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[lunedì 09 giugno 2003]
SPLENDIDA IN MEZZ’ORA

Gentile lettore di questo fausto blog, mi auguro che non ti sia mai dovuto trovare nella terribile condizione di sentire la necessità di recarti urgentemente in bagno per poi scoprire, una volta arrivato a destinazione, che l’unica cosa da leggere a portata di mano era un numero di Donna in Forma abbandonato sulla lavatrice da qualche familiare psicologicamente turbato.


Non ti è successo, vero? Hai proprio tutte le fortune, sai?


Come dici? Prima ti sentivi sfigato perché hai lo scarico del water che rigetta fuori tutto, ma ora, in confronto a me ti senti un privilegiato? Sì, lo capisco.


Ma non perdiamoci nei meandri del sistema fognario italiano perché assai più interessante è l’argomento trattato nell’articolo che ho potuto leggere su quel settimanale.


Il titolo, “splendida in mezz’ora”, già pareva una presa per il culo di per sé, ma non c’è bisogno di appigliarsi a queste sottigliezze per dirne quattro perché procedendo c’è di meglio.



La didascalia iniziale introduce l’argomento: “Sei già in tuta, pronta per una serata tranquilla a casa. Squilla il telefono: lui ti passa a prendere tra pochi minuti. Niente panico, anche Cenerentola riuscì a diventare una principessa. Con questi facili trucchi.”


Allora, intanto c’è subito da fare una puntualizzazione: uno che ti telefona all’ultimo minuto è da mollare subito (ad una donna, minimo minimo, un’oretta di preavviso bisognerebbe dargliela sempre), quindi la premessa è già fallace di suo, ma passiamo oltre.


In pratica, oh donna pantofolaia e divanosa, ti devi preparare ad uscire, ma hai solo mezz’ora di tempo. Quindi che fai? Ti lanci scattante e suadente sotto la doccia, ti infili qualcosa di comodo e carino, ti ravvivi un po’ i capelli e ti metti un filo di trucco come tutte le persone normali di questo mondo? No, tu che leggi Donna in Forma sai che questo non è il modo giusto per risultare splendida agli occhi del tuo aitante accompagnatore! Inoltre, sfigata come poche, ti accorgi che in casa non hai più né bagnoschiuma, né shampoo e ti rendi improvvisamente conto di avere una “ricrescita” di capelli squallida e terrificante. Ma tu sai cosa fare; invece di fiondarti sotto il getto scrosciate dell’acqua, seguendo i consigli della tua rivista preferita


- ti fai la doccia usando della crema per il corpo profumata;


- non ti togli gli eventuali rimasugli di trucco della giornata, bensì ti picchietti la pelle con una salvietta bagnata e poi, senza asciugarti, ci stendi sopra il fondotinta;


- ti riempi i capelli di shampoo secco (perché quello normale lo hai finito, ma di quello secco non resti mai senza), oppure, in alternativa, usi il talco (tu sì che ne sai una più del diavolo!)


- ti impastrocchi l’eventuale ricrescita dei capelli bianchi col mascara nero;


- ti trucchi, ma usando la matita che ti si è appena spezzata (che culo, eh) come ombretto e l’ombretto al posto della matita;


- allunghi lo smalto quasi finito con della base incolore e ne dai una ripassata su quello vecchio. Se la boccetta non si apre poi non ti fai certo prendere dal panico perché la tua rivista di fiducia ti suggerisce di scaldarla con un accendino, ed anche se sai che lo smalto è infiammabile e che l’ultima volta così facendo hai ridotto il gatto in cenere esegui imperterrita;


- ti rendi conto che hai terminato il profumo (strano però, in casa tua non finisce mai niente!) quindi riempi la boccetta vuota di tonico e ti spruzzi quello, oppure in alternativa ti riempi le mani di cipria e insceni una sorta di auto-tuca-tuca, cospargendoti in tal modo tutto il corpo di polverina cipriosa.



Ecco, ora sei pronta! E’ passata giusto mezz’ora da quando hai ricevuto la telefonata del tuo lui.


Il campanello suona e quel povero cristo dopo qualche minuto si ritrova in auto con una sorta di statua da museo delle cere, piena di shampoo secco, talco e rimmel in testa, che puzza di tonico aromatizzato alla cipria e che ha le unghie striate di un indefinito colore sangue marcio, tanto che ad un certo punto all’aitante cavaliere dell’ultimo minuto gli verrebbe da chiederle se per caso non avrebbe preferito rimanersene a casa a finire di sgozzare polli piuttosto che uscire con lui all’ultimo momento. Ma non riesce a proferir verbo perché lei ha un’espressione estasiata in viso, una sorta di consapevole sicurezza; visto il modo in cui è conciata è assurdo anche solo pensarlo, ma lei ha tutta l’aria di sentirsi… splendida.



E allora non importa se sembra il mascherone di una dama settecentesca, sporca e tutta inzozzata di prodotti di bellezza rimediati all’ultimo momento; non importa se è nuda come un verme poiché l’articolo sulla sua rivista preferita non aveva calcolato nemmeno un paio di minuti di tempo per pensare all’abbigliamento; non importa più nulla… perché al tuo fianco, oh uomo fortunello, tu ora hai una donna che si sente splendida. E tutto ciò è avvenuto grazie a te, al tuo invito precipitoso, alla tua telefonata di poco prima!! Quindi sai che ti dico? Te lo sei meritato!



[Ardesia | 42]

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