Mi sa che c'è un po' di confusione.
Rimanendo in ambito di blog, io ho sempre creduto che il termine FUFFA stesse ad indicare tutta quella categoria di post che esprimendo un pensiero personale riguardo ad un qualsiasi argomento ed essendo editi da persone comuni, che non posseggono quindi una credibilità pubblica accertata, non rientrano nei canali della comunicazione professionale.
All'interno della cosidetta FUFFA poi poteva trovarsi di tutto un po'; cose più o meno accattivanti, esperienze personali o articoletti di pubblico interesse, pezzi scritti bene o brani illegibili.
Insomma la FUFFA per me non era tutta uguale, tutta buona o cattiva.
Era solo un termine per indicare il materiale messo on-line autonomamente da persone la cui identità non è nota.
Invece poco fa leggendo
qui ho trovato che Zop della FUFFA dà una definizione che va a sovvertire totalmente il mio pensiero:
"...termine fuffa... che comunque se dovessimo tentare di definire potremmo indicare con qualcosa come:
fuffa
s.f. - sost. di uso esclusivo parlato e dialettale. Cosa di poco conto, usato con accezione spreggiativa.
Etimolgia incerta, forse onomatopeica da pfuff."
Termine di poco conto? Accezione spregiativa??
Ma chi l'avrebbe deciso?!
E' uno scherzo, vero?!
Sarebbe un'ideologia devastante.
E poi saltano fuori iniziative come quella del
"Club della fuffa" che secondo me non fanno altro che alimentare quello che dal mio punto di vista è soltanto un equivoco.
Ciò che scrivono i blogger lo considero FUFFA, ma non in senso spregiativo.
FUFFA per me è il contenuto di ogni blog gestito da un anonimo, a prescindere dalla natura degli argomenti e dalla modalità con cui vengono trattati.
E credo che questo non sia soltanto il mio modo di vedere le cose.
Altrimenti non mi spiegherei l'entusiasmo di tutti coloro che hanno aderito al
fuffa aggregator; non penso proprio che questi blogger concepiscano la FUFFA in termini spregiativi e che condividano la definizione che ne dà Zop.
Già si fa un largo abuso della lingua italiana. Che si cerchi almeno di fare chiarezza sui termini non ancora codificati, che poi per storpiarne il significato ci sarà tempo, una volta che avranno trovato il loro spazietto canonico nel dizionario.