Le cose che diciamo a noi stessi a volte sono le più vere... altre le più false e menzognere, ma non è questo il caso.
Sono rimaste sorpresa nel ritrovare casualmente, una dedica fatta dalla me stessa tredicenne alla persona che ero allora.
Ho riesumato la mia copia scolastica de "
Il buio oltre la siepe" per riportarne l'inizio nel blog degli incipit e nella primissima pagina ho trovato queste parole scritte con una grafia tondeggiante che ormai non mi appartiene più da molti anni:
"M, spero che questo libro ti piaccia.
Tu sei l'unica persona che capisco sempre, o quasi, fino in fondo e che mi comprende.
Per questo io ti devo molto...
Sinceramente M"
E' da molto tempo che non penso più una cosa del genere di me e del mio grado di autocomprensione.
Mi ha fatto bene leggere queste parole autoindirizzate; c'è stato un tempo in cui mi volevo molto più bene ed in cui mi fidavo di me.
Credo che mi lascerò una nuova dedica nel libro che sto leggendo attualmente; magari alla me stessa futura farà piacere ricevere un messaggio da quel che è stata a vent'anni, proprio come a me ha emozionato ritrovare quella ragazzina sicura di sé e riconoscente che ero a tredici anni (che tra l'altro è l'età che aveva Jem
"all'epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro."