(Post dedicato ad alice :) )
A volte mi è capitato di fissare un quadro o un oggetto antico e pensare alle persone che, nel corso del tempo, lo hanno sfiorato, agli sguardi che lo hanno ammirato. Credo sia questo il motivo per cui mi commuovono le scene iniziali del "Titanic" di Cameron, in cui si vedono sospesi in fondo al mare gli oggetti appartenuti ai passeggeri della nave prima del disastro.
Ma veniamo al libro in questione. Si tratta della storia di un quadro che rappresenta per l'appunto una ragazza vestita di blu, e delle persone a cui è appartenuto nel corso degli anni.
Il quadro, all'inizio del romanzo, è nelle mani di un professore olandese che in un raro momento d'abbandono, confida ad un collega che si tratta di un'opera rubata da suo padre ad una famiglia ebrea di Amsterdam durante l'occupazione nazista; poi si va a ritroso nel tempo passando attraverso le vite di tutti coloro che sono entrati in possesso della tela, fino ad arrivare al pittore nel momento in cui, per risollevarsi momentaneamente dallo sconforto dei debiti, decide di ritrarre la figlia seduta vicino alla finestra.
Tre secoli di storia olandese visti attraverso la vita di persone comuni le cui esistenze hanno come unico punto comune "La ragazza in blu".
Peccato che costi 14 euro, altrimenti me lo sarei già comprato... intendo il libro, non il quadro!