "La ragazza in blu".

Peccato che costi 14 euro, altrimenti me lo sarei già comprato... intendo il libro, non il quadro!


[Ardesia, 25/06/2003][p.link][]



L'altra sera ho visto "Unbreakable".
Riporto la parte iniziale del commento che si trova sul retro della confezione del dvd:"Dopo "The Sixth Sense- Il Sesto Senso", il regista e sceneggiatore M. Night Shyamalan è riuscito a creare con "Unbreakable - Il Predestinato" un alto thrilller assolutamente unico..."

Intanto ci tengo a precisare che non è un errore di battitura mio; c'è scritto proprio "thrilller" con 3 "L", poi vorrei notificare all'umanità tutta che concordo con l'autore di quelle righe: è un thrilller (sempre con 3 "L") veramente unico e mi sento di aggiungere un "e per fortuna!!!" (con 3 punti esclamativi)
L'idea su cui si basa il film è originale ed inizialmente sembra di trovarsi di fronte ad una pellicola non eccezionale, ma godibile, poi però, dopo un'ora e quaranta minuti, salta fuori che non esiste un finale. Cioè, niente di male, nel senso che ognuno è libero di girarselo come meglio crede il film, ma almeno potevano avvertire! Intendiamoci, non è che la storia viene lasciata aperta ad un eventuale seguito o che non ci sono i titoli di coda, la sigla ed il resto; tutto questo è perfettamente in ordine. Diciamo che il film si conclude, ma senza un finale che sia degno di essere definito tale.
Cerco di spiegarmi meglio perché mi rendo conto che non avendolo visto può sembrare che stia dicendo un ammasso di insensatezze; la trama del film procede seguendo una sua logica fino al punto del colpo di scena, dopo il quale uno si aspetterebbe che succedesse un qualcos'altro prima della fine del film ed invece niente, partono i titoli di coda e tanti saluti.

Tu rimani perplesso davanti allo schermo, rendendoti conto di avere comprato una schifezza immonda e l'unica cosa che puoi utopisticamente augurarti è di essere in possesso dell'unica copia che riporta quell'errore di battitura nella parola "thriller"; magari ti ritrovi fra le mani l'equivalente cinematografico del "gronchi rosa" e tra qualche anno un collezionista ti offrirà migliaia di euro per accaparrarselo.
Dite che è alquanto improbabile che possa accadere una cosa del genere?
Comunque tentar non nuoce!
Sioriiiii e Sioreeee accorrette ad ammirare l'unica copia al mondo del raro thrilller con una L in più ed un finale in meno. Su, forza, avanti con le offferte!!!


[Ardesia, 25/06/2003][p.link][]



[martedì 24 giugno 03]

Su Italia1 terza serata del Festivalbar che questa volta fa tappa a Pistoia; personalmente mi rattrista parecchio vedere Ramazzotti arrivare sul palco tutto esuberante, che finge con distacco irreale di strafregarsene del fatto che la serata sia condotta dalla Hunziker, sua ex-moglie e che dichiara che il testo del singolo che è diventato la sigla del programma, non avrebbe nulla a che vedere con le loro recenti vicissitudini sentimentali.
Se avete voglia di vedervi un film potete scegliere tra "Prima e dopo", drammone familiare con Maryl Streep e Liam Neeson su RAI2; "La diga della paura" su Canale5; la commedia "Due tipi incorreggibili" interpretata da Burt Lancaster e Kirk Duglas su LA7 e il Carlo Verdone sotto tono di "Sono pazzo di Iris Blond" su RAI3. Di quest'ultimo l'unica cosa divertente che ricordo è la visione di un filmato del backstage in cui facevano vedere le innumerevoli volte che era stato necessario girare la scena in cui la Gerini lecca gli occhiali a Verdone; prima le veniva da ridere, poi, una volta trovata la concentrazione necessaria è saltato fuori che le lenti avevano il sapore dell'alcool che molto probabilmente era stato utilizzato per pulirle e quindi ogni tentativo della povera Claudia si concludeva con una comica smorfia di disgusto.
Qualsiasi cosa decidiate di vedere ricordatevi di fare una capatina su RAI1 durante le pubblicità che dare una sbirciatina all'inaffondabile SuperQuark male non fa.


[Ardesia, 24/06/2003][p.link][]



Di cialtroni bravi a riempirsi la bocca con le parole è sempre stato pieno il mondo.
C'è chi lo fa per una sorta di sboronaggine intrinseca, chi per difesa, chi per necessità.
Una volta ci si limitava a raccontare stupidaggini agli amici del bar ed alle donne che si volevano abbordare, inoltre si pompavano i curriculum vitae inventandosi le credenziali.
Da quando internet è diventato accessibile a tutti, o quasi, sembra che ci sia stata una migrazione di portata mondiale: ora tutti i racconta-balle si sfogano on-line, facendosi la home page o il blog e riempendolo di assurdità.
La cosa più ridicola sono le pagine di presentazione.
Ti si ferma l'occhio sulla scrittina "chi sono", clikki il link e ti ritrovi davanti ad una schermata che ti fa sentire un emerito incapace. Leggi e ti chiedi come sia possibile che uno a 22 anni sia laureando in legge, giornalista, webmaster, arbitro di calcio, e che trovi anche il tempo di fare volontariato! Per qualche istante ti senti la merda più merda del pianeta, ma poi ti riprendi un attimo e indaghi meglio, insinuandoti nei meandri del sito del fenomeno. Così scopri che quando dice "laureando" intende che è iscritto al corso universitario, che prima o poi intende laurearsi e non che è sul punto di discutere la tesi; salta fuori che si definisce "webmaster" per il semplice fatto di aver messo in piedi con "front page" le tre paginette che stai guardando e che per "volontariato" intende fare volontariamente, e cioè senza che nessuno spazzino si debba prendere la briga di puntargli una rivoltella alla tempia, la raccolta differenziata dei rifiuti; inoltre leggi che si reputa "giornalista" poiché posta i suoi commenti sportivi sul forum della squadra del cuore e che l'arbitro lo fa, sì, ma ai ragazzini di sette anni che si ritrovano a giocare per passatempo nel campetto di terra battuta che si trova sotto casa sua.
Ma vi pare normale?!
E quelli che, parlando del proprio blog o sito, dicono cose del tipo: "il primo blog che parla di..."? Come faranno mai ad avere la certezza assoluta che quel determinato argomento non sia mai stato trattato da nessun'altro?! Hanno fatto una ricerca accuratissima? Al giorno d'oggi, in cui sembra che tutti abbiano già parlato di tutto, vedere diciture del genere mi fa veramente irritare. Se ne avessero la certezza matematica lo potrei capire, ma in questo mondo virtuale costituito da migliaia di blog e siti è pressoché impossibile essere sicuri di stare proponendo davvero qualcosa di esclusivo.

Ora per protesta mi metto da qualche parte nel blog la dicitura "La prima *scintilla* che abbia mai fatto luce in un'intercapedine", poi mi faccio il tastino "chi sono" linkato ad una pagina in cui mi spaccerò per scrittrice, dato che sto scrivendo; webmaster e grafica, perché il codice del template me lo son modificato tutto, da cima a fondo; critica letteraria e cinematografica perché commento libri e film; poi naturalmente opinionista, dattilografa dato che ho copiato un paio di documenti per mia madre; maestra e professoressa di discipline varie ed eventuali perché ho sempre aiutato i miei cuginetti coi compiti; veterinaria poché mi occupo di gatto e pesce rosso; infermiera, dal momento che faccio le punture a mia nonna; elettricista perché ho cambiato le pile al termostato e idraulico in quanto ho tolto dal cesso, evitando un allagamento di portata epica, il rotolo di carta igienica che ci aveva spinto dentro il micio.


[Ardesia, 24/06/2003][p.link][]



Gli italiani non leggono, il mercato editoriale è in crisi, non si dà spazio agli scrittori emergenti perché vista la situazione non ci si possono permettere azzardi.
Sono o no questi fatti risaputi e assodati che da anni ci si sente ribadire dalle rare rubriche di lettura in TV, per radio o dalle pagine dei giornali?
Ma se è così perché su "Panorama" c'è un articolo intitolato: "Ma in Italia il libro è sempre un business: lettori più giovani, titoli di qualità. E uno zoccolo duro di grandi acquirenti. Il direttore generale dei libri Mondadori spiega perché da noi il mercato è ancora in sviluppo."
"Il libro è sempre un business"?!?
"Il mercato è ancora in sviluppo"?!?
Qualcosa non quadra.


[Ardesia, 24/06/2003][p.link][]



[lunedì 23 giugno 03]

Dato che ieri ho speso la bellezza di un euro per uno di quei giornaletti con l'elenco dei programmi televisivi ho deciso che questa settimana mi immolerò al ruolo di signorina buonasera e vi ammorberò con i miei spassionati consigli su cosa guardare alla tivvù.

I PROGRAMMI DELLA SERATA - LUNEDI'
Su canale 5 alle 21 c'è "Sognando l'Africa": è un film tratto da una storia vera. Ricordo che l'andai a vedere al cinema appena uscì, incuriosita da un documentario/intervista in cui mi ero casualmente imbattuta in TV poco tempo prima, in cui Licia Colò, che per una volta tanto aveva smesso di molestare quei poveri orsi biachi della pubblicità, ricostruiva la vita della protagonista della vicenda.
Dubbio amletico: che cappero ci sarà dentro all'uovo appeso sopra al letto?!
Mi sono imperdonabilmente distratta io o affettivamente l'arcano non viene svelato?
Se dopo guarderete il film, fatemi sapere.
Se preferite qualcosa di più sclerato, ma altrettanto tragico, potete guardare "Attrazione fatale", alle 21.30 su LA7; a Glenn Close la parte della schizzoide paranoica viene anche fin troppo bene. Inquietante davvero.
Sconsiglio "Superfantozzi" su Rete4 che ormai ha fatto il suo tempo e "Chi l'ha visto?" sui RAI2 che con 'sto caldo magari la gente se ne sparisce apposta per andarsene al mare e di essere ritrovata ha poca voglia.

Auguro a tutti voi una buona visione e vi dò appuntamento a domani pomeriggio :p


[Ardesia, 23/06/2003][p.link][]



Da vedere perché:
- i dipendenti del negozio di dischi sono due caricature riuscitissime
- fa riflettere e sorridere
- il protagonista si rivolge spesso al pubblico, quindi è carino che ci sia qualcuno ad ascoltarlo
- (per le donne) -> rendersi conto che certi ragionamenti assurdi non sono propri soltanto del vostro patner può essere consolatorio
- (per gli uomini) -> anche se non vi sembra spesso i vostri processi mentali sfiorano il ridicolo, ma dato che sentirvelo dire direttamente non vi piace, tanto vale che lo vediate da voi
- tutti dovrebbero imparare a prendersi un po' meno sul serio e ad ironizzare su sé stessi

Da evitare perché:
- la voce con cui hanno doppiato il protagonista non c'entra nulla
- Cusak fa un po' senso così "cresciuto" (tra l'altro assomiglia ad un altro attore famoso, molto più vecchio di lui, di cui però non mi sovviene il nome)
- a tratti dà una sensazione d'inconsistenza
- le manie e le esagerazioni altrui ricordano inevitabilmente le proprie
- è molto meglio l'omonimo romanzo di Hornby dai cui è stato tratto (non c'è paragone)


[Ardesia, 23/06/2003][p.link][]



[domenica 22 giugno 03]

Centro commerciale - esterno.
L'unico alberello/ombra rimasto libero ti constringe a parcheggiare nel posto più distante dall'entrata.
Temperatura dell'abitacolo: 73,4 Gradi.....Fahrenheit (cioè 23 Gradi Celsius)
Apri lo sportello e ti arriva addosso una zaffata di calore mista ad odore di catrame, pensi che ci sia un errore, che non era tua intenzione alzare il coperchio di nessunissimo pentolone borbottoso, che volevi soltanto scendere dall'auto.
Temperatura esterna: 32 Gradi Celsius (89,6 Fahrenheit), umidità - non lo sai, ma quando nell'utopistico intento di respirare, ti ritrovi boccheggiante al suolo, impantanato nell'asfalto gommoso, intuisci che è parecchia.
Ma in lontananza intravedi la tua meta, le porte scorrevoli del basso edificio ingoia carrelli, che mentalmente, per farti forza, ti stai immaginando essere il luogo dove vanno a convergere tutti i bocchettoni d'aria condizionata del mondo.
Qualche centinaio di metri, a passo veloce, sotto un sole che non perdona indecisioni e rallentamenti, ed è fatta.
Mentre avanzi imperturbabile però ti vedi arrivare incontro donne in bikini/pareo, uomini a torso nudo e vecchiette avvolte in leggere tunichette mezze trasparenti che paiono tende da cucina, ed allora un dubbio atroce ti si insinua nella mente: dato che quelli che escono sono mezzi nudi, non sarà che l'impianto d'aria condizionata sia guasto? Cerchi di autoconvincerti che si tratta semplicemente di esibizionisti, che sono poi quelli a cui vengono inspiegabili raffreddori estivi; la tensione è al limite, la testa ti si sta surriscaldando, gli occhiali da sole son quasi saldati al naso, ma poi arrivi alla tanto agognata entrata e al di là del fruscio delle vetrate scorrevoli vieni punto da una piacevole e trastullante frescura. Finalmente si respira, finalmente provi "quasi freddo", finalmente!
Cerchi di non pensare al fatto che prima o poi dovrai uscire là fuori, in un mondo surriscaldato e cattivo; vuoi farti cullare un po' dalle finzioni artefatte del consumismo, dalle signorine che ti offrono assaggi gratuiti di questo o quel prodotto (anche se tu poi regolarmente rifiuti), dalle luci, dai suoni, dai profumi di questo moderno luna park dell'acquisto, dove i calcinculo li prendi dai prezzi proibitivi, l'autoscontro si fa a piedi o, al limite, coi carrelli, dove invece dello zucchero filato spacciano piatti di tortellini o di involtini primavera, e al posto del labirinto degli specchi ci sono le vetrine dei negozi, in cui, immancabilmente, si va a stampare il distratto di turno.


[Ardesia, 22/06/2003][p.link][]



[sabato 21 giugno 03]

Amate Harry Potter e trovate ingiusto che per leggere il suo quindo libro dovrete attenderne per mesi e mesi la traduzione italiana?
Questo post fa per voi.
Se invece fate parte della schiera dei babbani che non lo sopportano e che darebbero volentieri fuoco alla barba del professor Silente e a tutta Hogwarts, saltate a pié pari le prossime righe perché si tratta del mio smistamento.


Senza nemmeno rendersi conto di ciò che le stava accadendo, Maeve si ritrovò seduta col cappello calato fin sul volto.
Sapeva di essere in un salone pieno di gente, ma era come se fosse totalmente sola, lì, al buio, a dover percorrere il labirinto della propria mente, per riuscire a coglierne la vera essenza. Si aspettava che il cappello iniziasse a parlare da un momento all'altro e quindi stava tesa, in ascolto di una voce che però non udiva.
*Ennò* penso fra sé e sé, ma sapendo in cuor suo che il cappello la stava ascoltando, *io non mi muovo da qui... Fa nulla se sei indeciso e se ci metterai un secolo a smistarmi. Tanto io non ho fretta... Sta pur zitto quanto credi! Io voglio imparare, son arrivata fino a qui e non torno di certo indietro solo perché tu sei diventato timido!! *
Era quasi certa che ora avrebbe udito qualcosa... ma ancora niente.La magicità del cappello sembrava esser sparita.
Poi, ad un tratto, a Maeve parve d'udire qualcosa. Subito le sembrò un lieve sibilo, poi fu sicura di udire un flebile scroscio di risa!
*Finalmente ti fai sentire!!!* sospirò Maeve e senza sapere da dove le scaturisse si ritrovò prepotentemente in testa questo pensiero: * la magia è intorno a me....la magia è dentro di me.....ora la mia magia è nelle piccole cose, ma un giorno, quando avrò acquisito sapienza e saggezza.......*
E fu a quel punto che il cappello, con voce divertita le disse:
*con questo caratterino ragazza mia, forse i grifondoro per te sarebbero la giusta via*, si fermò un istante e poi riprese: *però visto che del sapere vuoi intraprendere il sentiero, son certo che il tuo destino sia di crescere fra i... CORVONERO* esclamò deciso, con un sibilo allegro, agitando le sue sgualcite pieghe sopra la testa della ragazza che ora stava sorridendo rassicurata.
Quando la Vicepreside tolse il cappello a Maeve per passarlo al ragazzo successivo, lei mostrò un sorriso orgoglioso.
Era certa di esser stata smistata nella Casa giusta. E a ripensarci ora, trovava molto divertente il fatto di esser riuscita a far sghignazzare di gusto quel vecchio copricapo rattoppato!
Dopo aver raggiunto in mezzo agli applausi e alle grida generali il tavolo del Corvonero, ed aver preso posto vicino a Martin, si rese conto che ora c'era Sorley "dentro" al cappello. Era il primo che si era mostrato gentile con lei, che aveva cercato di metterla a suo agio quando eran sulle barche.
Maeve trattenne il fiato, aspettando ansiosa che si decidessero le sorti del suo nuovo amico.


Piacerebbe anche a voi provare l'emozione dello smistamento?
Andate qui e sentite un po' cosa ha da dirvi il cappello parlante.


[Ardesia, 21/06/2003][p.link][]



Non trovo più un libro. Son certa di averlo visto qui intorno meno di una settimana fa, ma ora sembra scomparso. La consapevolezza che a metterlo dove si trova ora sono stata io non mi è di grande aiuto. Mi andava di leggerne un brano, quello del cappello. Probabilmente è meglio che non l'abbia trovato; oggi avevo molte cose da fare e sarebbe andata a finire che lo avrei riletto tutto, dato che si tratta di un libro che scivola via veloce, che si insinua come un lamento nei pori della pelle delle dita di chi lo regge, che trasuda la passione di un rapporto tormentato.
Più che un libro è una poesia. Versi di carni dilaniate da un amore impossibile, da una vita che spinge gli accadimenti lontano dal proprio corpo e li riversa, molti anni più tardi, sulle pagine di un libercolo tanto leggero quanto ferocemente denso di inarrestabili erosioni interiori.
Si tratta de L'amante di Marguerite Duras.
Il brano che cercavo l'ho trovato poco fa con google:
"Ma quel giorno non sono le scarpe la nota insolita, inaudita nell'abbigliamento della ragazza. Quel giorno porta in testa un cappello da uomo con la tesa piatta, un feltro morbido color rosa, con un largo nastro nero. A creare l'ambiguità dell'immagine è quel cappello. Come fosse capitato in mio possesso l'ho dimenticato. Non vedo chi potrebbe avermelo dato. Credo che me l'abbia comprato mia madre e su mia richiesta. Unica certezza: è un saldo di saldi. Come spiegare quell'acquisto? Nessuna donna, nessuna ragazza portava cappelli da uomo nella colonia, a quei tempi. Neppure le indigene. Ecco come deve essere successo: mi sono provata quel cappello, tanto per ridere, mi sono guardata nello specchio del negozio e ho visto, sotto il cappello maschile, la magrezza ingrata della mia persona, difetto dell'età, diventare un'altra cosa. Ho smesso di essere un dato grossolano e fatale della natura. E' diventato l'opposto, una scelta che contrastava la natura, una scelta dello spirito.
Improvvisamente è diventata una cosa voluta. Mi vedo un'altra, come sarebbe vista un'altra, al di fuori, a disposizione di tutti, di tutti gli sguardi, immessa nella circolazione delle città, delle strade, del piacere. Prendo il cappello, me lo metterò sempre, ormai posseggo un cappello che, da solo, mi trasforma tutta, non lo abbandono più."

Ha quattordici anni, poco più che una bambina. Tra poco incontrerà il Cinese. Si trovano entrambi su un traghetto che sta attraversando il Mekong.
Diventano amanti fin dal primo momento, quando ancora non si sono nemmeno sfiorati e lo saranno per sempre, anche se presto dovranno separarsi.
Si rivedranno una cinquantina d'anni dopo:
"Un giorno, ero già avanti negli anni, in una hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha detto: "La conosco da sempre. Tutti dicono che da giovane lei era bella, io sono venuto a dirle che la trovo più bella ora, preferisco il suo volto devastato a quello che aveva da giovane"
Quando l'ho visto la prima volta non sapevo che il film tratto da questo romanzo biografico, all'autrice non piaceva, che ne voleva fare una seconda versione che avrebbe sceneggiato lei, personalmente, ma che poi non fu mai realizzata.
Rivedere una delle esperienze più profonde della propria vita riprodotta su una pellicola cinematografica deve essere molto difficile, specialmente se vi si trovano imperfezioni, alterazioni e sbagli.
A me però quel film piace.
Il finale mi fa piangere di una commozione mista alla rabbia per quello che poteva essere e non è stato, per quello che avrebbero potuto dirsi e non si sono mai detti, anche se poi, in cuor loro, erano perfettamente consci dell'amore che provavano l'uno per l'altra. Ma quando le cose si dicono cambia tutto. E loro se lo diranno soltanto molti decenni più tardi. Per il momento la nave si allontana dal porto e lui la scruta celato, dentro l'auto nera.
Lei sa che lui la sta guardando.
Io sento il sapore delle lacrime che mi scendono sulle labbra.

Mi commuovo per i film più impensabili.
Nove settimane e mezzo mi fa sciogliere in singhiozzi. Avete presente alla fine, quando lei lo lascia e se ne va via, e lui inizia a girare per tutto l'appartamento, disperato come un animale in gabbia, e si mette a contare, cercando di imporre agli eventi il desiderio che ha di lei, la propria disperata volontà di farla tornare? Bé, è solo in quel momento di disfatta totale che si rende conto di amarla davvero e che lo borbotta fra sé e sé. Tutte le ossessioni, le perversioni, la sfrenatezze erotiche e sessuali, si sciolgono lì, in quel "ti amo" sussurrato quando è ormai troppo tardi. Ma anche allora non si muove, non corre ad inseguirla, a gridargli tutto il suo amore. Soccombe a sé stesso.
E di nuovo io mi ritrovo a cercare un pacchetto di fazzoletti di carta.
E' il tempo che frega tutti in queste storie; il tempo, lasciato scorrere via senza approfittare del momento, senza svelare i proprio sentimenti.
I titoli di coda si portano via i visi, le voci e tutte le loro storie ed io so che se voglio questo mio tempo posso tentare di usarlo per essere davvero me stessa, per cercare ancora il mio libro smarrito e per non avere timore di vivere passioni trasparenti.


"Muori di sfinimento, muori stanca morta per aver guardato troppo il mondo..."
"...morta per aver amato troppo, gli amanti, ogni sorta di amanti, troppi tentativi di amore, di amore totale, mortale appunto."

(Yann Andrèa, ultimo compagno di Marguerite Duras)

"Ma poi glielo aveva detto. Le aveva detto che era come prima, che l'amava ancora, che non avrebbe potuto mai smettere d'amarla, che l'avrebbe amata fino alla morte"
(Marguerite Duras, L'amante)


[Ardesia, 21/06/2003][p.link][]



[venerdì 20 giugno 03]

Mi piace quando riesco a saltare tra i blog che amo leggere passando di link in link, direttamente, senza dover tornare troppo spesso qui, alla base, o senza dover aprire l'apposita cartella dei preferiti di explorer.
Oggi ho voluto tener traccia del giretto appena fatto:

http://inkiostro.splinder.it
http://digilander.libero.it/pizia98/
http://zittialcinema.splinder.it/
http://lavitaistruzioniperluso.splinder.it/
http://personalitaconfusa.splinder.it/
http://mu.splinder.it/
http://esmivida.splinder.it/
http://alice.splinder.it/
http://lintercapedine.splinder.it/
http://paginediiaia.clarence.com/
http://massaia.splinder.it/
http://brodoprimordiale.net/
http://letture.blogspot.com/
http://zu.splinder.it/
http://virtualblog.splinder.it/
http://carnefresca.splinder.it/
http://webgol.splinder.it/
http://emmebi.blogspot.com/
http://unsentire.splinder.it/
http://lucertola.blogspot.com/
http://gr0ucho3.splinder.it/
http://e-pistole.splinder.it/
http://octoberrain.splinder.it/
http://uiallalla.splinder.it/
http://www.ilfoglio.it/wittgenstein/
http://www.ilfoglio.it/camillo/
http://quarky.splinder.it/
http://mappamondo.splinder.it/
http://diarionotturno.splinder.it/
http://laventicinquesimaora.splinder.it/
http://bradipa.splinder.it/
http://lintercapedine.splinder.it/

Non male, eh?! Potenza dei link!
Peccato che alcuni blog che adoro non facciano parte di tale catena di passaggi virtuali, ma presumo si tratti soltanto di fare qualche mirata variazioni di persorso. Oppure, al limite, potrei cercare di convincere quelli che restano fuori dal giro di farmi la cortesia di posizionare alcuni link ad hoc, per il mio passaggio!
I blog che mi fregano son quelli sprovvisti di link.
Vabbé, poco male, ora continuo il viaggio usando altri mezzi di trasporto (emotivo).


[Ardesia, 20/06/2003][p.link][]



[sabato 14 giugno 03]

Da un paio di giorni ogni qual volta passavo davanti all'acquario del mio pesce rosso, facevo finta di non sapere... ma ero conscia del fatto che lui era lì che da dietro il vetro seguiva i miei movimenti speranzoso e che per attirare la mia attenzione faceva evoluzioni acquatiche che a confronto i delfini di mirabilandia sono dei novellini.
Eh, povero il mio pesciolino, lo sapevo che con questo caldo avevi bisogno di un cambio d'acqua supplementare, per sentirti pulito ed ossigenato, ma sono una vile; occuparmi di te avrebbe significato fare un bagno di sudore che volevo evitare.
Oggi però, quando ti ho visto boccheggiare triste e affranto nella tua brodagli torbida mi si è stretto il cuore. Che disgraziata sono stata.
Per fortuna che il tuo acquarietto tanto acquarietto non è e che ha il filtro altrimenti a quest'ora ti era venuto il terzo occhio, come ai pesci dei Simpson.
Mica c'è da scherzarci: altro che inquinamento da rifiuti radiottivi, provate voi a nuotare immersi nelle vostre cacche, poi altro che terzo occhio!
Insomma le scelte erano due: o infilavo dentro all'acqua una carota, un sedano ed una crosta di parmigiano e ci facevo il brodetto o mi facevo una bella sudata a pulirgli il filtro ed a cambiargli l'acqua.
Naturalmente ho optato per il brodetto ed ora il mio pesciolino sta nuotando felice nei laghi celesti!
Hum, no vabbè, lo so che non son credibile; il pesce è sano e salvo, guizza con rinnovata energia e sprizza gratitudine da entrambe le branchie ed anche se tutta questa manifesta riconoscenza mi fa sentire ancora più in colpa, sono orgogliosa di avere un pesciolino rosso che fa le feste meglio di un cane.


[Ardesia, 14/06/2003][p.link][]



Mi son resa finalmente conto del motivo per cui i permalink (ovvero i link che indicano ogni singolo post) non funzionano più; nell'url il numero relativo al post viene ripetuto due volte invece che una.
Ho controllato un po' in giro, su altri blog, e pare che sia un problema di tutti gli splinderiani.
Probabilmente si tratta di una svista capitata l'altra notte, durante l'intervento programmato alla piattaforma.
Poco male; quando si riporta il link ad un messaggio basta ricordarsi di togliere il "doppione" dall'url e torna tutto a posto.


[Ardesia, 14/06/2003][p.link][]



Ciò che rende un attore degno di nota è la capacità di calarsi di volta in volta in un ruolo diverso rendendo credibile, agli occhi degli spettatori, la storia che sta recitando.
Edwar Norton in questo è sublime.
La prima volta l'ho osservato vestire i panni di Derek, il naziskin di "American History X"; la seconda volta mi si è parato innanzi come Monty, lo spacciatore in piena crisi esistenziale de "La 25^ ora"; l'altra sera era il prete biondino di "Tentazioni d'amore".
Le sue doti camaleontiche sono davvero sorprendenti.
*Uno scroscio d'applausi si levò dalle profondità del blog*


[Ardesia, 14/06/2003][p.link][]



[venerdì 13 giugno 03]

Ieri sera un attimo prima ero qui boccheggiante davanti al pc ed un attimo dopo mi son ritrovata seduta in terra, al Parioli, di fianco allo sgabello di Costanzo! Stavo per perdere i sensi dallo spavento quando mi son resa conto che si era trattata soltanto di un'allucinazione provocata dalla concomitanza di due tragici eventi: un momentaneo cedimento del ventilatore che si è bloccato per qualche secondo ed il volume elevato della tv davanti alla quale, tre stanze più in là, stava sonnecchiando mia nonna. 
Quando sono andata ad abbassare mi son accorta che ospite da Costanzo c'era lo scrittore Paulo Coelho, allora ho lasciato l'audio così come stava e me ne son tornata in camera, tendendo le orecchie per sentire quel che diceva!
Ha presentato il suo nuovo libro, "Undici minuti" e ad un certo punto, raccontando di sé e della sua scelta di diventare uno scrittore ha detto che da ragazzo i suoi genitori non avendolo compreso hanno cercato di "farlo ragionare" facendolo internare varie volte in manicomio. Allucinante! Ma quel che è ancora più sconvolgente è che Coelho ha definito questo comportamento "un atto d'amore disperato", poi ha continuato spiegando: "...volevano proteggermi dall'idea di diventare un artista e dato che non sono riusciti a convincermi hanno pensato che avessi bisogno di disciplina e mi hanno internato..."
Il bello è che ha detto queste cose con una tale leggerezza d'animo che pareva quasi esserne divertito.
Dev'essere il perdono; quando ci si sforza di comprendere realmente i gesti delle persone che amiamo, poi ci si sente più leggeri e sereni.
O che si tratti soltanto di un atteggiamento di facciata?
Se l'autore de "Il guerriero della luce" e de "L'Alchimista" parlasse dei propri genitori intonando una tiritera incazzosa alla maniera di Eminem presumo perderebbe una certa dose di credibilità!
Comunque le pareti di casa mia quando parlava lui emanavano fortissime vibrazioni positive.
Come dite? Era il volume a palla che faceva traballare le fondamenta della casa?!
Uff, ma voi di new-age non capite una cippa, eh?! Bisogna ascoltare le vibreessssscionnnnnnnn!!!


[Ardesia, 13/06/2003][p.link][]



(post dichiaratamente accaldato)
Ho appena finito di guardare tutti i sessantottominuti ed otto secondi del filmato che riprende la presentazione del libro "Mondo Blog" di la Pizia alla Feltrinelli di Milano, che il Signor GNUeconomy ha gentilmente messo a disposizione sul suo blog e il risultato è che mi sento un'emarginata.
Ma non un'emarginata normale; mi sento emarginata da un qualcosa che non mi appartiene, che non mi è mai appartenuto e che forse nemmeno esiste.
Chi sono tutte quelle persone presenti nel filmato? Non ne ho la minima idea.
Mi interessa? Relativamente.
La cosa interessante sono i blog (non tutti, solo quelli che amiamo leggere) ed eventualmente, le persone che ci sono dietro, che non sono i blogger.
Ragionamento tortuoso e contorto? Probabile.
Ora so che faccia ha l'artefice di la Pizia, ma cosa mi è cambiato? Nulla, nel senso che non la conosco come persona e quindi aver avuto questa sorta di contatto visivo con lei non mi cambia nulla nella lettura del suo blog.
L'altra notte, incuriosita da questo concorso, ho dato uno sguardo al Signor GNUeconomy, attraverso la sua webcam. Cosa mi è cambiato? Niente; a parte il fatto che mi son sentita una guardona, continuo a non sapere chi è e continuo a vedere il suo blog esattamente sotto la stessa luce (al limite vorrei dirgli che con i capelli tagliati a spazzola modello riccio spinoso incacchioso (foto 05) e con i ciuffi alla Bobby Solo (foto 06) non sta un granché bene, e che invece ci guadagna molto in fascino con le chiome di lunghezza medio/corta (foto 03) :p )
Comunque, anche dopo averli sentiti parlare sono rimasti degli sconosciuti quasi totalmente scollegati dai blog che scrivono e che io leggo.
I loro blog, i pensieri e le parole che ci mettono dentro, i colori e la grafica che han scelto per il loro template; questo sì che son cose a me note.
I blogger non esistono.
Esistono blog, esistono persone, ma i blogger no.
Oh, di certo si può usare il termine blogger per definire colui che scrive un blog, ma che i testi non si scrivessero da soli era scontato e un blog esiste anche se non si conosce la faccia, la voce, le movenze e la vita di chi ci sta dietro.
Emarginata dicevo, da blogger inesistenti e dalla loro voglia di teorizzare.
Loro si conoscono, si incontrano, fanno i dibattiti, filosofeggiano a proposito dello stumento blog.
A loro piace scrivere i blog, essere liberi di dire quello pensano senza compromessi, non si sentono minacciati dai nuovi giovani blogger (inesistenti anch'essi), non temono la volgarizzazione dello strumento blog, amano questo mondo virtuale che poi trova riscontri anche nel reale.
Ma nel virtuale loro non esistono; ad esistere sono i loro blog.
Nemmeno nella vita esistono come blogger perché lì diventano persone.
Nemmeno io esisto qui; esistono solo questi mucchietti di parole sparsi un po' a caso, esistono quelli che leggono, esiste l'immediatezza dei pensieri.
Ma io no.


[Ardesia, 13/06/2003][p.link][]



[giovedì 12 giugno 03]

Leggendo su ManteBlog: "A quanto pare a Viterbo il prossimo 26 giugno, durante il convegno sui weblog organizzato da Gino Roncaglia, sembra verra' svelato uno dei misteri gloriosi della blogosfera italiana: l'identita' di Massaia. Accorrete numerosi", mi è tornato alla mente un post in cui Inkiostro si interrogava sulla faccenda: "C'è una sola cosa sicura sulla sua identità: NON è una vera massaia. Nessuna persona sana di mente potrebbe essere una massaia come quella descritta da mugwump (questo il suo enigmatico nick) e tenere un blog: le due cose non sono compatibili. Certo è che la conoscenza che dimostra del mondo della 'casalinga di Voghera' è davvero notevole: questo porta a pensare che, se non è una massaia, quantomeno viva o abbia vissuto con una persona simile. Filo propendeva per l'idea di una quarantenne colta ed ironica circondata da burini, l'A.nonimo vede bene un marito annoiato con molto senso dello humour; io voto invece per l'ipotesi 'giovane blogger situazionista', maschio, sui 25 anni..."
Il toto-massaia proseguiva nei commenti in cui, cercando di ipotizzare l'autore di quel blog diventato ormai di culto, sono stati fatti i nomi di EmmeBi, Luca Sofri, Daria Bignardi, Aldo Nove.
Personalmente la cosa non mi tiene sveglia la notte, ma sarei falsa se dicessi che non sono incuriosita per nulla.
Io mi auguro che si tratti di un uomo... non saprei spiegare il perché, ma se fosse una donna credo mi starebbe profondamente antipatica.
Se si trattasse di un un uomo, invece, più che l'inventiva, le capacità stilistiche, etc... ne apprezzerei l'estrema sensibilità.
Dall'ultimo suo post: "
Mi piace fare il bucato o passare i pavimenti nella penombra. Mi piace anche sentire la ragazza della casa di fronte che si esercita al piano oppure quando è quasi ora di pranzo il rumore dei piatti e delle posate che provengono dalle altre case."
La sesazione è di malinconia, un po' quando si sta guardando l'ultima puntata del proprio telefilm preferito. Anche se il blog di Massaia non chiuderà i battenti, nel momento in cui si paleserà l'artefice della sua vita lei smetterà di averla davvero quella vita.



[Ardesia, 12/06/2003][p.link][]



• La redazione del sito www.targhe.org mi ha infilato nella propria rassegna stampa, (io son quella in fondo in fondo che ammicca da dietro il bannerino piccino. Sto nascosta perché mi han messo sotto alla stangona sulla copertina di "Bella"... - speriamo almeno non le puzzino i piedi )

"Letture e riletture" di Zu ha messo on-line la mia "recensione" di "Hotel New Hampshire"; l'avevo già pubblicato qui, ma l'idea del blog delle recensioni me gusta assai, quindi mi fa piacere parteciparvi.

• Mi son accorta di esser stata citata da Profeta che ha importato sul suo blog un commento che avevo lasciato in questo post di riguardo alla faccenda di "Freddy"; non ho ben capito se le mie parole son state interpetate benevolmente o se , al contrario, son state poste lì a rappresentaza delle forze blogghesche malvagie che attanagliano l'universo. Boh. Fa caldo e non c'ho voglia d'indagare! Tanto con quest'afa il confine tra il bene e il male si fonde sulla distesa d'asfalto infuocato che ricopre i moderni e catramati sentieri dei nostri consunti destini (!)


[Ardesia, 12/06/2003][p.link][]



"Chi lo dice lo è! Chi lo dice lo è!"
Una mia antipaticissima compagna di classe delle elementari lo ripeteva sempre, come fosse una sorta di parola d'ordine, a mo' di cantilena, ogni qual volta sentiva qualcuno dire a lei o anche ad altri parole come "cretino", "scemo", "stupido", etc...
"Chi lo dice lo è! Chi lo dice lo è!"
Era davvero seccante sentire sempre quella vocetta acuta ripetere ininterrottamente lo stesso ritornello, ma ora, pensando a Dave Eggers ed alla sua storia mi sta vennedo il dubbio che quell'antifurto ossessivo formato bambina non avesse poi tutti i torti.
Se non sapete chi è Eggers potete leggere questo esaustivo articolo di Wittgenstein oppure questo divertente "sfogo" di Matteo B. Bianchi: "Io invidio da morire Dave Eggers, anzi lo odio proprio, e per svariati motivi. Invidio la sua prosa fluente e inarrestabile, l'apparente scorrevolezza con cui scrive un romanzo di quasi quattrocento pagine e arriva ad aggiungerne un'altra cinquantina in un'edizione successiva. Invidio il successo strepitoso che il romanzo ha incontrato. Invidio l'anticipo miliardario che l'editore americano gli ha offerto sulla sola edizione paperback. Invidio l'entusiasmo con cui il libro era esposto nelle vetrine della City Lights Bookstore di San Francisco (dico: la libreria di Ferlinghetti, il punto preciso nel mondo da cui ha preso il via la rivoluzione culturale della beat generation, il locale dove Kerouack e Cassidy e Ginsberg e Dylan Thomas si incontravano per parlare di sesso, letteratura, sogni - e secondo me in quest'ordine preciso -, non una Barnes and Nobles qualsiasi). Invidio la stima che si è guadagnato con gli intellettuali di grido. Sono tutti motivi validissimi per invidiarlo.
Ma c'è una cosa che gli invidio ferocemente più di ogni altra ed è "McSweeney's..."

Insomma, tornando a noi, questo ragazzo riesce a farsi pubblicare un libro autobiografico intitolato "La struggente opera di un formidabile genio" ed ora viene davvero additato come genio, se non altro per il modo in cui è riuscito a sfondare col suo romanzo d'esordio ed a metter in piedi una propria casa editrice e ad inventarsi un periodico cult..
Recentemente è uscito qui da noi il suo nuovo romanzo, "Conoscere la nostra velocità", che pare essere divertissment allo stato puro.
"Chi lo dice lo è! Chi lo dice lo è!"
"Chi lo dice lo è! Chi lo dice lo è!"
Magari funziona! Provate tutti su; pensate intensamente a cosa vorreste essere poi scrivetemelo nei commenti... ma convinti mi raccomando!
Io ripeterò per voi la formula di rito "Chi lo dice lo è! Chi lo dice lo è!", "Chi lo dice lo è! Chi lo dice lo è!", "Chi lo dice lo è! Chi lo dice lo è!", e così tutto accadrà veramente... forse.


[Ardesia, 12/06/2003][p.link][]



Finalmente sono riuscita a capire cos'era che faceva sforar il testo del blog a destra e ho sistemato tutto!
Così ora è tutto tornato leggibile! Olè!
Son soddisfazioni!
Come avevo ipotizzato qualche giorno fa non si trattava di qualcosa di sbagliato nel codice sorgente; il colpevole era il testo di un post.
Dopo innumerevoli appostamenti, usando una nuova strumentazione all'avanguarda, i nostri reparti anti-sforamento sono riusciti ad individuare l'anomalia e ad asportarla celermente!
Cercherò di festeggiare l'evento facendo una volta tanto un post decente.........ma la vedo dura!
Vado a fare un po' di meditazione zen e appena trovo concentrazione ed ispirazione torno alla tastiera.
Voi intanto passatevi cappellini festosi e trombettine ed iniziate a fare il trenino cantanto "brasillllllllllllllllllll, c'aveva un blog con lo sforillllllllll, ma ora è tutto di nuov in filllllllllllll, brasillllllllll. lallalalalalallaaaaaaaaaaaaaa....."


[Ardesia, 12/06/2003][p.link][]



[mercoledì 11 giugno 03]


"...il Po'ouli, uccello delle isole Hawaii, l'animale più raro della Terra: solo 3 esemplari censiti." ( lanazione.it, 26 ottobre 2000 )

Io di quest'uccello non ne avevo mai sentito parlare; mi sa che non è un buon segno.

Aquila del Bonelli - Cacatua delle Molucche - Cavalluccio marino - Elefante africano - Farfalla Queen Alexandra - Foca monaca - Gibbone di Giava - Gorilla di montagna - Grifone dell’Appennino - Gru americana - Leopardo delle nevi - Lince - Lontra - Orso bruno - Panda gigante - Rinoceronte nero - Tartaruga marina Caretta Caretta - Tigre
Sono solo alcune delle 5000 e passa specie di animali che noi uomini abbiamo portato a rischio di estinzione...
Qui potete trovare splendide foto degli animali elencati sopra e, per ognuno, i motivi per cui stanno scomparendo dal pianeta.

Faranno tutti la fine del Po'ouli?
Sempre che lui l'abbia fatta una fine...
Io mi auguro che stia svolazzando da qualche parte, infischiandosene di ogni legge della probabilità, in barba, anzi, meglio dire "in penna", a chi aveva decretato la sua estinzione.
Sarebbe di buon augurio per tutte le specie attualmente ridotte, numericamente parlando, ai minimi termini.


[Ardesia, 11/06/2003][p.link][]



L'altro giorno mi son vista arrivare sotto casa due camion dei pompieri; ne sono scesi una decina di uomini, attrezzati di tutto punto che si son introdotti di gran carriera nel condominio di fronte al mio.
Si è subito si è scatenato il panico nel vicinato; erano tutti alla finestra a gesticolare, che cercavano di comunicare coi dirimpettati usando alfabeti inventati lì per lì (uno ha perfino tentato a lanciare segnali di fumo coprendo ritmicamente col coperchio una padella in cui stava bollendo un insolito spezzatino) ma non c'è stato verso di capire cosa stava accadendo. Si è pensato ad una fuga di gas, tanto che una signora al primo piano si è messa ad urlare che c'era un puzzo irrespirabile e che si sentiva male, anche per lo spavento... ma non l'ha presa in considerazione nessuno.
Comunque, dopo una decina di minuti, i vigili del fuoco se ne sono andati e nessuno ha capito cosa fosse successo.
Della tipa al primo piano non si è saputo più nulla; pare che per 2 giorni quello dell'interno 4b abbia offerto spezzatino a tutti...
Oggi mia nonna è andata in avanscoperta e spettegolando un po' con la lavandaia, un po' col postino, è venuta a sapere che tutto quel parapaglia è stato causato da... un gatto che non riusciva a scendere dal tetto!
Due unità di pompieri tutti trafelati per un gatto?!?!
Parrebbe proprio di sì.
Io a 4 anni, per vedere i pompieri da vicino, almeno mi ero presa la briga di dare fuoco alla cucina.
Hem, su non guardatemi storto; non ero io che ero matta, è che ai tempi davano in tv Grisù, il draghetto che era solito proclamare a gran voce "da grandeee faròòòò il pompiereeeeeeeeeeeeeeee!!!!!" e comunque si bruciarono soltanto le tende e e dei cuscini che tra l'altro erano ricoperti da un tessuto stampato a disegni geometrici inguardabili, quindi alla fine forse quel fuocherello male non ha fatto!


[Ardesia, 11/06/2003][p.link][]



[martedì 10 giugno 03]

Il nostro favoloso corso
"come conoscere ragazze in discoteca" è cominciato
Ti riesce difficile conoscere ragazze in discoteca ?

Vuoi capire cosa cercano le ragazze per farsi portare a letto la prima sera ?
NOI TI METTIAMO A DISPOSIZIONE UNA MAESTRA PER INSEGNARTI L'ARTE DEL "RACCATTA SESSO"
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(CONTATTO DIRETTO CON LA TUA INSEGNANTE COMPRESO) 
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dove stanno facendo i corsi le nostre ragazze

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[Ardesia, 10/06/2003][p.link][]



Mi piace il fuffa aggregator; è una versione un po' più casareccia del blog aggregator... e per questo certamente meno sofisticata ed organizzata, ma sicuramente più vicina a quella che secondo me dovrebbe essere l'essenza dei blog e cioè caos, confusione e sfuffamento totale!

Ecco i miei bannerini fuffosi:






Sì, lo so, son un po' casarecci, ma forse è proprio per questo che mi sembrano così rappresentativi e che quindi non mi vergogno a postarli e ad appiccicarli in giro :p
La lista completa, che ne comprende anche altri molto più professciunall (dato che non li ho fatto io!) la trovate qui, nella pagina con le istruzioni per il fuffa aggrgator.
Buona fuffa a tutti!



[Ardesia, 10/06/2003][p.link][]



Avete mai letto uno di quei romanzi la cui peculiarità è quella di partire da un avvenimento storico reale del passato per poi proseguire cambiando alcune cause/effetti, costruendo così una realtà alternativa a quella effettiva?
Bé, c'è chi, questo principio, lo ha applicato alla situazione geopolitica contemporanea prendendo come elemento base su cui costruire il proprio presente alternativo l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001.
Ma la differenza sostanziale è che qui non si cerca di costruire un romanzo basato su una realtà fittizia, bensì avviene proprio il contrario; si parte dal presupposto che la realtà falsata sia quella in cui viviamo e quindi l'interpretazione alternativa dei fatti tende a cercare di individuare una realtà più vera, che va oltre a quella ufficiale che cercano di propinarci i mass-media.
L'articolo in questione si trova qui, sulle pagine del sito di DELOS, è firmato Roberto Quaglia e titola: "Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’11 settembre 2001, ma che non avete mai osato chiedervi"

La premessa è:
"Avviso ai naviganti.
Questa è una rivista di fantascienza. Questo è un articolo di fantascienza. Ciò che segue è pura speculazione, e quindi non è vero. Nessun tribunale lo ha certificato vero. Nessun giornalista lo ha scritto. Nessun telegiornale lo ha detto. Quindi non è vero. Non sostengo che per contro sia falso. Consideratelo come il gatto di Schrödinger, una creatura contemporaneamente e paradossalmente sia viva che morta, sia vera che falsa, sino al momento in cui qualcuno andrà davvero a controllare come stanno le cose. Oppure, se questo vi riesce problematico, fate semplicemente così: non credete una singola parola di ciò che da questo momento in poi segue, e godetevi il viaggio nel paese delle meraviglie facendo bene attenzione al paesaggio."


...ma dove lo avete visto uno scenario fantascientifico supportato da link a siti attendibili che contengono dati, riscontri, informazioni ufficiali facilmente reperibili on-line?
Attentati, servizi segreti, antrace, sars, incidenti inquietanti, capri espiatori...
Se tutto fosse realmente come illustrato in queste pagine ci sarebbe davvero poco da stare allegri, ma personalmente credo che molto di quanto potrete trovare in queste pagine non si allontani poi tanto da come stanno veramente le cose... purtroppo.
Stiamo vivendo in una sorta di polpettone cinematografico costituito dalle sequenze peggiori di Matrix, Ritorno al futuro II, X-Files, etc..?
Bé, se così fosse, bisognerebbe soltanto augurarsi che in sala di montaggio ci sia qualcuno che sappia veramente il fatto suo...e che si interessi anche a quelli degli altri.


[Ardesia, 10/06/2003][p.link][]



[lunedì 09 giugno 03]

Gentile lettore di questo fausto blog, mi auguro che non ti sia mai dovuto trovare nella terribile condizione di sentire la necessità di recarti urgentemente in bagno per poi scoprire, una volta arrivato a destinazione, che l’unica cosa da leggere a portata di mano era un numero di Donna in Forma abbandonato sulla lavatrice da qualche familiare psicologicamente turbato.


Non ti è successo, vero? Hai proprio tutte le fortune, sai?


Come dici? Prima ti sentivi sfigato perché hai lo scarico del water che rigetta fuori tutto, ma ora, in confronto a me ti senti un privilegiato? Sì, lo capisco.


Ma non perdiamoci nei meandri del sistema fognario italiano perché assai più interessante è l’argomento trattato nell’articolo che ho potuto leggere su quel settimanale.


Il titolo, “splendida in mezz’ora”, già pareva una presa per il culo di per sé, ma non c’è bisogno di appigliarsi a queste sottigliezze per dirne quattro perché procedendo c’è di meglio.



La didascalia iniziale introduce l’argomento: “Sei già in tuta, pronta per una serata tranquilla a casa. Squilla il telefono: lui ti passa a prendere tra pochi minuti. Niente panico, anche Cenerentola riuscì a diventare una principessa. Con questi facili trucchi.”


Allora, intanto c’è subito da fare una puntualizzazione: uno che ti telefona all’ultimo minuto è da mollare subito (ad una donna, minimo minimo, un’oretta di preavviso bisognerebbe dargliela sempre), quindi la premessa è già fallace di suo, ma passiamo oltre.


In pratica, oh donna pantofolaia e divanosa, ti devi preparare ad uscire, ma hai solo mezz’ora di tempo. Quindi che fai? Ti lanci scattante e suadente sotto la doccia, ti infili qualcosa di comodo e carino, ti ravvivi un po’ i capelli e ti metti un filo di trucco come tutte le persone normali di questo mondo? No, tu che leggi Donna in Forma sai che questo non è il modo giusto per risultare splendida agli occhi del tuo aitante accompagnatore! Inoltre, sfigata come poche, ti accorgi che in casa non hai più né bagnoschiuma, né shampoo e ti rendi improvvisamente conto di avere una “ricrescita” di capelli squallida e terrificante. Ma tu sai cosa fare; invece di fiondarti sotto il getto scrosciate dell’acqua, seguendo i consigli della tua rivista preferita


- ti fai la doccia usando della crema per il corpo profumata;


- non ti togli gli eventuali rimasugli di trucco della giornata, bensì ti picchietti la pelle con una salvietta bagnata e poi, senza asciugarti, ci stendi sopra il fondotinta;


- ti riempi i capelli di shampoo secco (perché quello normale lo hai finito, ma di quello secco non resti mai senza), oppure, in alternativa, usi il talco (tu sì che ne sai una più del diavolo!)


- ti impastrocchi l’eventuale ricrescita dei capelli bianchi col mascara nero;


- ti trucchi, ma usando la matita che ti si è appena spezzata (che culo, eh) come ombretto e l’ombretto al posto della matita;


- allunghi lo smalto quasi finito con della base incolore e ne dai una ripassata su quello vecchio. Se la boccetta non si apre poi non ti fai certo prendere dal panico perché la tua rivista di fiducia ti suggerisce di scaldarla con un accendino, ed anche se sai che lo smalto è infiammabile e che l’ultima volta così facendo hai ridotto il gatto in cenere esegui imperterrita;


- ti rendi conto che hai terminato il profumo (strano però, in casa tua non finisce mai niente!) quindi riempi la boccetta vuota di tonico e ti spruzzi quello, oppure in alternativa ti riempi le mani di cipria e insceni una sorta di auto-tuca-tuca, cospargendoti in tal modo tutto il corpo di polverina cipriosa.



Ecco, ora sei pronta! E’ passata giusto mezz’ora da quando hai ricevuto la telefonata del tuo lui.


Il campanello suona e quel povero cristo dopo qualche minuto si ritrova in auto con una sorta di statua da museo delle cere, piena di shampoo secco, talco e rimmel in testa, che puzza di tonico aromatizzato alla cipria e che ha le unghie striate di un indefinito colore sangue marcio, tanto che ad un certo punto all’aitante cavaliere dell’ultimo minuto gli verrebbe da chiederle se per caso non avrebbe preferito rimanersene a casa a finire di sgozzare polli piuttosto che uscire con lui all’ultimo momento. Ma non riesce a proferir verbo perché lei ha un’espressione estasiata in viso, una sorta di consapevole sicurezza; visto il modo in cui è conciata è assurdo anche solo pensarlo, ma lei ha tutta l’aria di sentirsi… splendida.



E allora non importa se sembra il mascherone di una dama settecentesca, sporca e tutta inzozzata di prodotti di bellezza rimediati all’ultimo momento; non importa se è nuda come un verme poiché l’articolo sulla sua rivista preferita non aveva calcolato nemmeno un paio di minuti di tempo per pensare all’abbigliamento; non importa più nulla… perché al tuo fianco, oh uomo fortunello, tu ora hai una donna che si sente splendida. E tutto ciò è avvenuto grazie a te, al tuo invito precipitoso, alla tua telefonata di poco prima!! Quindi sai che ti dico? Te lo sei meritato!



[Ardesia, 09/06/2003][p.link][]



A volte basta chiedere! La maionese stellosa è tornata... anzi, non se n'è mai andata! Un commando di sandwich ha fatto irruzione nel frigorifero facendo luce sulla vicenda: il tappo ora è liscio, l'apertura è a strappo, ma la tradizionele forma stellosa c'è ancora... a patto di non sbagliare marca!!! Hem, io ero talmente abituata a considerare "maionese" "quella maionese" che non ho nemmeno preso in considerazione che potesse trattarsi di un prodotto diverso. Meglio così... sempre che non si tratti di schizofrenia. Va a finire che la maionese... è impazzita!


[Ardesia, 09/06/2003][p.link][]



Ai bei tempi ci si doveva far largo attraverso l'apertura del tubetto della maionese forandolo col retro del tappino che era appositamente appuntito con una forma a stella.
Ora, presumo per motivi di igiene, il tappino non è più adibito a quella sua funzione perforante, bensì è piatto e liscio, e la stagnola di protezione è munita di una pratica e moderna linguetta a strappo.
Dava un senso di liberazione bucherellare il tappino ed inoltre i ghirigori di maionese sui tramezzini prendevano quell'inconfondibile forma stellosa, che ora, per colpa del progresso, è stata sostituita da anonime ed informi striscioline tubolari che nulla hanno a che vedere con le decorazioni fastose di un tempo.
Forse è tutta una manovra di mercato per indurre i nostalgici a convertirsi ai più capienti e costosi barattoli!
Insomma, viva l'igiene, la praticità, il progresso.... però io rivorrei tanto la maionese stellosa.


[Ardesia, 09/06/2003][p.link][]



Il suo sito è elegante ed essenziale; per questo ad un primo sguardo potrebbe apparire addirittura asettico ed impersonale, ma poi, soffermandocisi, ci si rende conto che la scrittrice cilena ha messo molto del suo intimo in queste pagine virtuali. Sfogliando la sezione delle foto è impossibile non restare coinvolti dalle espressioni dei sui amici e familiari e, specialmente se si sono letti i suoi libri, non si può evitare di restare toccati dalla foto della figlia Paula e dalla relativa didascalia: "My daughter Paula Frias Allende in l991, a few months before she fell into a coma. She died in l992. Her spirit is always with me, like a soft presence." Riesce a commuovere la Allende, anche attraverso poche parole, ed allo stesso modo strappa un sorriso quando sotto ad una foto che la ritrae insieme al marito scrive: "The handsome man with the hat is my husband Willie Gordon. I had to force him to marry me. He really likes tall blondes. Here we are in Pablo Neruda's house in Isla Negra, Chile."
Quando si ritrova a dover elencare qualche cenno biografico quasi si scusa, dicendo che sono dati che spesso le vengono richiesti e che quindi è doveroso da parte sua inserirli nel sito, ma specifica immediatamente che le cose importanti della vita accadono nascoste, nel cuore: "It is very strange to write one's biography because it is just a list of dates, events, and achievements. In reality the most important things about one's life happen in the secret chambers of the heart and cannot be included in a list like this. I think that my most significant achievement is not my writing, but the love I share with my family. But in this web-site we need to have my bio: students and journalists request it often."
Che bello quando uno scrittore ci concede qualcosa di sé senza filtri romanzati.


[Ardesia, 09/06/2003][p.link][]



[domenica 08 giugno 03]

[Lasciatemiiiiiiii sfogareeeeeeeeeeeeeee con il template in manooooooo, lasciatemiiiii sfogareeeeeee che c'ho il bloooog strano!]
Sono veramente irritata! Era già una giornata schifosa di per sé ed ora a rompermi le scatole ci si son messi anche sto cappero di tamplate e i vicini di casa a cui è venuta la splendida idea di improvvisare giù in cortile una specie di autolavaggio danzante; han messo a tutto volume un nastro d'incomprensibili canzoni melodiche napoletane e hanno assoldato un gruppetto di parenti per i coretti.
A dirgli di piantarla c'è il rischio di farsi picchiare, ma se continuano così tra un po' credo che correrò il rischio.... alle brutte gli sguinzaglio contro il gatto!
Per quanto riguarda il template invece.... bé, è da una settimana che, se guardato con browser diversi da explorer, tutto il testo scritto mi sfora di 20 Km sulla destra e leggerlo diventa un'impresa titanica.
Oggi, tornata alla base, ho avuto la possibilità di fare "qualche" prova ("qualche" l'ho messo tra virgolette perché in realtà ho passato tutto il codice ai raggi X almeno una ventina di volte); non trovando nulla che non andava ho fatto un tentativo che inizialmente mi sembrava stupido, ma che poi si è dimostrato
risolutivo! Il risultato è che se copio il codice di questo blog e lo metto al posto del template del blog degli incipit, il risultato è che il testo non sfora più! Torna tutto magicamente a posto. Se invece faccio il contrario, e cioè incollo il codice di incipitevolmente.splinder.it al posto di quello di questo blog, i suoi testi che ora come ora si vedono perfettamente, fanno lo stesso problema e sforano a destra.
Ne ho dedotto che il problema non è causato da un qualcosa che ho sbagliato io, bensì da qualcosa che non va in splinder, forse unito anche al fatto che gli ultimi messaggi li ho postati da un mac. Sono andata nella home e ho cercato una mail per esporre il problema agli smanettoni della directory, ma non ho trovato nessun indirizzo... perciò alla fine ho deciso di lasciare un commento qui, anche se, in questo blog, sto ancora aspettando una risposta ad una domanda fatta il 27 maggio.
A me di solito non piace lamentarmi perché mi rendo conto che qui ci sarebbe soltanto da ringraziare per un servizio che ci viene offerto gratuitamente e che probabilmente coloro che si occupano di mandare avanti Splinder lo fanno a tempo perso e soltanto per passione, però se si fanno le cose credo che bisognerebbe farle con un minimo di criterio. Che l'unico mezzo attraverso cui gli utenti possano far presente i propri problemi siano i commenti ad un blog che non viene nemmeno guardato frequentemente non mi sembra cosa buona e giusta.
Probabilmente me la sto prendendo per nulla, ma perdere ore ed ore per aggiustare un problema di visualizzazione che alla fine scopro non dipendere da me (e magari nemmeno da loro, però vorrei almeno saperlo) per poi rendermi conto che non c'è nemmeno la maniera per contattare direttamente qualcuno per esporgli la cosa, non è proprio il massimo.
Ora comunque me ne torno a guardare la home di Splinder perché tra il caldo, le canzuncielle schifose dei vicini e gli scleri con l'html, non vorrei aver involontariamente saltato proprio la riga con il link ad eventuali "contatti", "mail" o "redazione".


[Ardesia, 08/06/2003][p.link][]



[venerdì 06 giugno 03]

E' successo anche oggi; stavo facendo la ennemillesima modifica al codice del blog, sperando di far rientrare il layout nei ranghi, quando è apparsa dal nulla una finestrella dall'aspetto ancora più sfigato di quella di ieri. Stavolta era gialla canarino incatramato e bordata di verde muffa. Ho cercato subito di chiuderla, ma non è servito a niente. Se ne è stata lì immobile, come in osservazione, per un paio di minuti e poi...

- Sei da sola?
io: Non son fatti vostri
- Sono solo uno e sono fatti miei perché se non sei da sola non ti dico niente
io: Non sei quelli di ieri?
- No
io: Ah, e chi sei?
- sei sola o no?
io: diciamo di sì
- ok, allora diciamo che io sono il verme inverecondo
io: sì e io l'acaro infrangente...
- è il mio nome in codice
io: io invece mi chiamo proprio così
- c'è poco da fare gli spiritosi, qua la situazione è complessa e pericolosa
io: insomma, ora si sta esagerando! la dovete piantare di saltare fuori dal nulla a sparare boiate! mi avette rotto. poi tanto, come avrai visto, io pubblico tutto...
- Ti ho contattata apposta. Mi servi per fare sapere agli altri che tanto tutto quello che stanno cercando di fare è inutile! E' solo una questione
di tempo. L'unica cosa che possono ottenere standomi alle calcagna è di allungare di qualche settimana la fase finale, ma nulla di più. Se pensano di poter evitare il peggio son soltanto degli illusi.

io: e ci credo, acuti come sono... Però ammettilo; per le finestrelle andate dallo stesso webmaster! comunque senti, io non so chi siate, cosa stiate facendo e il perché di tutto 'sto ciarlero qui. mi chiedo solo perché avete tirato in mezzo me che ho già abbastanza rogne a cercare di sistemare il mio template
- Smettila di fare la cretina. Non è uno scherzo. Loro stanno contattando un sacco di blogger; sono un personaggio scomodo e quindi vogliono
mettermi in cattiva luce. Loro vogliono il controllo assoluto, ma finché in giro ci saranno persone come me ciò non gli sarà possibile

io: ehm, ma quale sarebbe il punto? parli, parli, ma non si capisce niente. Anche quelli di ieri blateravano senza spiegarsi; alla lunga viene voglia di mandarvi
tutti a quel paese.... anzi, nemmeno tanto alla lunga se devo dirla tutta
- Non è complicato: vogliono il controllo su tutti i blog. Se li si lascerà fare tra qualche mese saremo tutti censurati, e chi non scriverà quello che
loro vogliono leggere sarà obbligato al silenzio

io: ma è impossibile! ci son migliaia di blog, una cosa del genere è impensabile
- magari fosse così! ti assicuro, è un pericolo reale, tutto è già iniziato, ma è un'operazione mirata, studiata nei minimi dettagli per non destare
dubbi di sorta

io: ma come?
- Non posso dirti tutto. Ti sei mai accorta di quelle stringhe presenti nei codici dei template predefiniti che apparentemente non servono a nulla?Riflettici... Sono codici sorgente particolari, con molteplici chiavi di lettura. Ma c'è molto di più...
io: uh?
- Intanto la visione dei codici trasmette un messaggio subliminale che crea collegamenti sinoptici anomali
io: sinottici? mo si spiegano tante cose! mavalà! e poi i codici vengono continuamente modificati
- Sinaptici. Ti ho specificato che non posso dirti tutto. Quella dei codici è solo la punta dell'iceberg. Ascoltami, non ti chiedo di credermi. Devi
solo fare quello che hai fatto quando ti hanno contattato gli altri; devi pubblicare la nostra conversazione nel tuo blog

io: questo non è un problema, solo che come non hanno mancato di farmi notare ieri quelli là, nel mio blog non è che passi tanta gente. Forse ti conviene
passare da qualcuno più famoso... Chessò, tipo la Lucarelli.
- Ci ho provato a contattarla, ma non mi è stata a sentire
io: ecco, questo dovrebbe farmi riflettere. che c'abbia ragione lei?!
- ormai non è più questione di torto o ragione, è questione di sopravvivenza e di libero pensiero
io: dai, ti pubblico, basta che non ci prendiate gusto a venire a romper le scatole a me. senti, se hai qualcosa d'effetto da aggiungere fallo pure, eh. dato
che ormai le palle me le hai sconquassate per bene almeno facciamo le cose fatte bene
- Niente proclami, che sappiano soltanto che io non scherzo e che con me non avranno vita facile. I blog son nati liberi e liberi devono rimanere
io: una roba alla braveheart insomma! vabbuò, a posto?
- Ma la vuoi piantare sì o no di scherzarci sopra? Dopo tutto quello che ti ho detto dovresti avere capito che è una situazione seria!
io: egregio signor verme inverecondo, intanto poteva scegliersi un nome un po' più credibile...come minimo! e poi non è di libertà che si sta parlando? bhe, io
sul mio blog scherzo quanto mi pare e piace, claro?
- ^^ forse tu sei ancora recuperabile
io: questa l'ho già sentita...

Ecco, io ho pubblicato tutto, quindi la mia parte per salvare il mondo si può dire che l'abbia fatta. Nel caso qualcuno avesse ancora altro da dirmi, sia che si tratti di reparti anti-blog, di vermi o di chiunque altro, vorrei fargli notare che la sottoscritta dispone di un funzionale indirizzo e-mail e che quindi sarebbe alquanto cortese risparmiarle, in futuro, l'apparizione improvvisa di altre inopportune finestrelle dai colori tramortiti. Grazie.


[Ardesia, 06/06/2003][p.link][]





[Ardesia, 06/06/2003][p.link][]



[giovedì 05 giugno 03]

Domani esce in Italia, dopo quattro anni di distanza dalla sua ultima pubblicazione, il nuovo libro di Daniel Pennac. In lingua originale è disponibile da circa un mese e pare non abbia deluso le aspettative degli estimatori del professore parigino, anche se questo suo nuovo romanzo non ha nulla a che vedere con la stramba famiglia Malaussene. Sul sito di amazon.fr ho trovato il commento di non-so-chi (dato che non so una parola di francese è già tanto che sia riuscita a capire che è un commento ...sempre che lo sia sul serio!) recita: "Le dictateur et le hamac" n'est pas un roman excellent, n'est pas le meilleur Pennac, mais c'est un excellent "truc". Pare quindi non si tratti di un capolavoro, ma comunque di un lodevole ed originale esercizio di stile.

Una curiosità: facendo una ricerca su google italia con le parole che dovrebbero, a quanto ho letto, essere l'incipit del romanzo di Pennac e cioè "Sarebbe la storia di un dittatore agorafobico", il primo risultato che salta fuori è il link proprio al post di questo blog in cui, a marzo, davo notizia della prossima uscita di "Ecco la storia"!


[Ardesia, 05/06/2003][p.link][]



Una mezz'ora fa, mentre stavo aprendo la finestra per postare qui nel blog, mi si è aperta, in mezzo allo schermo, una schifosissima finestrella di dialogo verde pisello marcio coi bordi marroncino chiaro. Ne è seguita la seguente conversazione fra la sottoscritta ed un ignoto interlocutore.

- Ferma! Tieni le dita a posto e non ti sarà fatto alcun male!
io: Uh, ma chi sei?
- Polizia informatica, reparto anti-blog.
io: Reparto anti-blog?? Ma che è?
- Questo è o non è un web log?
io: Hem, sì, almeno credo.
- Ecco, allora è tutto ovvio, no?
io: No. Non ci sto capendo niente! E mi state irritando. Con che diritto siete entrati nel mio blog?
- Hey, non è il caso di scaldarsi; modera i termini e fa come ti diciamo oppure sarà peggio per te.
io: ...
- Ed ora qualche domanda di prassi. Rispondi in modo chiaro ed esauriente.
io: E se mi rifiutassi?
- Semplice; in tal caso saremo costretto a chiamare rinforzi e a mettere questo blog sotto sequestro.
io: Hum... sentiamo le domande
- Ecco, così va meglio. La prima domanda è: da quanto gestisci questo spazio virtuale?
io: Da dicembre dell'anno scorso
- Circa 6 mesi quindi... E vorresti darmi a bere che in tutto questo tempo hai fatto soltanto 20.300 contatti?
io: Embé?
- Un po' pochino... C'è gente che blogga da molto meno tempo di te ed ha il counter infuocato.
io: Eriembé?
- Come te lo spieghi?
io: Evidentemente loro scrivono cose più interessanti di me.
- Ecco, appunto, allora perché tu continui con le solite minchiate?
io: Sono minchiate che mi piacciono.
- L'intercapedine
io: Eh...
- Perché lo hai chiamato così?
io: Perché è il non-luogo per eccellenza
- Non capiamo
io: Ma va, delle menti illuminate come le vostre, impossibile!
- Facciamo gli spiritosi?
io: Se serve a finire questa farsa
- No, guarda, tu non hai capito. Dobbiamo compilare un verbale sulla visita a questo blog; la sua sorte ora è in mano nostra. Quindi vediamo di fare le cose per bene. E' il caso di mostrare un po' di rispetto verso l'autorità che rappresentiamo.
io: Questa più che una visita mi sembra un'intrusione e per quanto riguarda l'autorità che rappresentereste, io di reparti anti-blog non ne ho mai sentito parlare.
- E' una sezione segreta infatti
io: Ah, ecco, segreta... Una roba alla x-files quindi! Insomma, una questione di sicurezza nazionale presumo. E comunque se è un reparto segreto non era meglio non dirmelo? Mai sentito parlare di "coperture" immagino
- Continuiamo. Ti rendi conto che tutto ciò che scrivi qui assume una valenza enorme in quanto chiunque potrebbe leggerlo?
io: Ma se prima mi avete anche presa in giro dicendomi che in pratica non mi legge nessuno!
- Qui non è una questione di counter; potrebbe anche leggerti una sola persona, ma se fosse la persona sbagliata sarebbe un guaio.
io: Uh? Ma io più che altro scrivo i fatti miei, le mie opinioni, parlo di libri, film e situazioni quotidiane
- E ti pare poco? Il nemico è questo che cerca: la quotidianità
io: Che nemico?
- Il nemico dell'igiene
io: Ehhh? Ma dove sono finita? Nella pubblicità dell'anatra wc??!
- Sempre con questo sarcasmo. Parliamo di igiene mentale, di lucidità, di trasparenza. io: Se quando parlate di lucidità il risultato è questo, figurarsi che succede quando volete mischiare le carte...
- Che era questa? Ironia o sarcasmo?
io: Un mix
- Senti. Ora il nostro tempo è finito. I contatti troppo prolungati sono a rischio d'intercettazione. Tienti pronta perché presto tornerò a completare la nostra conversazione.
io: ...
- Forse ti possiamo ancora salvare
io: Ehhhh?

Dopo qualche minuto di inerzia la finestrella verde pisello marcio bordata di marroncino chiaro è sparita e il computer mi si è riavviato, ma io nel frattempo mi ero incollata tutto in un foglio di block notes opportunamente salvato; mesi e mesi di errori di sistema avranno anche portato sull'orlo del tracollo il mio sistema nervoso, ma di buono c'è che nel contempo mi hanno impresso nel dna l'abitudine di salvare sempre tutto ad intervalli di 180 secondi! Al simpaticone che mi ha fatto uno scherzo del genere, assolutamente di cattivo gusto, e totalmente privo di fantasia, auguro che la sua vita si tinga dei colori di quel reietto di finestrella verde pisello marcio e marroncino chiaro! Nel caso invece si trattasse di una faccenda vera, mi scuso per questo sputtanamento pubblico, ma allo stesso tempo non me ne ritengo responsabile, in quento nessuno mi ha intimato di mantenere segreta l'avvenuta conversazione. Al limite prendetevela con chi mi ha contattato che si è dimenticato di puntualizzare che doveva rimanere una questione riservata.


[Ardesia, 05/06/2003][p.link][]



Ieri in libreria ho visto Middlesex di Eugenides, mi ci sono avvicinata, l'ho preso in mano soppesandolo qualche secondo intenzionata a farlo mio, poi dando una sbirciatina al retro mi son resa conto che costava la bellezza di 17 euro e qualche centesimo. Ormai mi ci ero affezionata e quindi mi sono mentalmente detta che sì, erano soldi, ma che però era un librone di 600 pagine perciò sarebbe durato per almeno una settimana e non avrebbe di certo fatto la fine di quei magri libercoli che sul comodino non ci durano nemmeno un pomeriggio. Ma poi in un attimo di sconfortante lucidità ho deciso di desistere ed ho posato il tomo sul suo scaffale.
Qualche ora più tardi la scena si è ripetuta fra la corsia cancelleria e quella giardinaggio di un grande supermercato: mi sono rigirata il volume per le mani varie volte, cercando di autoconvincermi che ora sì che valeva la pena di comprarlo perché quasi 2 euro di sconto che altro potevano essere se non un segno divino? Ero talmente presa dai miei ragionamenti che uno ha anche tentato di fregarmi il carrello, ma quando si è accorto del po' po' di tomo che brandivo si è lanciato in una pantomima assurda con la quale ha cercato di scusarsi dicendo che aveva confuso il mio carrello con quello di sua moglie e mentre arretrava inchinandosi ripetutamentente io già mi dicevo che non potevo non comprare un libro mi aveva appena salvato da quello scippo improbabile. Era un'occasione da non perdere, ma il mio budget non era dello stesso parere, quindi inveendo contro ogni tipo di edizione cartonata passata, presente e futura, ho nuovamente posato il libro e mi son augurata che l'edizione economica non tardi anni ad arrivare.
Niente "Middlesex" quindi, almeno per il momento.
Presa dallo sconforto ho valutato l'acquisto di "Coraline" di Gaiman, ma 30.000 delle vecchie lire son risultate nuovamente un prezzo al di sopra della mia tollerabilità.
Stanno iniziando a starmi seriamente sulle scatole le edizioni cartonate. Qualcuno mi ha detto che in certi Paesi gli economici e cartonati escono in simultanea... quindi, sperando che non si tratti di una balla che mi hano propinato un povero cristo esasperato dal racconto delle mie disavventure librarie, forse non è ancora tutto perduto!

Precisazione: la sottoscritta è ben lungi dal pensare che il valore di un libro stia nel numero delle sue pagine, ma spesso a parità di prezzo, interessi, e presunto livello letterario, si trova obbligata per ovvi motivi a fare delle scelte volte ad entrare in possesso del romanzo che presumibilmente potrà potrarre maggiormente il suo sollazzo.


[Ardesia, 05/06/2003][p.link][]



[mercoledì 04 giugno 03]

C'è un film di Coppola del 1983 intitolato "I ragazzi della 56° strada" ("The outsider") che per le adolescenti di qualche anno fa rappresentava una sorta di Eldorado testosteronico/cinematografico. Erano i tempi in cui Patrick Swayze sculettava suadente in "Dirty dancing" e Tom Cruise/Maverik svolazzava irriverente fra il letto della sua istruttrice di volo e lo spazio aereo nemico, e si favoleggiava di un fantomatico film, in cui entrambi questi sex symbol avrebbero recitato insieme quando ancora non gli cresceva la barba. Poiché io ero un tipo intraprendente non ci ho messo molto a farmi la tessera al viedeo noleggio de a vedermi "The outsider". Scoprii così che fra i ragazzi della 56° strada c'era anche un certo Matt Dillon, la cui presenza scenica surclassava quella degli altri.
Ieri sera, quando nel bel mezzo di un selvaggio zapping televisivo, mi son ritrovata davanti Costanzo che intervistava Dillon in occasione dell'uscita del suo ultimo film ho avuto un sussulto! Mia nonna direbbe che "l'è propri un bel'omàn"........ehm, non Costanzo; intendo Dillon!
Altro che il tamugno Cruise e l'ormai decadente Swayze: Dillon è meglio ora che vent'anni fa. Inoltre solitamente quando si vede un attore al di fuori di un film non si può non rimanere delusi nel rendersi conto che quello che sembrava una sorta di bronzo di riace holliwoodiano, al di fuori del set ha più le sembianze di una statua di cera lasciata accidentalmente in spiaggia a ferragosto o di una mela raggrizita e andata a male. Quindi quando questo non accade non si può non rimanerne colpiti!
Peccato che lo abbiano spedito tra le grinfie di Costanzo, che lo ha trattato come una specie di burattino, spingendolo a ballare il mambo con una ragazza della scorsa edizione di "saranno famosi" (trasmissione che ora è stata ribattezzata "gli amici di Maria" in quanto a nessuno pare fosse venuto in mente che non si può prendere e sfruttare deliberatamente il logo di un'altra trasmissine televisiva, senza avere prima l'accortezza di chiedere l'autorizzazione). Alla fine poi Costanzo ha tessuto le lodi di Dillon dicendo che gli attori italiani quando vanno ospiti in trasmissioni per promuovere i propri film dovrebbero prendere esempio da lui e da tutti gli americani in genere che non si fanno problemi a stare al gioco e a scherzare.
Questa cosa mi ha fatto imbestialire; se uno, come Dillon, se la sente di farsi il ballettino, buon per lui, niente di male, ma se un poveraccio italiano che di mestiere fa l'attore e non lo show man, si rifiuta di fare un qualcosa che non rientra nelle sue competenze artistiche poiché non ama far caciara e non gli viene spontaneo, non vedo perché debba essere additato come bacchettone da uno che da più di vent'anni passa tutte le sere appollaiato su di uno sgabello.

Il casto completo di "The outsider": C. Thomas Howell (Ponyboy Curtis), Matt Dillon (Dallas Winston), Ralph Macchio (Johnny Cade), Patrick Swayze (Darrel Curtis), Rob Lowe (Sodapop Curtis), Emilio Estevez (Two-Bit Matthews), Tom Cruise (Steve Randle), Glenn Withrow (Tim Shepard), Diane Lane (Cherry Valance), Leif Garrett (Bob Sheldon), Darren Dalton (Randy Anderson), Michelle Meyrink (Marcia), Tom Waits (Buck Merrill), Gailard Sartain(Jerry), William Smith (Store Clerk).


[Ardesia, 04/06/2003][p.link][]



[martedì 03 giugno 03]

In contaminazioni.splinder.it ho trovato il link a questo sito attraverso cui, inserendo la propria data di nascita, si può scoprire chi eravamo nella nostra vita precedente.
Io pare sia stata una scrittrice/allestitrice di riti nel sud africa del IX secolo:
I do not know how you feel about it, but you were female in your last earthly incarnation.
You were born somewhere around territory of modern South Afrika approximately on 800.
Your profession was writer, dramatist, organizer of rituals.
Your brief psychological profile in that past life:
Ruthless character, carefully weighing his decisions in critical situations, with excellent self-control and strong will. Such people are generally liked, but not always loved.
Lesson, that your last past life brought to present:
Your lesson -- to study, to practice and to use wisdom, enclosed in psychological sciences, and in ancient manuscripts. With strong faith and hard work you will reach your real destiny in present life.


L'ho trovata un'idea originale... peccato però che a tutti quelli nati nel medesimo giorno esca fuori lo stesso profilo!


[Ardesia, 03/06/2003][p.link][]



Povero equipaggio dell'Enterprise; dalle recensioni che si leggono on-line pare abbia deluso sia gli appassionati della serie tv, che i critici.
Picard e soci si danno un gran da fare, salvano addirittura il nostro pianeta da una minaccia mortale e noi li ricambiamo così!
A me il film non è dispiaciuto.
Non mi aspettavo niente di diverso che una normale puntanta della serie televisiva, soltanto un po' più lunga ed articolata, ed è quello che ho avuto.
Se in sala non mi fossi ritrovata di fianco una tipa che invece di un profumo normale sprigionava una vomitevole essenza di arbre magique alla vaniglia; se il mio aitante accompagnatore nel momento topico del film non si fosse piegato in due in preda ad incontenibili scrosci di risa, blaterando qualcosa a proposito di un personaggio che avrebbe fatto un verso come se se la fosse fatta addosso; se i sedicenni seduti dietro non avessero avuto la devastante abitudine di
commentarsi vicendevolmente ogni punto chiave della storia e se alla ragazza che ci aveva strappato i biglietti non fosse saltato in mente di irrompere in sala trotterellando allegramente con le sue infradito a 5 minuti dal finale, non avrei avuto nulla di cui lamentarmi.
La trama poco svilippata o il fatto che la vicenda sia totalmente incentrata sulla figura di un paio di personaggi, relegando tutti gli altri al ruolo di semplici
comparse sono pecche tutto sommato accettabili; se si fossero fatte scelte diverse e si fosse ottenuto magari un film migliore, ma che avesse rivoluzionato
l'idea che io avevo dell'universo di Star Trek e dei suoi personaggi, allora sì, che probabilmente ne sarei rimasta delusa.


[Ardesia, 03/06/2003][p.link][]



Ieri quando ci siamo immessi nella A14 in direzione Bologna sul cartellone luminoso fuori dal casello un'ingenua ed ingannevole scritta indicava soltanto questo: "code a tratti".
Ora, non voglio nemmeno iniziare a lamentarmi; c'è gente a cui è andata molto peggio di me e si è dovuta fare ore ed ore di sosta obbligata stretta fra la morsa del sole cocente e del cemento autostradale, però ci sarebbe da chiedersi perché si sia deciso di affidare l'incombenza di compilare tali avvisi di traffico ad una mente malata che chiama 60 Km di veicoli incolonnati, che procedono a passo d'uomo, una "coda a tratti"! Ma chi è questo? Un super-dotato che ha perduto
ogni senso della misura?!
A fregare la nostra "partenza intelligente" presumibilmente è stato il mega-temporale che dalla riviera romagnola è risalito verso ovest, rovesciando grandine, fulmini e saette per tutta la regione; se fosse stato bel tempo alle tre del pomeriggio non ci sarebbe già stata l'A14 paralizzata, ma evidentemente il brutto tempo in spiaggia è arrivato fin dall'ora di pranzo e quindi i profughi della tintarella si son riversati per strada con qualche ora d'anticipo. Comunque noi alla prima uscita abbiam tagliato la corda e ce la siam svignata in collina; paesaggio bucolico, arietta fresca e profumo di erba tagliata... davvero rilassante.

Ah, intanto che sono in argomento ne approfitto per mandare a quel paese, senza tante cerimonie, tutti quelli che quando c'è fila in autostrada, fanno i furbi, avanzando nella corsia d'emergenza, e tutti quelli che per le stradine strette di collina, dove è praticamente impossibile sorpassare - se non andandosi a spignare nella corriera di turno - vanno ai 20 Km/h.
Poi ci sarebbero quelli che i 20Km/h li fanno nella corsia d'emergenza, quando nello specchietto retrovisore vedono lampeggiare la luce blu di un'ambulanza, ma è meglio che a questo proposito non mi pronunci perché passerei i limiti.


[Ardesia, 03/06/2003][p.link][]



[lunedì 02 giugno 03]

Per la Festa Nazionale della Repubblica anche google.it si veste con le tonalità del tricolore.

Il Presidente Ciampi in occasione di questa giornata tra le altre cose ha dichiarato: "Cari giovani, questa sarà la vostra esistenza: preparatevi ad essa con la conoscenza delle lingue, viaggiando, operando insieme agli altri ragazzi e ragazze d'Europa"

"Mamma, io sono una cara giovane; dato che lo ha detto il Presidente in persona, potresti mica darmi un 2000 € che poiché questa sarà la mia esistenza dovrei viaggiare un po', anche per impare le lingue?
Come dici? Il Presidente ha anche detto che dovrei operare insieme agli altri ragazzi e ragazze d'Europa? Vabbè, vorrà dire che appena avrò finito i soldi, cercherò di farmi assumere temporaneamente dal servizio di nettezza urbana del Peese Europeo in cui mi ritroverò al verde... così collaborerò con tutti gli altri giovani "operatori ecologici" a rendere questa nostra Europa un posto migliore... ed intanto forse raccimolerò anche i soldi per pagarmi il biglietto che mi peremtterà di rientrare in Patria, dove poi potrò rendermi utile condividendo con i giovani italiani la mia esperienza di spazzina europea."


[Ardesia, 02/06/2003][p.link][]



Le cose che diciamo a noi stessi a volte sono le più vere... altre le più false e menzognere, ma non è questo il caso.
Sono rimaste sorpresa nel ritrovare casualmente, una dedica fatta dalla me stessa tredicenne alla persona che ero allora.
Ho riesumato la mia copia scolastica de "Il buio oltre la siepe" per riportarne l'inizio nel blog degli incipit e nella primissima pagina ho trovato queste parole scritte con una grafia tondeggiante che ormai non mi appartiene più da molti anni:
"M, spero che questo libro ti piaccia.
Tu sei l'unica persona che capisco sempre, o quasi, fino in fondo e che mi comprende.
Per questo io ti devo molto...
Sinceramente M"
E' da molto tempo che non penso più una cosa del genere di me e del mio grado di autocomprensione.
Mi ha fatto bene leggere queste parole autoindirizzate; c'è stato un tempo in cui mi volevo molto più bene ed in cui mi fidavo di me.
Credo che mi lascerò una nuova dedica nel libro che sto leggendo attualmente; magari alla me stessa futura farà piacere ricevere un messaggio da quel che è stata a vent'anni, proprio come a me ha emozionato ritrovare quella ragazzina sicura di sé e riconoscente che ero a tredici anni (che tra l'altro è l'età che aveva Jem "all'epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro."


[Ardesia, 02/06/2003][p.link][]



[domenica 01 giugno 03]

Phibbi scrive: "La Bellucci non sa doppiarsi. E poi parla con una strana erre, che mi disturba un pochino."
• In whiteasylum si sostiene che "Nessuna Intelligenza Artificale riuscirebbe a parlare come la Bellucci" e che "Ci sono Intelligenze Artificiali la cui massima ambizione è il sesso orale, e per cui la Bellucci non basta"
Io ho parlato di salsicce e sogni erotici: "Quesito irrisolto: ma perché a nessuno è venuta la fantastica idea di far doppiare la Bellucci da qualcuno che avesse una voce normale? Parla come se avesse una salsiccia in bocca! Presumo che molti degli spettatori maschili presenti in sala sarebbero disposti a tutto per sentirla parlare così in intimità...offrendogliela loro la salsiccia....ehm......"
Soltanto in Zitti al Cinema viene spezzata una lancia in suo favore, addirittura con un "comunicato ufficiale", ma con stoccatina finale: "Monica Bellucci sta simpatica a questo blog. Per partito preso. Lei non ha fatto niente per meritarselo, se non l'essere un bersaglio sempre più easy chic (che poi non ci vuole molta mira)."

Ora però dalle parole si è passati ai fatti: il web è in fermento, i siti parlano, i blogger mormorano; daX di coniglione.tk ha realizzato una divertentissima gif con la quale lancia la "Campagna a favore del doppiaggio di Monica Bellucci"





(Versione del banner ridimensionato da sprit3 di e-pistole)

Comunque io non me ne sono ancora fatta una ragione; quella strana inflessione vocale mi inquieta perchè in "Ricordati di me" di Muccino, non parlava mica con quella voce lì! Non è una questione di simpatie o meno; qui si tratta di mutazioni inquietanti.
Amenoché non sia entrata in sala doppiaggio ruminando un intero pacchetto di BigBabol (ma lo escluderei dato che non si è mai sentito rumore di palloncini scoppiati) il caso resta irrisolto.
La malizia comunque imperversa nei meandri di Matrix. Non sarà mica che poiché il Merovingio afferma che il francese è la lingua che predilige in quanto è quella migliore in cui dire oscenità, alla Bellucci sia stato chiesto di accentuare il suo ormai acquisito accento francese, a riprova che il suo personaggio fosse quotidianamente obbligato dalla perversione del marito a recitare interminamili trafile di sconcezze assortite?!
Se così fosse farei pubblica ammenda.... perché altro che salsicce; infatti a questo punto sarebbe più giusto parlare di baguette!



[Ardesia, 01/06/2003][p.link][]



Il Signor GNUeconomy se la deve proprio spassare un mondo a leggersi la sfilza di commenti incacchiosi che certe persone lasciano in coda ai suoi post.
Secondo me più riesce a scaldare gli animi ed a scatenare reazioni irritate, più sente di aver scritto la cosa giusta nel modo giusto... e se la ridacchia di gusto.
Non è mica da tutti scatenare tanta contrarietà esprimendo una propria opinione.
Certo, il Signor GNUeconomy spesso ci calca goliardicamente la mano e comunque ci sarà sempre qualcuno che osserverà il mondo da una posizione diametralmente opposta alla sua, perciò che molti insorgano spesso in difesa del proprio punto di vista non è poi tanto anomalo.
La cosa che trovo singolare è l'enfasi che questa compagine di filosofeggianti vendicatori del web si sentono in dovere di metterci.
Manco stessero replicando ad un enciclica del Papa sulla legittimità della pena di morte o fossero al telefono con l'operatore-4385pupusettete-cosa-posso-fare-per-lei (potresti iniziare col piantarla di parlare come topoGigio e infilarti nei...recessi della tua immaginazione la musichetta cretina che il centralino mi ha propinato per 25 lunghi minuti, lasso di tempo in cui tu eri troppo impegnato a cazzeggiare facendoti un paio di solitari per deciderti a rispondermi) dell'assistenza clienti di una compagnia telefonica alla quale non si sono mai abbonati, ma di cui si sono improvvisamente resi conto di pagare regolarmente le bollette da un paio d'anni.
Sarà che con la gnueconomy ormai se la prendono un po' tutti dato che è un po' come quegli spauracchi per bambini, tipo l'uomonero (non il "nostro" Uomonero, quell'altro) o il Babau che non si sa bene se esistano o meno, e, nel caso, non se ne conoscerebbero le sembianze (anche se a me personalmente terrorizzava molto più l'eventualità di vedermi sbucare da sotto il letto l'Enrico Beruschi di "Drive In" pittosto che altre fantomatiche presenze), sarà che il Signor GNUeconomy forse è visto come colui che ha dato forma concreta, col suo sito, a questo moderno tormentone sociale; fatto è che il popolo di internet sembra diviso: c'è un folto gruppo di pseudo adepti che si sprecano in elogi, gli si avvicinano gradualmente lasciandogli quotidiane manifestazioni d'entusiasmo, che cioè lo hanno innalzato al rango di guru telematico e gli stanno vicini, come per esorcizzare il fenomeno; sul fronte opposto invece ci stanno coloro a cui i suoi post non piacciono, a cui le sembianze attribuite da lui alla Gnueconomy sembrano ostentate e fasulle, insomma quelli che alla domanda "chi ha paura dell'uomonero??" (sempre quell'altro, eh) rispondono, tutti in coro, "ioooo"!, e che quindi fanno di tutto per opporvicisi.
Poi naturalmente le tipologie dei commentatori del Signor GNUeconomy non si esauriscono in questi due schieramenti, ma coloro che postano soltanto per farsi notare, per avere un riscontro oggettivo della loro esistenza, per hobby, perché lo conoscono in real o perché lo stimano davvero, etc, non ritengo c'entrino nulla con questo discorso.
La cosa divertente è guardare come si comportano le due fazioni principali: i
• qualsiasi - cosa - dica - l'uomo - della - GNUeconomy - di - certo - è - una - genialata - e - se - a - me - a - volte - non - sembra - è - soltanto - perché - io - ho - i - miei - limiti - e - poiché - lui - che - è - guru - di - certo - di - internet - della - vita - dell'universo - e - tutto - quanto - ne - sa - più - di - chiunque - ed - è - meglio - non - fare - domande - perché - poi - chissà - che - figura - ci - faccio
ed i
• oh - che - palle - questo - sempre - a - menare - il - cazzo - con - ste - boiate - che - non - stanno - né - in - cielo - né - in - terra - ma - perché - non - se - ne - va - a - zappar - la - terra - invece - che - costringermi - a - sprecare - tempo - replicandogli - con - un - altro - dei - miei - commenti - di - persona - che - vive - una - vita - reale - e - quindi - le - cose - lo - sa - come - stanno - e - sa - anche - che - ci - vuole - un - po' - di - tolleranza - al - mondo.
Ormai i commenti che queste persone lasciano al Signor GNUeconomy mi divertono quasi quanto i post scritti di suo pugno; sarà per questo che ultimamente, quando mi capita di passar dal suo web-log, prima leggo i commenti, senza nemmeno sapere quale sia l'argomento del...dissenso del giorno e soltanto dopo passo agli articoli veri e propri.
Bé, a quanto pare, è proprio vero che la gnueconomy sta stravolgendo gli ordini naturali del mondo!
Io comunque, per tenermi dalla parte del sicuro, ogni tanto dò una sbirciatina sotto alla mouse, per evitare di trovarci sorprese e di fare un involontario doppio click che potrebbe scatenare una qualche strana presenza, liberandola dal limbo in cui se ne stava buona, buona, imprigionata da millenni....
No, vabbè, lo ammetto; la verità e che mi è rimasta l'ossessione di Enrico Beruschi, quindi è lui che mi auguro di non ritrovarmi inquattato fra il tappetino e la rotellina del mouse, a mo' di BeetleJuice, lo spiritello porcello dell'omonimo di film di Tim Burton.


[Ardesia, 01/06/2003][p.link][]



Ma a cosa serve tenerle sempre abbassate quando le zanzare ti entrano dalla porta?!
Ce ne sono un paio che son rimaste chiuse qui con me.... vorrebbero uscire ma trovano quella maledetta rete metallica alla finestra.
Prima mi è sembrato di vederne una che cercava di aprirsi un tunnel nel muro scavandosi un varco col tubicino cannuccioso che si ritrova per bocca; ora invece stanno entrambe dando delle capocciate al monitor del computer in segno di protesta.
Ma il fatto è che io la zanzariera non l'ho mica voluta metter su per le zanzare! Sono i pipistrelli che voglio tenere ben alla larga! Ce ne sono una paio che svolazzano di continuo attorno al lampione qui fuori ed io son terrorizzata al solo pensiero che uno di loro possa avere gli ultrasuoni guasti e finire per sbaglio in camera mia, scambiandola per il castello di Dracula o per un oscuro meandro; quindi queste due poverette possono insistere quanto credono, ma io la zanzariera non la tolgo.
Al limite gli allargherò qualche maglia della rete così potranno finalmente ritrovare la libertà perduta senza però che si corra il rischo popistrelli... ma non subito: sono zanzare troppo divertenti. Se avessi una sedia della casa di Barbie, la frusta per pratiche sado-maso di BigGym e se non odiassi i circhi con gli animali, stasera mi sarei già votata alla carriera di ammaestratrice!


[Ardesia, 01/06/2003][p.link][]



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