Ieri in libreria ho visto
Middlesex di Eugenides, mi ci sono avvicinata, l'ho preso in mano soppesandolo qualche secondo intenzionata a farlo mio, poi dando una sbirciatina al retro mi son resa conto che costava la bellezza di 17 euro e qualche centesimo. Ormai mi ci ero affezionata e quindi mi sono mentalmente detta che sì, erano soldi, ma che però era un librone di 600 pagine perciò sarebbe durato per almeno una settimana e non avrebbe di certo fatto la fine di quei magri libercoli che sul comodino non ci durano nemmeno un pomeriggio. Ma poi in un attimo di sconfortante lucidità ho deciso di desistere ed ho posato il tomo sul suo scaffale.
Qualche ora più tardi la scena si è ripetuta fra la corsia cancelleria e quella giardinaggio di un grande supermercato: mi sono rigirata il volume per le mani varie volte, cercando di autoconvincermi che ora sì che valeva la pena di comprarlo perché quasi 2 euro di sconto che altro potevano essere se non un segno divino? Ero talmente presa dai miei ragionamenti che uno ha anche tentato di fregarmi il carrello, ma quando si è accorto del po' po' di tomo che brandivo si è lanciato in una pantomima assurda con la quale ha cercato di scusarsi dicendo che aveva confuso il mio carrello con quello di sua moglie e mentre arretrava inchinandosi ripetutamentente io già mi dicevo che non potevo non comprare un libro mi aveva appena salvato da quello scippo improbabile. Era un'occasione da non perdere, ma il mio budget non era dello stesso parere, quindi inveendo contro ogni tipo di edizione cartonata passata, presente e futura, ho nuovamente posato il libro e mi son augurata che l'edizione economica non tardi anni ad arrivare.
Niente "Middlesex" quindi, almeno per il momento.
Presa dallo sconforto ho valutato l'acquisto di "Coraline" di Gaiman, ma 30.000 delle vecchie lire son risultate nuovamente un prezzo al di sopra della mia tollerabilità.
Stanno iniziando a starmi seriamente sulle scatole le edizioni cartonate. Qualcuno mi ha detto che in certi Paesi gli economici e cartonati escono in simultanea... quindi, sperando che non si tratti di una balla che mi hano propinato un povero cristo esasperato dal racconto delle mie disavventure librarie, forse non è ancora tutto perduto!
Precisazione: la sottoscritta è ben lungi dal pensare che il valore di un libro stia nel numero delle sue pagine, ma spesso a parità di prezzo, interessi, e presunto livello letterario, si trova obbligata per ovvi motivi a fare delle scelte volte ad entrare in possesso del romanzo che presumibilmente potrà potrarre maggiormente il suo sollazzo.