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Archivio - luglio 2003

[giovedì 31 luglio 03]

Vi ricordate quella sentenza della Corte di Cassazione di un paio d'anni fa che aveva stabilito che una "'solata e repentina pacca sul sedere'' non costituiva reato?
Be', oh miei diletti maniaci nostrani, vedete un po' di scordarvela!
Infatti, circa un mese fa, sempre la Cassazione ha stabilito che:
"Il palpeggiamento delle natiche costituisce indubbiamente un atto sessuale in quanto l'autore ha commesso una effettiva e concreta intrusione nella sfera sessuale della vittima e tali atti, sia per superficiali, integrano una oggettiva manifestazione di sessualità."
"Devono includersi nella nozione di atti sessuali tutti quegli atti indirizzati verso zone erogene, e che siano idonei a compromettere la libera determinazione della sessualità del soggetto passivo e ad entrare nella sua sfera sessuale con modalità connotate dalla costrizione, sostituzione di persona, abuso di condizioni di inferiorità fisica o psichica. Tra questi vanno ricompresi i toccamenti, palpeggiamenti e sfregamenti sulle parti intime delle vittime, suscettibili di eccitare la concupiscenza sessuale anche in modo non completo e/o di breve durata, essendo del tutto irrilevante, ai fini della consumazione, che il soggetto abbia o meno conseguito la soddisfazione erotica".


Tra l'altro la sentenza non fa distinzioni tra pacche indirizzate a sconosciuti e quelle rivolte al proprio patner, quindi è bene avvedersi di aver ampi ed esplici consensi prima di compiere un qualsiasi atto libidinoso, altrimenti si corre il rischio di esser denunciati dalla propria dolce metà.


[Ardesia, 31/07/2003][p.link][]



[mercoledì 30 luglio 03]

La pubblicità in TV recita: "...ne bastano due compresse per liberarti dalla diarrea tutto il giorno..."

Volevo avvertire tutti colore che oggi hanno avuto la necessità di ingerire questo medicinale che è il momento d'appropinquarsi ad una toilette dato che il sole sta tramontando e tra poco quindi scenderà la tenebra.


[Ardesia, 30/07/2003][p.link][]



1. Ore 19:15 esatte: entrate da Messaggerie Musicali, andate al banco informazioni del reparto Libreria (piano superiore) e chiedete di libri inesistenti (se riuscite a farveli mettere in lista d'ordine, siete dei geni).

2. Ore 19:22 esatte: senza eccezioni, distribuitevi equamente, senza dare nell'occhio, ai lati del piano superiore, dove è possibile affacciarsi sul piano terra, e fate finta di consultare i libri che trovate lì.

3. Ore 19:25 esatte: fate un bell'applauso di 15 secondi, occhio a non sforare di un secondo di più, è importante il sincronismo. Terminato l'applauso, abbandonate Messaggerie Musicali. Nessuno di noi deve rimanere là dentro per le 19:27

4. Se volete approfittare di essere arrivati fino a qui per fare degli acquisti, vi consiglio di tornare almeno 10 minuti dopo, per non rovinare il finale del Mob.


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Questo è quanto poi effettivamente è successo il 24 luglio scorso in una libreria di Roma.
Se avessero tutti il mio tempismo, che dell'iniziativa sono venuta a conoscenza dieci minuti fa, con ben sei giorni di ritardo, certe trovate andrebbero a farsi benedire e non avrebbero senso... sempre che l'abbiano un senso!
Simpatiche le facce degli internettiani partecipanti all'evento, ma se mai venissi a trovarmi nella posizione di "vittima" di una bufala del genere questo non mi consolerebbe di certo.


Aggiornamento: a quanto pare domani si replica a Roma e si esordisce a Milano - anche se l'evento milanese mi pare un tantino mal organizzato.


[Ardesia, 30/07/2003][p.link][]



Odio la parola "carino" perché per me non significa né carne, né pesce.
Ti chiedo un parere su un qualcosa. Tu mi dici "carino". Io intendo "mediocre".
E' un fraintendimento consapevole, ma non riesco a vederci positività in quelle tre sillabe.
Ca - ri - no.
Tutto qui? Non hai niente di meglio da dire? Non ti vengono aggettivi più sostanziosi?
Ma allora ti fa schifo!
Io so che "carino" è un termine positivo col quale si intende dire "grazioso" o "piacevole", ma non mi viene automatico unire il suono della parola al significato che il dizionario d'italiano gli associa.
Ora però ho trovato una solizione! Ho ricevuto l'illuminazione da San Festivalbar (che checché se ne dica è sempre meglio che ricever una slinguazzata in faccia da Robbie Williams, com'è capitato a una tipa in prima fila nella puntata di ieri sera! Un'ora di trucco (fondotinta - fard - cipria, effetto c'è - ma - non - si - vede) mandata a farsi benedire da una leccata modello "Fido ora ti fa la festa"!
Comunque la faccenda è semplice: se pensate "carino" ditemi "bonito" e sarà tutto sistemato; io capirò esattamente quello che vorrete esprimermi e si eviteranno malintesi di sorta.

Bonita la paz, bonita la vida, bonito volver a nacer cada día, bonita la verdad cuando no suena a mentira, bonita la amistad, bonita la risa...... (Jarabe de Palo)


[Ardesia, 30/07/2003][p.link][]



[martedì 29 luglio 03]


TITOLO
Film che hanno come argomento la "catarsi" del protagonista attraverso una serie di eventi/discussioni...

SVOLGIMENTO
Trovo abbastanza noiosi i film in cui gli avvenimenti esterni non sono accompagnati da un'evoluzione dei sentimenti, quindi spesso mi intrufolo dentro alle sceneggiature in fase di realizzazione e ci metto del mio.
Alla fine il risultato è migliore, quindi nessuno si è mai lamentato.
Sono una sentimentale e quindi solitamente utilizzo espedienti amorosi.
"Io ballo da sola", "Balla coi lupi", "Blade Runner", "Qualcosa è cambiato", "Titanic", "Figli di un Dio minore"; non per vantarmi, ma senza il mio intervento non sarebbero stati altro che piatti e mediocri polpettoni.
Comunque non sempre si tratta di passioni sbocciate fra persone. Non sono mica priva di fantasia. Non disdegno di far cambiare corso alle cose a causa di un rapporto d'amicizia, all'amore per la vita o per sé stessi.
In "Léon" e in "Un mondo perfetto" il motore è un profondo sentimento d'affetto pseudo-paterno, e in "L'ospite d'inverno" è il turno, tra l'altro, dei rapporti materni.
I ruoli complessi sono il mio forte ed è per questo che ritengo di dare il meglio nelle storie in cui coesistono una molteciplità di fattori scatenanti e di personaggi principali: "Ricordati di me", "Segreti e bugie", "Il principe delle maree", "Rain man"; sono film in cui c'è talmente tanta carne al fuoco...
E i lutti? Sì, lo so, non è un bell'argomento, ma spesso tutto ha inizio da una perdita, come in "A proposito di Schmidt" e ne "Le fate ignoranti".
Ne avrei tante di cose da dire, ma non è giusto che mi prenda tutti i meriti.
Per ora la finisco qui.
Tanto poi ci si rivede perché a tutti prima o poi capita qualcosa per cui il mio intervento si rende necessario.
Nella vita reale come nella finzione cinematografica.

AUTORE: La Catarsi


[Ardesia, 29/07/2003][p.link][]



[lunedì 28 luglio 03]


Chissà a cosa avrebbe deciso di rinuciare Camille Claudel se la vita le avesse chiesto di scegliere tra la scultura ed il suo amante e maestro Auguste Rodin.
Probabilmente non avrebbe saputo cosa fare, forse sarebbe impazzita... come poi avvenne nella realtà.
Trent'anni di manicomio.
Ha avuto due vite Camille: la prima di passione, amore, creatività e la seconda, di follia, incomprensione ed isolato abbandono.

Intensità.
Ecco una delle prime sensazioni che provo quando osservo una sua scultura.
L'intensità dei sentimenti.
Nella pienezza del termine, nella totalità del suo significato.
Le sculture di Camille fanno fermare ciò che le circonda, tutto l'universo trattiene il respiro e si sofferma ad osservare il movimento dei sentimenti che traspare dal bronzo.

Tutto è fremito. Viscerale, intenso fremito.



[Ardesia, 28/07/2003][p.link][]



[domenica 27 luglio 03]

Secondo questo test psicologico, segnalato da mianonnaincarriola.splinder.it, sarei un "tipo ISF", che non è la sigla di Intercapedine Stra Fatta, ma di "tipo Introverso Sensazione" (non chiedetemi cosa c'entra la "F" nella sigla perché non ne ho la minima idea. Spero solo non si tratti della classe di consumo energetico del mio cervello, perché allora sì che sarei messa male... anche se finalmente si spiegherebbero molte cose!)
Incollo il mio profilo. Magari il responsabile assunzioni di un'azienda lo legge (mi raccomando proceda fino in fondo che la frase finale è la più significativa) ed è la volta che trovo lavoro.

"Il tipo introverso sensazione è una sorta di spugna umana. Assorbe la realtà che lo circonda. Quando incontra qualcuno o qualcosa è in grado di percepire un numero sorprendente di dati e di sfumature. Visto dall’esterno, questo tipo può sembrare poco coinvolto con quello che avviene intorno a lui. In realtà sta assorbendo tutte le informazioni che i suoi cinque sensi sono in grado di fornirgli. Può essere difficile per chi gli sta intorno capire questo suo processo di assimilazione della realtà. Le sue reazioni esterne possono essere lente ma quelle interne sono invece profonde ed intense. È generalmente una persona tranquilla e gentile. È molto concreta e di poche parole. Tende a essere molto modesta, a volte in maniera anche eccessiva: può correre il rischio di sottovalutarsi. È comunque una persona che non si vanta di quello che fa. Dei 16 tipi, è quello meno presuntuoso di tutti. Dato che la sua funzione di appoggio è il sentimento, è sensibile alle persone, alle loro reazioni e situazioni. È anche molto sensibile alle sofferenze altrui. Come tutti gli introversi tende a essere molto riservato. Si confida soltanto con poche persone pur avendo una buona capacità di stabilire un rapporto con gli altri. Non è particolarmente interessato ad imporre una sua visione o organizzazione delle cose. Preferisce seguire la via della flessibilità e dell’adattamento. Con le persone è tollerante e comprensivo. È leale e ha difficoltà a stare in ambienti dove c’è poca armonia. Non è una persona critica ed è difficile che parli male di qualcuno. Attribuisce una grande importanza alla vita familiare. La sua concretezza lo porta a semplificarsi la vita e ad apprezzare la bellezza delle cose semplici. Ama la natura e gli animali. Sul piano lavorativo può essere particolarmente a suo agio in posizioni che comportano un contatto con le persone. Può essere attratto da lavori con una componente sociale. È capace di una notevole dedizione in campo professionale."


[Ardesia, 27/07/2003][p.link][]



[venerdì 25 luglio 03]

Tempo fa vidi una nota scrittrice ospite ad una trasmissione televisiva.
E' stata antipatia immediata. Non sopporto la sua voce, il modo in cui si atteggia mente parla, il suo sguardo altezzoso, la posa sostenuta delle spalle e tanti altri piccoli particolari.
Non mi capita spesso di provare una tale sensazione di repulsione verso qualcuno con cui, tra l'altro, non ho avuto neanche un contatto diretto, anzi, probabilmente è stata la prima volta.
Insomma, fatto è che mi ripromisi che mai e poi mai avrei comprato e letto il suo libro.
Solitamente cerco di non mischiare la letteratura con l'opinione che ho degli autori fisici, ma quella volta è stato più forte di me.
Qualche giorno fa un amico mi ha consigliato caldamente il romanzo della scrittrice in questione. La mia fermezza ha ceduto dopo qualche insistenza.
D'altronde ho sempre trovato che privarsi di un potenziale piacere a causa di preconcetti legati alle apparenze fosse un atteggiamento stupido ed ottuso.

Alla fine ho comprato il libro, ma assicurandomi che la mia copia avesse, sul retro di copertina, l'etichetta del codice a barre ben centrata sulla foto del viso dell'autrice.


[Ardesia, 25/07/2003][p.link][]



[giovedì 24 luglio 03]

Leggo qui che noi ed il nostro universo siamo composti di materia.
Pare si ipotizzi l'esistenza di un universo grande esattamente come il nostro, ma costituito da antimateria.
Ora, gli scinziati sostengono che se materia e antimateria dovessero incontrarsi il risultato sarebbe l'annientamento reciproco.
Meglio starsene alla larga, no?
Invece noi che siamo furbi che facciamo? Spendiamo non so quante migliaia di miliardi per costruire e mandare, tra un paio d'anni, nello spazio un cilindro di sette tonnellate che verrà ancorato ad una stazione spaziale in orbita intorno alla terra e che dovrebbe localizzare un eventuale ammasso di antimateria, che si sta facendo gli affaracci suoi da qualche parte, nell'universo.
Non sarebbe meglio spendere quei soldi per risolvere problemucci irrisori quali la situazione di povertà e decadenza estrema in cui vivono milioni di nostri simili, qui, sulla terra? Non si potrebbero impiegare energie e finanziamenti per avviare le economie dei paesi sottosviluppati invece di andare alla ricerca di un ennesimo strumento di distruzione?


[Ardesia, 24/07/2003][p.link][]



Non mi manca ciò che è stato
corse a perdifiato in mezzo ai campi
giochi coi petali di sangue dei papaveri
estati di tanto tempo fa
memoria persa nelle luci di un supermercato
Gattini giocano in un parcheggio di pietre
fruscio di pioggia che cade sul nulla
il mio mondo si chiude a spirale sulla realtà
Liberi tutti, ho detto liberi tutti
Scivolando fuori dalla tana del bianconiglio
intravedo una realtà stropicciata e antica
Ad occhi chiusi i colori erano più intensi
i volti meno sciupati e corrucciati
Incertezze sfinite stese sul filo dei rimpianti
Consapevolezze prigioniere di
bolle di sapone fluttuanti
Erano giorni unici di un'unica esisistenza

Mi manca ciò che dovrebbe essere e non è


[Ardesia, 24/07/2003][p.link][]



[mercoledì 23 luglio 03]

Cosa vorrei: un non-luogo on-line in cui ci fosse l'elenco aggiornato dei libri in edizione economica pubblicati.
Perché lo vorrei: escono un sacco di novità che mi interesserebbe acquistare, ma in edizione cartonata costano troppo e non c'è una fonte informativa puntuale riguardo alle edizioni economiche.
Soluzione 1: da qualche parte un sito/blog che offra questo servizio esiste, ma io lo ignoro. Voi che siete così gentili mi lasciate il suo url in commento.
Soluzione 2: un sito/blog del genere non esiste: non mi resta che arrangiarmi come ho fatto fin'ora.
Soluzione 3: ci mettiamo a bombardare i siti che parlano di libri (tipo Alice) di mail che richiedano l'apertura di una rubrica che segnali per l'appunto tutte le novità in edizione economica.
Soluzione 4: ci arrangiamo. Troviamo un blogger che abbia una libreria, ci facciamo dare le informazioni da lui e le riportiamo in un blog ad hoc.

A me piacciono le soluzioni fai-da-te+l'unione fa la forza, quindi se non fosse fattibile la "soluzione 1", propenderei per la 4.
Conoscete qualche potenziale informatore librario?!


[Ardesia, 23/07/2003][p.link][]



[martedì 22 luglio 03]

Apprendo da questo post di "OctoberRain" che a quanto pare la faccenda delle "Hunting for Bambi" è soltanto una bufala, tutta una montatura volta a vendere qualche copia in più del video relativo.
Vatti a fidare delle notizie che trovi nei giornali, tzé!
Mi auguro soltanto che ora a qualche esaltato non venga in mente di cogliere la palla al balzo mettendo davvero in pratica l'idea.




[Ardesia, 22/07/2003][p.link][]



Dal blog di "Ariosto e gli arabi":
Silvio Berlusconi vince le elezioni il 13 maggio 2001.
Il 7 luglio 2001 una tromba d'aria colpisce la Brianza (tra le località colpite anche Arcore).
Da quel momento l'Italia è lo scenario di innondazioni, terremoti, calamità varie. In questi giorni il clima ci ha portato la siccità al Nord, e le sue terribili conseguenze.
In Cina, quando dal cielo giungevano solo disgrazie, e la terra sembrava ribellarsi, il popolo pensava che gli dei avessero negato all'Imperatore il Mandato Celeste, ovvero il permesso divino di governare sullo sterminato impero.



[Ardesia, 22/07/2003][p.link][]



spero che il telegramma di ieri non ti abbia creato inutili allarmismi.
Le temperature ormai sono le stesse da settimane, quindi sono una sciocca io a lamentarmene ancora.
Per quanto riguarda storia medievale.. bé in fondo si tratta di studiare un capitolo alla volta, pagina dopo pagina.
Oggi sono più ottimista! Mi è anche tornata la voglia di scrivere. Finalmente!
Ho fatto un sogno strano questa notte: ero sola. Ti è mai capitato di sognare una consapevolezza? Per me è stata la prima volta. Il resto del sogno semplicemente non esisteva; c'erano soltanto il nulla e la mia essenza colma di solitudine. Chissà se ha un significato questa sensazione onirica.
Ora ti lascio perché le cose da fare sono tante e le giornate sembrano sempre più corte.
Se soltanto riuscissi ad organizzarmi un po'...
Ma mi conosci; la mia mente ama divagare.


[Ardesia, 22/07/2003][p.link][]



[lunedì 21 luglio 03]

Solito caldo soffocante - STOP - anniversario nascita Hemingway - STOP - trovato sito interessante, consigliata visione ai milanesi - STOP - finito gelato - STOP - nuovi episodi Ally McBeal 23.00 Canale5 - STOP - iniziato manuale storia medievale - STOP.

(Riguardo all'ultimo punto sono bene accetti sostegno morale, consigli immorali, appunti sparsi, spunti misti e quant'altro)



[Ardesia, 21/07/2003][p.link][]



[domenica 20 luglio 03]

Da october_rain:
"Finalmente qualche notizia compiuta su Kenneth Branagh: su la Repubblica di ieri c'è una recensione piuttosto entusiasta di Edmond, lo spettacolo teatrale che Kenneth interpreta al National Theatre; si tratta della storia abbastanza cruda di un uomo che lascia la moglie ed intraprende un percorso di abbrutimento, tra sesso e violenza..."
Qualcuno avrebbe mica un biglietto in più?! Io non sporco (o meglio, per sporcare un po' sporco, ma poi so anche fare a pulire), non parlo (be', verso la sesta volta che mi si chiede di stare zitta, eseguo... di solito), non bevo, non fumo e in caso di necessità posso anche trattenere un po' il respiro.


[Ardesia, 20/07/2003][p.link][]



[sabato 19 luglio 03]

@ noi la chiamiamo "chiocciola"
@ in inglese si legge "at" = presso
@ in tedesco "affensch wanz" = coda di scimmia
@ in francese "arobace" oppure "arabesque" = arabesco
@ in turco "kulak" = orecchio
@ in russo "sobachka" = cagnolino
@ in israeliano "shtrudi" = strudel
@ in ceco "zavinac" = aringa arrotolata


Articolo pubblicato su repubblica.it il 28 luglio 2000:
"C'è chi dice "chiocciola", chi dice "chiocciolina", chi fa l'esperto e dice "at", in inglese. Tutti riconoscono quel simbolo che sta in mezzo a un indirizzo di posta elettronica: la @. Ma da dove viene? Chi ha pensato di utilizzarla facendola diventare uno dei caratteri più importanti della Rete? Perché scegliere proprio quel simbolo? E, soprattutto, chi l'ha inventato? La risposta a tutte queste domande ci riporta indietro di almeno cinque secoli.
La chiocciola, tracciata esattamente con quello stilema compare in alcuni scritti del '500. Sono scritti commerciali, lettere mercantili. E sono italiani. Veneziani, per essere precisi. Come, dalla fiorente economia della Serenissima, passando attraverso l'impero navale inglese e sfiorando il mondo arabo e la Spagna, la chiocciola sia sbarcata su Internet, è un viaggio che ha scoperto Giorgio Stabile, docente di Storia della scienza dell'Università "La Sapienza" di Roma.
[cut]
Professore, come è incominciata la ricerca? "Dal mondo anglossassone. Nei caratteri tipografici del secolo scorso, la @ assume il significato di at a price of, al prezzo di. Un simbolo squisitamente commerciale". E' stato questo l'indizio che ha dato l'input alla ricerca a ritroso attraverso il tempo. Simbolo commerciale, dunque. Quindi, racconta Stabile, bisognava cercare in quella direzione l'antenato che ha consentito al mondo anglosassone di poterlo utilizzare. "Nessun simbolo nasce dal nulla e nessun simbolo viene scelto a caso", dice il professore. Allora, grazie a un paio di dritte della Scuola paleografica romana, Stabile ha consultato una raccolta di documenti mercantili italiani di proprietà dell'Istituto internazionale di storia ecomomica "Francesco Datini" di Prato, curata da Federigo Melis. Bingo. Seguendo questa pista, Giorgio Stabile è arrivato a scoprire che la @ rappresentava un'icona dei mercanti italiani (soprattutto veneziani), che la utilizzavano come abbreviazione commerciale dell'anfora, unità di peso e capacità dalle origini antichissime.
Due indizi non fanno una prova. E allora ecco il terzo che conferma l'universalità di quel simbolo. Stabile ha fatto un altro passo indietro. Anno 1492 (agli appassionati di coincidenze non sfuggirà questo aspetto): un dizionario spagnolo-latino traduce la parola "arroba" con "anfora" e cioè dimostra che le due unità di misura sono conosciute sia nel mondo arabo ispanico che in quello greco-latino.
Ma allora professore come si è arrivati da questa accezione commerciale a quella del ciberspazio? "Merito di Ray Tomlinson, un ingegnere americano. E' uno dei padri di Internet, è stato il primo a individuare un sistema di posta elettronica da utilizzare su Arpanet, l'antenato del Web. Gli serviva un simbolo da inserire tra il nome del destinatario e il percorso per arrivare al server dove questo era ospitato. Era l'inizio degli anni Settanta. Tomlinson se l'è trovato sulla tastiera perché, come abbiamo detto, gli anglosassoni hanno continuato a servirsene con l'accezione di at price of. Ed ecco risolto il mistero".
Insomma, si potrebbe tranquillamente sostituire l'espressione "chiocciola" con l'espressione "anfora"? "Sì, volendo. Ma al di là della diffusione del simbolo nel mondo arabo, non dimentichiamo il merito degli italiani. A proposito, ho il sospetto, ma ho bisogno di tempo per approfondire la ricerca, che questo simbolo possa essere stato utilizzato anche da Leonardo da Vinci. Vedremo".
(Dario Olivero >>> )

Sapevatelo su l'intercapeducational channel!


[Ardesia, 19/07/2003][p.link][]



Quando facevo le medie e compravo più di dieci pacchetti alla volta di figurine per l'album panini di non-mi-ricordo-cosa l'edicolante mi diceva "gioventù bruciata" ed io mi beavo di aver qualcosa in comune con James Dean... e che quel qualcosa, almeno per il momento, non fosse la prematura dipartita.
Alle superiori sono arrivate in tv quelle di "Non è la Rai" e si è iniziato a parlare di "generazione X", che tra l'altro l'anno in cui mi sono diplomata era anche l'argomento di una delle tracce dei temi di italiano.
Ora nel sito di "stradanove" vedo che come sottotitolo hanno messo la dicitura "genarazione www" e mi rendo conto che effettivamente ora la mia vita è tutta un www.

Ma sono le varie generazioni che seguono me o sono io che non sono in grado di fermarmi stabilmente in una generalizzazione?

Però a ripensarci che tristezza..
Sono stata gioventù bruciata, ma senza ardere e generazione X, senza fare di quella x un bersaglio per centrare il senso della mia vita.
Ed ora non sono altro che una generazione www... mi piaci tututu (che palle quella canzone dei Gazosa!)
Probabilmente ho anche fatto parte anche di qualche altra generazione, senza nemmeno saperlo.

Bisogna porsi degli obiettivi nella vita.
Ok, il prossimo passo è di diventare una classe C, poi B, ed infine A: consumo energetico ridotto e prestazioni ineccepibili... proprio come la mia lavatrice.


E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po'...
Ho mille libri sotto al letto, non leggo più / ho mille sogni in un cassetto, non lo apro più / parlo da solo e mi confondo e penso...
Son pieno di contraddizioni, che male c'e' / adoro le complicazioni, fanno per me / non metterò la testa a posto mai...


[Ardesia, 19/07/2003][p.link][]



[venerdì 18 luglio 03]

Ieri notte mi è stato fatto notare che quando vedo un film, nell'immediato non sono molto propensa a parlarne. O meglio, se qualcuno ne parla lo ascolto, ma io poi non partecipo molto attivamente alla conversazione, dando così l'impressione di non essere interessata, quasi che il film non mi fosse piaciuto o che non ci abbia trovato nulla su cui valesse la pena sprecare parole. Poi invece succede che nei giorni seguenti sul mio blog appaia una pseudo-recensione per certi versi abbastanza particolareggiata, che dimostra quanto in realtà la pellicola di turno non mi abbia lasciata indifferente.
Ho istintivamente negato la cosa (io non c'ero e se c'ero dormivo!), ma poi, pensandoci su, ho dovuto ammettere che effettivamente è così che funziono per quanto riguarda le forme d'arte: ne protraggo la contemplazione anche oltre il momento dell'osservazione diretta e riesco a parlarne solo in un secondo momento.
E' una sorta di raccoglimento interiore che mi scatta automaticamente, un cuscinetto d'aria mentale che credo abbia il compito d'attutire e di rendere indolore il ritorno alla vita reale.
Non sopporto chi non sta zitto al cinema, le visite guidate ai musei e chi mi chiede di parlargli di un romanzo sapendo che non l'ho ancora terminato.
Siete avvertiti.


[Ardesia, 18/07/2003][p.link][]



Squilla il telefono.
Rispondo e mi sento ronzare nell'orecchio un messaggio registrato che mi spiega che si tratta di una società di marketing, che devo restare in linea così quando un operatore sarà disponibile potrà farmi delle domande relative ad un sondaggio e bla, bla, bla...
Riattacco che la vocetta sta ancora gracchiando qualcosa.
Fatemi capire.
Già devo fare delle attese infinite per parlare con un qualsiasi operatore di una qualsiasi compagnia telefonica ogni volta che o un problema con telefono fisso, adsl, cellulare, gprs e quant'altro, e dovrei anche stare al telefono a sorbirmi una registrazione che mi chiede di aspettare chissà quanti minuti perché poi così arriverà l'incaricato di turno a farsi i fatti miei chiedendomi se uso la carta igienica a uno, due o tre veli e se i cotton fioc li butto nel water o nel cestino?!
Ma non scherziamo per favore.
I rompipalle non li sopporto quando sono efficenti e repentini, figuriamoci se hanno la pretesa di farmi attendere in linea.


[Ardesia, 18/07/2003][p.link][]



Mi son appena resa conto, anzi a dir la verità me ne sono accorta circa una settima fa, ma l'llusoria imminenza della scoperta aumenta il pathos, quindi -> mi son appena resa conto che i colori che sto usando per i link e per i dettagli del blog sono gli stessi dei pastelli che preferivo da bambina.
Verde veronese e viola chiaro.
Di comprare la scatola da 12 o da 24 pastelli non se ne parlava proprio perché i due colori che bramavo erano soltanto nella confezione da 36.
Risultato: il verde veronese e il viola chiaro si finivano in poche settimane, ma in compenso i miei astucci straripavano d'innumerevoli tonalità di grigi, marroni, arancioni che detestavo e che quindi restavano pressoché inutilizzati, e di azzurri e di verdi consumati a metà, perché non ero mica una di quelle che facevano una misera striscetta di cielo e di prato, io coloravo tutto; a volte mi spingevo persino sul restro del foglio pensando a coloro che sarebbero giunti nel paesaggio del mio disegno percorrendo un'altra strada.
Sono andata a rovistare nei cassetti della scrivania alla ricerca dei colori della mia infanzia, sicura che non li avrei trovati. Mi sbagliavo. Ad uno manca la punta, ma son passati così tanti anni, mi sembra il minimo e comunque basta un temperino per porvi rimedio.
Sono dei "Giotto supermina", numeri 32 e 36.
Chissà se li fanno ancora.


[Ardesia, 18/07/2003][p.link][]



[giovedì 17 luglio 03]

Ho appena terminato il restyling della grafica di "incipitevolmente". Il nuovo look mi piace molto più di quello di prima.
Ora aggiorno anche il testo.
Un paio di settimane fa ero intenzionata a cancellare l'intero blog perché trovavo che non aveva molto senso perdere tempo in una pagina web che ha una media di 3 o 4 contatti al giorno. Poi però ci ho ripensato (per fortuna!) perché in fin dei conti trascrivere tutti quegli inizi di romanzi mi piace. Non avevo mai prestato così tanta attenzione agli incipit dei libri che leggevo; presa dalla frenesia di immergermi totalmente nella storia di turno, l'inizio quasi mi sfuggiva. Invece ora li afferro, li fermo, li gusto con calma, mentro lo copio sul blog. Ora non mi interessa se poi non lo leggerà nessuno, a parte me. Mi rattrista, questo sì, perché in un certo senso sta a dimostrare quante poche persone ci siano interessate alla letteratura.
Comunque il blog resta lì dov'è, coi sui 4 lettori e con la consapevolezza di racchiudere qualcosa di speciale.

Detto ciò, ora però iniziate a frequentarlo assiduamente e linkatelo in duplice copia, altrimenti mi incacchio!
Inoltre tenete presente che si pubblicano anche incipit su commissione, quindi se avete delle richieste particolari lasciatele pure nei commenti qui o di là e vedrò che posso fare.


[Ardesia, 17/07/2003][p.link][]



Prima, quando Splinder non funzionava, avevo un sacco di cose da dire e da scrivere, mi faceva quasi rabbia il fatto che uno stupido inconveniente tecnico mi impedisse di venire qui a liberarmi la mente.
Ora che finalmente è tornato tutto normale ho il cervello azzerato, nessuna idea, spunti defunti.
Tanto varrebbe che mi astenessi dal postare, ma forse a volte si può scrivere qualcosa anche senza avere nulla da dire.
Ci sono molte persone che scrivono bene, ma non hanno niente di cui parlare.
Altre invece sono piene di creatività e di storie da condividere col mondo, ma quando le proiettano su carta non riescono a non appiattirle.
Alcuni hanno sia le idee che le capacità per narrarle, ma non lo sanno, oppure non gli basta, allora si drogano di frustrazione e trascorrono le loro vite infelici e insoddisfatti.
Poi ci sono quelli che partono e attraversano il deserto o il polo sud in solitaria, quelli che scalano l'Himalaya, o anche quelli che vincono alla lotteria.
E lo fanno in silenzio.
Ma che c'entra?
Be', in parte credo sia tutto collegato... in parte però no.


[Ardesia, 17/07/2003][p.link][]



[mercoledì 16 luglio 03]

Ho rivisto "Wonder Boys". Il film, non il libro. Quello non l'ho mai letto; l'intenzione c'era però dato che a leggere "Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay", sempre di Chabon, ci ho messo un'infinità, ho continuato a rimandare e quando si prende gusto a rimandare poi non c'è verso di combinare qualcosa.. Probabilmente ho fatto male, anche perché "Wonder boys" - il libro, non il film - è spesso meno della metà della storia di Kavalier e Clay. Solitamente non faccio distinzioni tra romanzi lunghi, medi o brevi, ma è un periodo in cui leggo più lentamente del solito e voglio provare la sensazione di riuscire a portare a termine qualcosa; non riuscendoci con tutto il resto, provo a farlo coi libri. Naturalmente non riesco nemmeno con loro. Non leggo niente di nuovo da settimane. Rileggo capitoli sparsi. Di più non riesco. Vorrei, ma ora va così. Comunque, a quanto pare, oltre a rileggere, rivedo. Quando ho visto "Wonder Boys" la prima volta ricordo una netta sensazione di delusione; le premesse erano molto meglio di quello che mi aveva appena filtrato lo schermo della TV.

"Una Galaxie decapottabile del '66 si aggira tra Pittsburgh e le colline della Pennsylvania occidentale in un lungo weekend di aprile. Trasporta, tra le altre cose, un bassotuba, un sacchetto di marijuana, il cadavere di un cane da slitta, un'ampia porzione di un boa constrictor, la giacca indossata da Marilyn Monroe il giorno in cui sposò Joe Di Maggio e un manoscritto di dieci chili .
La guida Grady Tripp, scrittore quarantunenne accompagnato da Terry Crabtree, suo editor nonchè amico dai tempi dell'università, e da James Leer, giovane allievo di Grady. Sono tutti e tre a una svolta della loro vita. Grady è stato appena lasciato dalla terza moglie e la sua amante Sara aspetta un figlio; in più, il romanzo che, dopo sette anni dl lavoro, dovrebbe consegnare a Crabtree - "Wonder boys" - non solo è ben lontano dalla conclusione, nonostante l'imbarazzante mole di 2600 pagine, ma è un fallimento totale. Crabtree, giunto a Pittsburgh per partecipare a un festival letterario, sa che, se non tornerà a New York con un buon libro da pubblicare, la sua carriera potrà considerarsi finita. James sembra "così giovane da far pena", ha un romanzo nel cassetto (anzi nello zaino), un'inclinazione alle menzogne elaborate e alla cleptomania, una passione smodata per il cinema hollywoodiano e per Frank Capra in particolare, e sta pensando di suicidarsi."


Ora, sono o non sono queste buone premesse/promesse per una storia? A me sembrano addirittura fenomenali.
Alcuni particolari esposti in questo riassunto nel film non appaiono, forse sono situazioni presenti soltanto nel libro o forse a chi ha scritto quelle righe piace aggiungere dettagli inventati per vedere se c'è qulcuno che revisiona il suo lavoro o se invece può scrivere a briglia sciolta ciò che vuole, tanto nessuno lo controlla.
Il film questa volta mi è piaciuto di più.
Sarà che mi sono identificata in almeno tre personaggi, sarà che volevo guardare oltre la facciata e riuscendoci ho notato che non si fermava tutto all'apparenza... il ché è già molto per una che al momento non ha pretese di sorta e nessun genere d'aspettativa.
Ci sono scene molto belle, come quella sotto ad una nevicata lieve, lieve, di notte, fuori da una casa in cui si sta tenendo un ricevimento e davanti ad una serra che sembra il paradiso.
L'interruttore del mio ventilatore è nella posizione "3" da questa mattina alle 9, come potrebbe non apparirmi celestiale la visione di migliaia di candidi fiocchi di neve?!
Quasi, quasi, mi compro il libro.
Ne devo comprare un sacco.
L'altro giorno, cercando di sistemare i "preferiti", ho trovato la cartella "segnalibro" che contiene i link alle schede dei libri che mi ero ripromessa di acquistare, prima o poi. Me l'ero completamente dimenticata. Ho fatto due conti. Ordinarli tutti sarebbe costato troppo. Allora ho iniziato a fare delle scelte, ma ben presto ho lasciato stare. Acquisterò quelli in cui mi imbatterò la prima volta che metterò piede in libreria, gli altri aspetteranno ancora un po'. Mi sembra un metodo menu cruento.
Ora capisco la mia avversione alla pratica del bookcrossing. L'idea mi è sempre piaciuta però c'era qualcosa che non mi tornava del tutto. Finalmente ora ci sono arrivata; non capisco come si possano "abbandonare" dei libri. Certo, la parte del ritrovamento è splendida, romantica, letteraria perfino, ma l'abbandono? Come si fa a lasciare in giro un libro che si ama? L'unica via d'uscita che ho trovato è farlo con una copia. Ma ho già i miei problemi ad acquistare i libri che vorrei leggere io; comprare dei doppioni da seminare su treni, autubus, panchine, mi sembrerebbe da idioti. Sì, lo potrei fare un paio di volte, ma sarebbe finita lì. La vedrei più che altro come un'azione simbolica, come un gesto poetico. Oddio, ammetto che trovare un libro mi piacerebbe, quanto a darlo via però... Oh, egoist, egoist! Ma sto divagando.
In "Wonder Boys" - nel film e forse anche nel libro, ma non ne son certa - un romanziere collega del protagonista, è soprannominato "Q", che è lo stesso pseudonimo di Arthur Quiller-Couch (1863 - 1944), romanziere e studioso di letteratura inglese citato ripetutamente da Helene Hanff in "84, Charing Cross Road" - libro e film, questi li ho visti entrambi quindi lo posso affermare con cognizione di causa.
Se vi capita guardateveli anche voi, sia "Wonder Boys" che "84, Charing Cross Road", e intanto che ci siete leggetevi anche i romanzi, nell'ordine che più vi ispira, che male non fa.
Ah, il titolo di questo post altro non è che uno scambio di battute che ricorre varie volte all'interno del film, mi riferisco a "Wonder Boys", non a "84, Charing Cross Road".
Io credo che tutte le storie siano importanti.
Anche quelle sconclusionate di questo post.
Per me lo sono.


[Ardesia, 16/07/2003][p.link][]



Da un articolo di Emanuela Audisio pubblicato da repubblica.it:
"E' l'ultimo gioco di Las Vegas, la caccia alle donne nude. Si chiama poeticamente "Hunting Bambi." [cut]
I fucili hanno il cannocchiale di precisione, i carri armati sono veri... [cut]
Solo che al posto degli animali ci sono le donne. Nude. Le Bambi. A loro è vietato proteggersi, possono solo portare scarpe ai piedi, per il resto devono scappare. Sono prede, devono fare le prede... [cut]
Le ragazze devono correre per il parco, fare nemmeno tanta finta di avere paura, non hanno scampo. Saranno sparate dal loro cacciatore. Con dei proiettili che lasciano colore. Allora le ragazze dovranno agonizzare, imbrattate di vernice, con il sedere e le cosce pieno di bubboni rossi. Perché comunque i proiettili lasciano il segno e dolore... [cut]
La preda infatti deve agonizzare e aspettare il suo killer che poi la trascinerà per le braccia sul parafango dell'auto nella posizione che una volta toccava ai cervi e agli orsi..."
[vai all'articolo completo]

Qui trovate il sito di un'emittente di Las Vegas che ha redatto servizi scritti e filmati sull'argomento.
Per quanto mi riguarda evito volutamente di commentare perché rischierei di passare il segno.


[Ardesia, 16/07/2003][p.link][]



Dal blog di Giulio Mozzi:
"...Nel 1975 Brian Eno pubblicò un curioso oggetto, prodotto in coppia con il pittore Peter Schmidt (scomparso pochi anni dopo): un mazzo di 124 carte chiamate, per l'appunto, Oblique Strategy, Strategie oblique. Su ciascuna carta è scritta una frase: un po’ come negli Imprevisti e nelle Probabilità del Monopoli.
[cut]
Quando ci troviamo in un dilemma, quando le parole o le invenzioni non ci vengono, quando ci pare di non saper che pesci pigliare, possiamo giocare questo gioco: peschiamo una carta, e ci confrontiamo con ciò che dice. Attenzione: non "accettiamo ciò che dice", ma "ci confrontiamo con ciò che dice". Confrontarsi significa: provare a vedere se l’istruzione o il consiglio dati dalla carta non possano, magari paradossalmente, magari irrealizzabilmente, applicarsi al nostro caso. Dai ragionamenti che faremo scaturirà forse qualcosa di bizzarro, raramente qualcosa di fattibile, spesso qualcosa di impensato.
Questa è la logica della faccenda: spingere deliberatamente il nostro ingegno e la nostra intuizione ad affrontare una questione da un punto di vista impensato o a partire da premesse impensate. L'importante è lo scossone, non il consiglio in sé..."
[leggi il post completo]

La scoperta dell'esistenza di queste carte di pensieri obliqui per me è stata una vera e propria rivelazione!
Qui trovate un sito in flash che riproduce il mazzo e le frasi della versione originale: l'ho linkato all'apposito tastino anti-pixel che vedete in alto, vicino a quello dell'escape, in modo da avere sempre, in caso di necessità, le strategie oblique a portata di click.


[Ardesia, 16/07/2003][p.link][]



[martedì 15 luglio 03]

Nel leggere "La notte in cui stavo per morire" sul blog di martebit mi è tornata in mente "Splash", sempre di Bukowski.
Continua a vorticarmi nella testa e tutt'intorno, ormai è ovunque... perciò tanto vale trascriverla anche qui.

Splash

L'illusione è che tu semplicemente
stia leggendo questa poesia.
La realta' è che questa è
più di una
poesia.
Questo è il coltello
di un accattone.
è un tulipano.
è un soldato che marcia
attraverso Madrid.
questo sei tu sul tuo
letto di morte.
questo è Li Po che ride
sottoterra.
no, non è una dannata
poesia.
è un cavallo
che dorme.
una farfalla dentro
il tuo cervello.
questo è il circo
del diavolo.
e non la stai leggendo
su una pagina.
è la pagina che legge
te.
la senti?
è come un cobra.
è un'aquila affamata
che sorvola la stanza.
questa non è una poesia.
la poesia è barbosa,
ti fa venire sonno.
queste parole ti incitano
a una nuova
follia.
ti ha toccato la grazia,
sei stato spinto
dentro una
abbacinante regione di
luce.
adesso l'elefante
sogna insieme
a te.
la volta dello spazio
curva e ride.
adesso puoi morire.
tu puoi morire adesso come
si doveva morire da uomini:
grande,
vittorioso,
con l'orecchio alla musica,
essendo tu la musica,
che romba,
romba,
romba.



Qui
la trovate in lingua originale.


[Ardesia, 15/07/2003][p.link][]



E non venitemi a raccontare che ieri sera vi siete persi questo film su RAI1, abbindolati dalla Demi Moore pompata di "Soldato Jane" su Canale5.
"Pane e tulipani" è una pellicola splendida che fa venire voglia di scappare a Venezia in cerca d'avventure fra calle e canali. Varrebbe la pena di vederselo soltanto per i dialoghi esilaranti, in particolare per le battute e la musicalità dell'accento di Fernando, il maturo cameriere islandese.
È una sorta de "Il meraviglioso mondo d'Amelie" nostrano, godibilissimo e pieno di personaggi bizzarri e fantasiosi, davvero imperdibili.
La storia è semplicissima: Rosalba, che è ad una gita organizzata, insieme a familiari ed amici, viene "dimenticata" in un autogrill, ma invece d'aspettare di essere recuperata raggiunge da sola Venezia dove decide di restare per qualche tempo, compiendo in tal modo, insieme ad una serie di cambiamententi radicali di vita, anche una sorta d'emblematico viaggio iniziatico interiore.
Il tutto è raccontato con una soavità, un'ironia ed una disillusione disarmanti.
La scena in cui Rosalba in autostrada vede un bambino che dall'auto le mostra un cartello su cui ha scritto "Cercasi nuovi genitori" è pregna di una forte simbologia, come del resto lo sono gli accadimenti che costellano tutta la vicenda.

Riporto alcuni brani della sceneggiatura che è pubblicata per i tipi di Marsilio, nella collana "Gli specchi del presente":

(Estratto di un dialogo fra Rosalba e Fernando)
Rosalba: Ma lei suona?
Fernando: No.
Rosalba: Ho visto la fisarmonica che sta nel suo armadio. Cercavo uno specchio per vedermi tutta intera. Mi scusi.
Fernando: Era il pagamento di un debito di giuoco. Non l'ho mai rivenduta. Devo dedurre che lei invece è in grado di suonarla?
Rosalba: Quando avevo dodici anni mio nonno mi aveva un po' insegnato, poi dopo è caduto da un ponte in costruzione.
Fernando: Suo nonno si dedicava alla costruzione di ponti?
Rosalba: No. Una notte tornava a casa in bicicletta e credeva che l'avevano finito.
Fernando: La distrazione a volte può rivelarsi fatale.
Rosalba: A chi lo dice.

(Costantino si sveglia ritrovandosi Fernando che gli punta un fucile contro il viso)
Fernando: Apparteneva al nonno di mia moglie. L'ultima volta ha sparato a Caporetto, ma come può notare è stato accuratamente preservato dalle insidie della ruggine e dall'usura del tempo. Al suo posto eviterei qualsiasi reazione che possa indurmi a mostrarle l'efficienza della sua meccanica.
Costantino: Come ha detto, scusi?

(Eliseo è il nipotino di Fernando ed ha sì e no 6 anni)
Eliseo: Nonno, cos'è che ti consuma?
Fernando: Nulla, Eliseo, nulla.
Eliseo: So che le tue parole mi suonano oscure, ma un giorno capirò. Me lo dici sempre.
Fernando: Ciò che mi consuma è la mia stoltezza... Ancora una volta la felicità ha battuto invano alla mia porta.
Eliseo: E tu hai aperto?
Fernando: Sono stato sordo. E ora languo.

(Fernando chiede in prestito il furgone a Fermo, il padrone del negozio di fiorni in cui ha lavorato Rosalba durante il suo soggiorno veneziano, in quanto è deciso ad andarsi a dichiarare)
Fernando: Intenderei calare negli Abruzzi e ricondurre qui Rosalba. Due compagni mi seguiranno nell'impresa.
Fermo: Non vede un'autostrada da vent'anni. Cambi l'olio, gonfi le gomme e rispetti la sua età


[Ardesia, 15/07/2003][p.link][]



Non mi sembra una dicitura in qualche modo male interpretabile.
MESSAGGIO = notizia trasmessa ad altri a voce, per iscritto o con altro mezzo
PRIVATO = personale, riservato
Non capisco come si possa pubblicare il pm di una persona in un blog pubblico senza chiedergliene preventivamente il permesso, quindi ci sono rimasta veramente male quando ho trovato questo post. Che si tratti di messaggi privati è chiaro dato che la pagina di Splinder da cui sono inviabili si intitola per l'appunto così, non mi pare ci sia pertanto la possibilità di fraintendere la natura di tali comunicazioni.
Bastava chiedere.
Avrei dato con piacere il mio assenso in cambio di un minimo di correttezza.


[Ardesia, 15/07/2003][p.link][]



È il remake di un film del 1969, in cui tra l'altro recitava Benny Hill, di cui ignoravo l'esistenza.
Il cast è composto da attori di lustro. Norton come al solito è fantastico ed anche se ricopre un ruolo minore risulta comunque straordinariamente calato nella parte che questa volta è quella del viscido traditore. Gli inserti grottesco/divertenti che "fotografano" il passato dei componenti della banda ed altri punti del film però proprio non li ho mandati giù. Anche la  scena inverosimile in cui Stella esegue un parcheggio esemplare con la mini, andando come una scheggia impazzita, potevano tranquillamente risparmiarsela. Presumo si tratti dei scelte stilistiche ben precise, volte forse ad alleggerire i toni della vicenda, ma sono inserti non miscelati al punto giusto con il resto della pellicola.
Rimane comunque un film che si segue fino alla fine senza annoiarsi, anche se magari il finale è un po' prevedibile.
Divertenti l'apparizione dell'uomo ragno in fuga durante il parapiglia per un'esplosione e la storiellina di "Napster" (anche se tutte le volte che vedo quell'attore non riesco a non visualizzarlo come Oz, l'ex fidanzato-licantropo di Willow nel telefilm "Buffy").


[Ardesia, 15/07/2003][p.link][]



[lunedì 14 luglio 03]

Qui la situazione sta degenerando. La cartella dei preferiti è in subbuglio e non riesco a far rientrare i link nei ranghi. Ho creato talmente tante sottocartelle che non ho la minima idea di come reperire le cose che mi servono. Alcuni raggruppamenti li ho fatti cercando di andare per associazioni mentali, altri sono suddivisi per genere e contenuto, altri ancora per indice di gradimente, alcuni li ho messi in ordine alfabetico. Il fatto è che ogni volta mi riprometto che sarà l'ultima, che non mi ridurrò più ad avere decine e decine di link ammassati uno sull'altro in attesa di essere smistati in una volta sola; mi dico anche che sarò razionale, che li inserirò direttamente nella loro cartella di competenza, che userò lo stesso metodo di catalogazione, ma niente. Non c'è verso di fare le cose per ordine. Il tutto si risolve sempre in una bolgia infernale di url abbandonati a sé stessi e di una serie infinita d'incerti tentativi perplessi.


[Ardesia, 14/07/2003][p.link][]



(rullo di tamburi pieno di suspance e di carica tribale)
...FULLO!!!!!!!
(seguono strombettamenti vari, applausi sfrenati, urlettini e svenimenti delle fans più accanite, fuochi d'artificio e colpi di cannone)
Tra l'altro è riuscito a vincere ed a perdere allo stesso tempo poiché mi ha mandato tutti gli screen richiesti!
Che uomo completo!
Non per niente il suo motto è: "Nulla è impossibile per chi non deve farlo!"
E come volevasi dimostrare è riuscito proprio là dove niente lo costringeva ad arrivare!
Completo e coerente fino in fondo quindi.
Ora il Signor FULLO ha accesso illimitato a questa pagina virtuale, la possibilità di commissionarmi tre post scegliendone lui l'argomentazione e prossimamente troverà pubblicata qui un'esaltante e sincera (non ho bisogno di mentire per esser complimentosa con lui, non per niente il suo "diario on-line" è uno di quelli che seguo da più tempo) recensione al suo blog.


[Ardesia, 14/07/2003][p.link][]



Ore 6.25 am.
Notizia dell'ultima ora: il sole è sorto, ma non si vede, in quanto il cielo è coperto da una fitta coltre di minacciose nubi scure (non minacciano pioggia, eh... bensì di spostarsi da un momento all'altro). La temperatura esterna è di circa 27°C, che stranamente risulta essere anche il numero di gradi presente in questo momento in quasi tutta casa mia. Dico "quasi" perché nella mia stanza invece ci sono almeno 2 o 3 gradi in più. Questa situazione non mi dà pace: ho tenuto la finestra spalancata, con la zanzariera alzata, tutta notte e la porta aperta, in modo che si creasse una forte corrente d'aria proveniente dalle altre stanze, ma niente... Ora nel corridoio tira una bora che sembra d'essere a Trieste, un vento che mi ha risucchiato via il gatto e pare si stia formando una tromba d'aria di prim'ordine, invece qui, in camera mia, tutto è immobile, i cammelli continuano a stramazzare in terra stremati dal caldo ed io continuo a schivare le noci di cocco che ogni tanto cadono dal soffitto.
E' un fenomeno fisico abbastanza curioso, peccato che a viverci dentro si rischino la sanità mentale, la disidratazione acuta, traumi cranici multipli (a causa delle noci di cocco), malattie infettive di vario genere (vedi alla voce "cammelli in decomposizione") e incendi provocati dal surriscaldamento del ventilatore e del pc.


[Ardesia, 14/07/2003][p.link][]



[sabato 12 luglio 03]

"Ma questo qui è lo Zanichelli.
Ce l'avevo anch'io!
Quanti sogni di vacanze fatte su quest'atlante qua...
Sai che ci progettavo sopra i giri che volevo fare?!"


[Ardesia, 12/07/2003][p.link][]



[+] [matrix ping-pong]


[Ardesia, 12/07/2003][p.link][]



E' giunta l'ora d'avvolgere il bandolo della matassa e di leggere il bando della mattanza.
Poiché il blogcounter sta cavalcando la sponda dell'onda dei 29mila ingressi e dato che 30mila è il numero perfetto (sì, vabbé, sarebbe 3, ma la gnueconomy ha fatto lievitare i counter di tutto il mondo quindi bisogna adeguarsi) ritengo sia il caso di gridare "al concorso, al concorsoooo!", ma senza possibilità di fare poi ricorso.
Si aggiudicherà il tanto sospirato premio (?!) colui che entrando qui per trentamillesimo, avendo la prontezza d'animo di non farsi prendere dal panico per cotanta botta di fortuna inaspettata, si premurerà di fare uno screen della pagina e di inviarmelo.
(Per chi non parla il computerese --> se vedete il numerino del counter di splinder che segna 30.000 premete alt+stamp e appiccicate il tutto facendo un bell'incolla su un qualsiasi programma di grafica, poi salvate e inviatemi l'immagine per mail)
Naturalmente chi tenterà di barare verrà sputtanato su pubblica piazza, squoiato, incatramato, inpiumato ed abbandonato in un bar di capponi frustrati che da tutta la vita non aspettano di meglio che vedersi arrivare dal nulla uno pseudo cappone gigante da asporto al quale far le penne nuove (questa non l'ho capita nemmeno io... mi è venuta così, ma magari i capponi son animali più violenti di quanto possa sembrare in apparenza e la situazione potrebbe precipitare, quindi è meglio non giocare sporco... altrimenti arriva il cappone-orco!).
Inoltre, per solidarità nei confronti dei quasi vincenti (che sarebbero coloro che arrivano ad un soffio dalla vittoria, che quasi la sfiorano, ma che poi se la vedono strappare via da un infamone che avendo mangiato meno melanzane impanate e lasagne al forno ha lo sprint più gagliardo nella volata finale), avrà un premio anche chi dovessero mandarmi lo screen del counter a 29.999 ed 30.001 contatti.
Insomma, ce n'è per tutti... e chi più ne ha più ne metta per aggiudicarsi la sua fetta... che qua è tutto un magna-magna.
In palio c'è il mio numero di telefono!
Hem, no, un attimo, mi dicono dalla regia che non avrebbe senso dare un numero in cambio di un altro numero...
Peccato, sarebbe stata una cosa risolta.
Il vincitore avrà diritto ad un fornitura a vita di accessi gratuiti alla lettura di questa pagina web. Premione, eh?!
Inoltre potrà pretendere da me la pubblicazione di una recensione altamente e spudoratamente lusinghiera del suo blog.
I due quasi-vincenti, ma drammaticamente perdenti, numeri 29.999 e 30.001, invece usufruiranno a tempo indeterminato dello spazio dei miei commenti per lamentarsi, amareggiarsi ed indignarsi di fronte alla loro pregnante sfortuna e si aggiudicheranno un posto di rilievo nella mia sezione link.
Infine, tutti e tre avranno la possibilità di richiedermi la stesura di un post su commissione, scegliendone loro l'argomento.
Dite che è poca roba? Be', sempre meglio di un dito in un occhio o di un calcio nel didietro... o nel davanti, no? :p
Su, vediamo chi ha il click più veloce del web!


[Ardesia, 12/07/2003][p.link][]



[venerdì 11 luglio 03]

Qualche minuto fa ho dato un'occhiata all'ora, in basso a destra nel monitor, e mi sono resa conto che sono quasi le 9 (pm). Avrei scommesso che fossero le 6 (di nuovo pm), al massimo le 7 (sempre pm).
Oggi non ho fatto praticamente niente. Giusto due cose, di cui una totalmente inutile ed un'altra abbastanza superflua, però il tempo è stranamente volato.

Ognuno sta solo sul cuore della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.


E poi c'è ancora qualcuno che si ostina a dire che la poesia è totalmente inutile.
Se Quasimodo non avesse scritto questi versi io ora sarei un'anima in pena, affranta e depressa, convinta di aver gettato al vento una giornata della mia vita. Invece sono qui, serena, grazie alla consapevolezza di aver vissuto per un po' dentro ad una poesia (pm... che stavolta, però, significa: "per me")


[Ardesia, 11/07/2003][p.link][]



[giovedì 10 luglio 03]

Voi lo sapevate che libellula in inglese si dice dragonfly?
Io no. Mi ci è voluto questo giochino per impararlo. Ho trovato il link in un commento lasciato a questo post di X§ e tempo dieci minuti di volo sfrenato in quel prato virtuale mi sono arrivate le prime avvisaglie di un'imminente crisi epilettica. Non per nulla pare che le libellule siano gli insetti più veloci in volo poiché spingono il battito delle loro alette fino a raggiungere velocità di circa 60 Km/h.

Sapevatelo su l'intercapeducational channel!


[Ardesia, 10/07/2003][p.link][]



Riporto un paio di citazioni  tratte da  "Scrivere" di Marguerite Duras, pescate dal sito di Simona Vinci (che qualcuno fermi quelle snervanti palline impazzite!).


"Se si sapesse qualcosa di quello che si scriverà, prima di farlo, prima di scrivere, non si scriverebbe mai. Sarebbe inutile." 

"Credo che la persona che scrive non abbia nessuna idea di libro, ha le mani vuote, la testa vuota e conosce dell'avventura del libro soltanto la scrittura asciutta e nuda, senza futuro, senza eco, remota, con le sue regole auree elementari: ortografia, senso."


Son parole che mi piace galleggino un po' anche qui da me, senza tanti giramenti di palle intorno!


[Ardesia, 10/07/2003][p.link][]



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[Ardesia, 10/07/2003][p.link][]



[mercoledì 09 luglio 03]

Dove sono i romanzieri? Tappati in casa alle prese con le loro antiquate macchine da scrivere?
Sono tutti talmente presi da trame, personaggi, accadimenti immaginari, che nessuno di loro trova il tempo e la voglia per tenere un diario on-line?
A me sembra quantomeno strano.
Bizzarro che quasi nessuno scrittore italiano abbia sentito il richiamo selvaggio dei blog; nessuno ne è stato stuzzicato, incuriosito, catturato?
A me piacerebbe leggere della quotidianità degli autori nostrani.
Qualche giornalista/scrittore/critico/opinionista che il weblog in effetti l'ha c'è, ma il più delle volte i discorsi che fanno non sono quelli che cerco io.
Quello che mi interesserebbe veramente leggere nel blog di uno scrittore sarebbe la mera quotidianità, senza tanti fronzoli. Quelli li possono mettere nei romanzi.
L'unico nome noto che ho trovato rovistando in rete e approdando in planata isterica sopra a questo post di Quarky, è quello di Giulio Mozzi che da un paio di mesi a questa parte, senza tanti clamori, aggiorna quasi quotidianamente il suo spazio virtuale, non-luogo piacevolissimo da frequentare.
Ma tutti gli altri dove se ne stanno nascosti?
Sono indaffarati, spiazzati, impediti o snobbanti?

Se fate qualche avvistamento per cortesia avvertitemi che questa faccenda mi incuriosisce parecchio.
Ne frattempo ho allestito, nella colonnina del menù qui a sinistra, un'apposita sezione dedicata per l'appunto agli "scrittori da blog".
Aspetto le vostre dritte.... ma non disprezzo nemmeno le "storte", ovvero le informazioni trasversali, minimali o multifasi.


[Ardesia, 09/07/2003][p.link][]



[martedì 08 luglio 03]

L'ho letto e riletto.
Nell'affresco sono una delle figure di sfondo.
Mi ci ritrovo.
Nomi, date, luoghi, riflessioni. Il taccuino degli ultimi giorni convulsi.
Sembra quasi si stia parlando di un blog.
Gli anni che abbiamo vissuto hanno seppellito per sempre l'innocenza del mondo.
Al momento posso riversare questa mia momentanea ossessione soltanto su queste poche righe.
La moneta del regno dei folli dondola sul petto a ricordarmi l'eterna oscillazione delle fortune umane.
E' una lenta tortura.


[Ardesia, 08/07/2003][p.link][]



"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
- Non fateci caso. Ha imparato a dirlo a scuola ed ora non c'è verso di farlo smettere. Basta ignorarlo e tempo dieci minuti la pianta da solo.
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
- Se soltanto si limitasse a farlo a casa... Quando siamo da qualche parte, come al supermercato o in qualche altro negozio, vorrei seppellirmi dalla vergogna, ma che ci posso fare?
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."

- Mi sono sentita dire che evidentemente non so impormi, che sono assente, che mi disinteresso a lui. Per una stupidaggine del genere... La gente è proprio cattiva. Si aggrappa a qualsiasi cosa pur di dimostrare quanto sono migliori di te.
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
- Oh, insomma, la vuoi fare finita???
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
- Questaltr'anno ti metto in collegio, eh! Poi voglio vedere se continui a fare lo spiritoso.
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
- E comunque "cacca" e "merda" hanno lo stesso significato. E' una ripetizione inutile.
"Anche tutto il resto è una ripetizione inutile"
- Hai ragione
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
- Sai che ti dico? Mi unisco al coro. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo.
"Mamma..."
- Sì?
"Ti voglio bene"
- Anch'io.
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
-Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo.
"Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo."
- Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo. Cacca, piscia, merda, culo.


[Ardesia, 08/07/2003][p.link][]



I soldi? Non crescono mica sugli alberi!
I cuori invece sì.
Non mi pare ci sia da lamentarsi.


Capita che uno approfittando dell'ombra di un albero per ripararsi dal sole, alzi lo sguardo verso l'alto e scopra una meraviglia del genere, nascosta tra le fronde.
Poi succede che qualcun altro si ritrovi nella casella di posta una mail senza testo, che però contiene un allegato dal nome eloquente: "il_cuore.jpg".

Sono sorprese piacevoli.
Kismet, grazie di cuore, sia per la foto che per il titolo.


[Ardesia, 08/07/2003][p.link][]



Cinema vuoto - 7 spettatori in tutto - aria condizionata a palla. Il film mi piace. E' tutto un gioco di prospettive ribaltate ed idealismi perpetrati all'inverosimile, di cetriolini estinti e di Storie segnate dalla Storia - entrambe scritte con la maiuscola. L'ironia pungente, ma spassionata, con cui è narrata la vicenda mi ha piacevolmente rapita.
Sono quindi completamente presa dal film quando il mio aitante accompagnatore mi sgomita leggermente, blaterandomi qualcosa di incomprensibile. Io abbozzo fingendo di aver inteso le sue parole e di condividerle, ma lui ormai non ci casca più, mi conosce troppo bene, quindi torna alla carica. Seconda raffica - prolungata - di sgomitate; agitandosi sulla poltrona mi avvicina la bocca all'orecchio e mi svela, scandendo le parole lentamente, ma con l'ansia di chi ha appena scoperto qualcosa di sensazionale ed arde dal desiderio di condividere la straordinarietà dell'evento con qualcuno che possa poi testimoniarlo di fronte alle generazioni future: "Il tipo ha la maglietta di Matrix!"
Ah! Tutto qua? Probabilmente si tratta soltanto di una somiglianza. Non possono di certo essere di certo incorsi nel grossolano errore di fare indossare ad un personaggio della Berlino del 1989 la t-shirt di Matrix Reloaded!
Però a guardarla bene, è davvero molto simile.
I casi sono due: o si tratta di una svista colossale, oppure il merchandising di Matrix è in giro da parecchio.
Tra l'altro nella scena "incriminata" viene citato "2001, odissea nello Spazio": che si tratti di un messaggio subliminale?? Forse in realtà l'Architetto è una scimmia ed il seguito di "Matrix II" è "Good Bye Lenin"?!? Tutti gli elementi del film porterebbero a crederlo. C'è la perdita di conoscenza seguita dalla conquista della consapevolezza che le cose non sono come sembravano; si combatte una quotidiana lotta per la sopravvivenza e si deve subire la dipendenza dalle macchine; ci sono continui scoinvolgimenti, corse in moto, realtà parallele e corse contro il tempo. Anche in "Good Bye Lenin!" il protagonista incontra il suo "creatore", lotta per la propria libertà e si dà un gran da fare a salvare tutti.
Insomma, va a finire che "Matrix III" sta di casa a Berlino e che quella sua maglietta fina altro non era che il segnale per rendersi conto che anche questa volta tutto era diverso da come avrebbero voluto farcelo apparire.
Anche il doppio "smile" (allegro+triste), disegnato sulla tazza sapientemente posizionata sulla scrivania del medico che si occupa della madre di Alex, deve essere una sorta di messaggio in codice. Forse vuole stare ad indicare il fatto che il più delle volte è tutta una questione di punti di vista.
Ho visto un film, ma forse erano due.
Me ne sarebbe bastato anche solo uno, dato che era già di per sé molto gradevole, ma le sgomitate quando arrivano arrivano e se poi diventano la causa di strane interpretazioni cinematografiche notturne, non ci si può di certo lamentare.


[Ardesia, 08/07/2003][p.link][]



[lunedì 07 luglio 03]

Qui funziona così; o posti o è come se non ci fossi più.
Ma questi sono giorni di spostamenti, novità, riflessioni, decisioni, mutamenti e non c'è tanto tempo per far ballare le dita sui tasti. E quando un momento di quiete per fermarsi qui a pensare ci sarebbe, allora è la mente a rifiutarsi di concentrarsi su pensieri logici e, per assurdo, preferisce rilassarsi dalle proprie utopie giocando con il codice dei template. Stamattina ho fatto qualche modifiche a questa intercapedine; i giorni scorsi invece ho riinventato un po' la grafica di "md14m3nt3 1st3r1c4" (su andate tutti a trovarla e a dirle che che è stata una pazza totale a lasciarmi carta bianca, mettendo il suo template nelle mie grinfie!). Sono soddisfatta dei risultati ottenuti e mi ha fatto tantissimo piacere percepire l'entusiasmo della padrona del blog in questione.
Ieri sono stata molto in giro a fotografare ed anche oggi avrò fatto un duecento scatti. Dei miei amici hanno comprato casa in campagna ed abbiamo voluto fare una sorta di reportage per immortalare le condizioni della "tenuta" prima che inizino i lavori di ristrutturazione. Ci vorranno mesi, forse anni, per vedere come sarà il "dopo", ma non c'è fretta; bisogna godersi appieno questi momenti inebrianti che riempiono i nostri discorsi di elettrizzati progetti architettonici.
Ci sono pomeriggi estivi, come questo, in cui sembra che tutto possa accadere da un momento all'altro.
Le rondini ti svolazzano intorno, nella stanza, mentre tu bevi un bicchiere d'acqua fresca e un raggio di sole ti mostra lo scintillio di una ragnatela perfetta.
La tua vita è intrigata, le sterpaglie ti rendono difficile ogni passo, ma finché lo spettacolo dei dettagli non smetterà di manifestarsi nei momenti più impensati, allora vale la pena di esistere, ovunque.
E allora ecco questo post, per ricordare a me stessa che ci sono ancora perché ogni particolare era al posto giusto - la rondine, l'acqua, la tela del ragno - e che è successo proprio a me di essere lì in quel momento perfetto.
Esisto più di quanto mai potessi immaginare.


[Ardesia, 07/07/2003][p.link][]



Sul blog di laura756 ho trovato il link al concorso per blog proposto dalla scuola di scrittura Omero:
"Il blog è per sua natura Sguishante, difficile da acchiappare e multiforme. Per cominciare una mappatura dei blog in rete, nasce il premio Sguish! Segnala il tuo Blog preferito, puoi vincere un laboratorio di scrittura on line e far assegnare 500 € al blogger vincitore.
Come funziona il concorso Sguish!:
Chiunque può segnalare da luglio a dicembre 2003, con un’e-mail a blogger@sguish.it, il blog preferito, indicando l’indirizzo internet per raggiungerlo e il nome (o il nickname) dell’autore.
Ognuno può segnalare e/o votare per un solo Blog (ogni segnalazione ricevuta per un blog corrisponde a un voto per quel blog).
Tra tutti quelli che segnaleranno un blog verrà estratto un corso di scrittura on line della Scuola Omero, da effettuarsi nel 2004.
I blog segnalati saranno resi pubblici sul sito e verranno votati dai lettori di Omero che realizzeranno una classifica popolare. Una giuria composta dai responsabili della scuola selezionerà il blog che risulterà narrativamente e graficamente più efficace tra i primi dieci classificati.
Al vincitore andrà un premio di 500 €. Nel caso il vincitore non accettasse il premio, i 500 € andranno al secondo classificato (e così via)."

Aggiornamento delle ore 14.50
Mi hanno appena fatto notare che nella lista dei blog segnalati al concorso ora appare anche il mio.
Ci terrei a precisare che non mi sono auto-segnalata.
Mi son limitata a fare una leggera opera di persuasione. Sì, insomma, diciamo che ho lanciato qualche segnale subliminale, se così si può chiamare...
E' per questo che stamani non ho avuto il tempo di postare nulla qui; durante certi sofisticati tipi di tortura la temperatura dell'olio dev'essere tenuta costantemente sotto controllo, quindi non ci si può distrarre.


[Ardesia, 07/07/2003][p.link][]



[domenica 06 luglio 03]



Ecco alcuni particolari delle foto che ho scattato oggi in collina.
Mi ha fatto bene respirare un po' di cielo.


[Ardesia, 06/07/2003][p.link][]



Grandi manovre stanotte: mentre io me la dormivo beata, un folletto volenteroso mi ha sostituito l'hard disk, aggiornato tutto l'aggiornabile e controllato il controllabile.
Oggi il mio compuer compie tre anni.
Sono bei momenti. Il primi due compleanni mi sono sfuggiti... e se non fosse stato per le insistenze del folletto che voleva sapere se alcuni pezzi erano ancora coperti da garanzia, non mi sarei accorta di nulla nemmeno stavolta, ma ora che lo so non posso far finta di nulla.
Qualcuno sa come si fa la festa ad un pc?
Il primo che mi risponderà: "smontandolo", stia pronto a passare il resto della giornata nell'angoletto buio e angusto in fondo al blog.
Disclaimer: la Direzione non si assume nessuna responsabilità per eventuali dilaniamenti causati dalle affilatissime pale di ventilatore che sovrastano l'angoletto in fondo al blog e respinge la ridicola accusa di avere la facoltà di azionare a comando, previo doppio click del mouse, suddetta caduta libera di pale sventranti.


[Ardesia, 06/07/2003][p.link][]



[venerdì 04 luglio 03]

Apro occhi, guardo mondo e sparecchio sogni prataioli. Rotonde senza sponde che cerchiano gli occhi; i sensi unici erano più semplici da gestire; una sola direzione... e al limite si risaliva, controcorrente. Salmone un po' dubbioso, ma volenteroso. E alla fine si finisce in qualche tunnel, se va bene. Se va male ci si ritrova dentro al tubo catodico della tv. Non i importa un tubo. Intubiamola! Intubiamola! NinoooNinoooNinooo. La sirena incalza. Non ha piedi e delle calze non se ne farebbe nulla, se non fosse che vanno di moda e allora tanto vale fingere che servano a qualcosa che poi magari tornano utili per una rapina in banca. Non si sa mai. Criminali da strapazzo le sirene si prendono al lazzo. Che razza di discorsi contorti. Tramortiscono. Nei giorni dispari ti senti impari, in quelli pari non lo sai nemmeno tu. Ed è subito sera. E io non ci sto più. E faccio un salto nel blu. Citi? Le canzoni che ti cambiano la vita, che non è mai detta l'ultima finché c'è un però, un se, un... ma chi me l'ha fatto fare? Doverosi inconcludenti quesiti. Toccala con le tue mani la realtà e vedrai che cicatrici. Pensieri infelici di traumi incipienti. Ridere di gusto. Gustare un riso... amaro. Sarebbe un fatto irrisorio, ma tutto fa brodo.
Op
Flop
Stop


[Ardesia, 04/07/2003][p.link][]



Devo decidere quale dei seguenti film vedere.



GOOD BYE, LENIN!


La mamma di Alex cade in coma a Berlino Est nell'ottobre 1989, il momento meno adatto, ma questo è ciò che accade. Convinta attivista per il progresso sociale e il miglioramento della vita nel regime socialista della Germania dell’Est, quando otto mesi più tardi si sveglia improvvisamente dal suo coma profondo Berlino Est non esiste piùì , il muro è crollato. Alex si trova tra le mani un grosso problema, il cuore della mamma è così debole che qualsiasi shock potrebbe ucciderla, insieme alla sorella le fanno credere che nulla è cambiato.



DOGMA

Una discendente di Gesù Cristo e due improbabili profeti vengono arruolati da Rufus, uno sconosciuto tredicesimo apostolo, per fermare due angeli caduti dal cielo, perché scacciati, che cercano di rientrare in Paradiso. I due angeli credono che per purificare le loro anime basta entrare in una nuova chiesa.



IDENTITA'


A causa di una tempesta dieci persone sono costrette a rifugiarsi in un motel nel deserto. Si tratta di un autista di limousine, di una star degli Anni '80, di un poliziotto con un omicida al seguito, di una ragazza squillo, di una coppia di sposi novelli e di una famiglia in crisi. Il sollievo per aver trovato un rifugio, si trasforma presto nella presa di coscienza che quello non è il più sicuro dei luoghi. Con il passare del tempo la tempesta non si placa e la maggior parte di loro viene uccisa. I pochi superstiti capiscono di essere stati attratti in quel posto da una forza sconosciuta che ha segnato il loro destino.



A me ispira particolarmente "Good Bye, Lenin!", anche perché mi è stato consigliato da una persona dai gusti sopraffini, ma resto aperta a qualsiasi tipo di suggerimento.



NOTA BENE: Se nei prossimi giorni eviterò accuratamente di toccare l'argomento "cinema" significherà che sono stata obbligata a sorbirmi le Charlie's Angels.

Prendetelo come un segnale e non lasciate commenti del tipo "allora poi che film sei andata a vedere?" o simili perché nella malaugurata ipotesi che questo infausto evento si verifichi, di certo preferò stendervi sopra un massiccio velo pietoso, cercando di dimenticare tutto al più presto.


[Ardesia, 04/07/2003][p.link][]



[giovedì 03 luglio 03]

(Da Iaia)

Se fossi un mese sarei: maggio
Se fossi un giorno della settimana sarei: venerdì
Se fossi un orario del giorno sarei: 00.45
Se fossi un pianeta sarei: la terra
Se fossi un animale marino sarei: un delfino
Se fossi una direzione sarei: non saprei, mi è impazzita la bussola
Se fossi un articolo di arredamento sarei: un comodino
Se fossi un peccato sarei: la gola
Se fossi un personaggio storico sarei: boh
Se fossi un liquido sarei: acqua
Se fossi un albero sarei: pioppo
Se fossi un uccello sarei: anatra
Se fossi un arnese sarei: cacciavite a stella
Se fossi un fiore sarei: una margherita
Se fossi un evento atmosferico sarei: una folata improvvisa di vento
Se fossi una creatura mitologica sarei: una nereide
Se fossi uno strumento: una chitarra
Se fossi un animale sarei: un gatto
Se fossi un colore sarei: il blu
Se fossi un'emozione sarei: la curiosità
Se fossi una verdura sarei: pomodoro ciliegino
Se fossi un suono sarei: il doppio click del mouse
Se fossi un elemento sarei: la terra
Se fossi una macchina sarei: quella per fare i pop-corn
Se fossi una canzone sarei : supercalifragilistichespiralidoso+sigla di Mork e Mindi
Se fossi un film sarei: L'attimo fuggente
Se fossi un libro sarei: Guida galattica per gli autostoppisti
Se fossi un cibo sarei: gnocchi di patate al ragù
Se fossi una città sarei: quella in cui vivo
Se fossi un materiale sarei: vetro
Se fossi una lettera sarei: K
Se fossi un sapore sarei: salato
Se fossi un profumo sarei: l'odore delle lenzuola fresche di bucato
Se fossi una parola sarei: ardesia
Se fossi un oggetto sarei: la tastiera del pc
Se fossi una parte del corpo sarei: gli occhi
Se fossi un'espressione del viso sarei: uno sguardo/sorriso complice
Se fossi una materia scolastica sarei: italiano
Se fossi il personaggio di un cartone animato sarei: heidi
Se fossi una forma sarei: un cerchio
Se fossi un numero sarei: 20


[Ardesia, 03/07/2003][p.link][]



DLIN DLON
Dallo spioncino della porta intravedo un uomo incravattato, capelli impomatati di gel, abbronzatura imbarazzante. Sarà un rappresentante... quasi quasi fingo di non esserci..
DLIN DLON
Ma porc... Insisti, eh? E va bene, ti apro, ma tanto non compro niente.

- Buongiorno.
- Buongiorno!
- Guardi, mi spiace, ma non mi serve nulla.
- Dal grafico degli (scarsi) accessi al tuo blog si direbbe proprio il contrario.
- Eh? Ma cos.... Insomma, chi si crede di essere?
- Non è che credo di essere. Sono gli altri che credono che io sia. Io sono. Ma dove vivi? Mi conoscono tutti! Iniziamo male. Evidentemente non frequenti il jet-set. Sono il Direttore Marketing del blog di x§°nalita' c°nfu§a.
- E che ci fa qui? Deve avere sbagliato campanello. x§°nalita' c°nfu§a sta qualche blog più avanti.
- No, nessun errore, x§ è in vacanza.
- Poteva andarci anche lei.
- Lei chi? Sei disinformata. Guarda che è un lui.
- Intendevo lei lei. Insomma, tu.
- L'uomo del business a sollazzarsi in spiaggia? Non posso perdere il mio tempo con pinne, fucile ed occhiali. Mi è giunta voce che stai per produrre un disco, di certo ti servirà la mia consulenza.
- Disco? No, no, ci dev'essere un equivoco. Ho soltanto pubblicato il testo di una canzoncina goliardica, tanto per scherzare. Non c'è nessun disco.
- Non c'è ora, ma con la mia consulenza vedrai che bella casa discografica mettiamo su. A parte che questo sfondo color grigio topo morto sarebbe da sostituire con un qualcosa di più allegro.
- Ma non è grigio!
- Come credi. Ma torniamo al progetto. Era ora che qualcuno pensasse ad investire nel settore della summer blog music
- Summer blog music? Io non ho nulla da investire.
- E lo credo. Con un background-color del genere chi vuoi che ti si fili?
- E ridaglie...
- Dai, penso a tutto io. Prima si forma la band.
- La band?
- Sì, e naturally come cantante ci mettiamo x§°nalita' c°nfu§a, che dopo le recenti rivelazioni ha tutti gli occhi dei blogger puntati addosso, così il gossip si scatena; un paio di copertine su settimanali scandalistici non ce le leva nessuno, dopodiché il merchandising andrà via come il pane. Dai, mettiamo su una bella etichetta indipendente evvai con la music.
- Sono allibita. A parte che non mi pare una scelta tanto oculata fondare una casa discografica avendo a disposizione soltanto una canzone.
- Dettagli. Basta fare come Zop ed i suoi esercizi di stile alla Queneau. Si chiede ai blogger di inviare la propria versione, rivista e corretta, del testo di "The guy at the sexy computer shop" ed è fatta. Nel giro di una settimana ci ritroviamo sommersi di pezzi.
- Sì, ma poi chi ci fila?
- Tu non sei amica intima di quell'Inkiostro che parla sempre di musica e musicisti?
- Ma che dici?! Leggo il suo blog, ma non lo conosco mica!
- Di nuovo ti perdi nei dettagli. Senti, basta che fai un po' la carina con lui, una paio di smorfie, qualche complimento, così ti recensisce positivamente il disco e, tempo qualche giorno, a Bologna lo conosceranno tutti. E' una città che fa tendenza. I tortellini son partiti da lì ed ora vanno alla grande in tutto il mondo, no?
- No... o sì... Uff, non lo so. Mi confondi. Io nemmeno ti conosco...
- Ci vuole più collaboration da parte tua. Devi crederci.
- Ma...
- No, niente ma. Tu pensa a una nuova veste grafica per il tuo blog, qualcosa di accattivante e moderno, io intanto vedo di mettermi in contatto con x§°nalita' c°nfu§a per fargli prendere qualche lezione di canto sotto l'ombrellone.
- ...


[Ardesia, 03/07/2003][p.link][]



Arriva da fuori.
Mi sono affacciata alla finestra, ma non c'è niente di insolito; nessun salumiere fluttuante e nessun maiale volante all'orizzonte.
Devo stare attenta perché una volta a causa della mortadella ho fatto la figura della visionaria.
Eravamo in macchina. Un mio amico al volante, io di fianco ed un'altra amica sul sedile posteriore. Ad un certo punto inizio a sentire un fortissimo profumo di mortadella. Chiedo conferma agli altri due, ma entrambi sostengono di non sentire nulla, allora metto il naso fuori dal finestrino spingendo oltre ogni limite conosciuto le mie doti olfattive. No, nessun odore da fuori, è dentro l'auto.
"Ma dai è fortissimo, non potete non sentirlo!"
"Non si sente niente di niente. Sarà che siamo in mezzo alla campagna; hai fame, ti arriva l'odore di maiali ed allora ti vengono le allucinazioni olfattive. E' puzza di parco, non profumo di mortadella!"
Si sono presi gioco di me per una decina di minuti.
Quando poi mi sono girata verso l'amica dietro per dirle di piantarla mi sono accorta che l'infame stava addentando un panino lungo mezzo chilometro.
E indovinate un po' cosa c'era bella spiattellata fra le due fette di pane...
Ha tentato di sostenere che non sapeva fosse mortadella, che lei i salumi li confonde, che poi le hanno sempre detto che il maiale è tutto uguale.
Benedetta ragazza, al limite si dice che del maiale non si butta via niente e che gli uomini sono tutti uguali, ma sono entrambe falsità.
In realtà sono i maiali ad essere tutti uguali, ma solo perché noi pirla non li distinguiamo, ed è degli uomini che non si butta via niente, perché già c'è poca roba... se si inizia a fare le difficili e a scartare manie, fastidiose abitudini, difetti, comportamente inutili ed inspiegabili (e chi più ne ha più ne metta) è finita.


[Ardesia, 03/07/2003][p.link][]



In prima pagina sul sito di Repubblica:
"Berlusconi, bufera in Europa
Il premier dà del "kapò nazista" al capogruppo Spd a Strasburgo. Poi la retromarcia: "Non volevo offendere il vostro popolo, gli italiani amano scherzare sull'Olocausto".

Bé, io sono italiana... e mi dissocio.
Non è che si sia confuso e abbia detto "olocausto" invece di "carabinieri"?
Che sia solito farsi togliere le multe raccontando barzellette e improvvisando numeri acrobatici con palle e birilli?
Capita che la gente sbagli mestiere... sarebbe carino da parte sua prenderne atto e smetterla di parlare a nome di un intero popolo, facendo fare a tutti noi queste figure di merda.

"Sapete quante barzellette esistono su Silvio Berlusconi?
Un paio. Le altre sono tutte storie vere."


[Ardesia, 03/07/2003][p.link][]



[mercoledì 02 luglio 03]

Io l'ho sempre sostenuto che ci deve essere qualcosa di strano e anormale in chi ci capisce troppo di sistemi operativi informatici e linguaggi di programmazione, in chi, per passatempo o per lavoro, si diverte ad assemblare i vari pezzi dei pc e se la spassa a gestire router, connessioni e simili.

Non si possono fare questo genere di cose con estrema facilità. E' contro natura.

E non pensiate che stia cercando di sostenere ciò soltanto perché io non ci ho mai capito quasi nulla di tutte queste cose e quel poco che so l'ho imparato sforzandomi e impegnandomi, mentre ero, e sono, circondata da persone che pare siano state partorite direttamente da una scheda madre. Figuriamoci :p

C'è perversione in chi mostra un'innaturale facilità di gestione delle risorse informatiche ed ora ne ho le prove: il testo della canzone che trovate qui di seguito l'ho trascritto al volo, mentre veniva inventato/canticchiato dalla voce in falsetto di un non meglio identificato genio dei computer che quando sta seduto alle tastiere dei suoi pc sembra una persona serissima.


The guy at the sexy computer shop
Sex, sex over the hard disk
Sex, sex over the hard disk
Touch me the keyboard now

Touch me the keyboard now
Give me your little mouse
Give me your floppy now
Show me your motherboard

I'm the guy at the sexy computer shop
I'm looking for a faster sexual processor
Kiss my simm and use me as your mouse pad
Sex, sex over the hard disk
Sex, sex over the hard disk

I'm the guy at the sexy computer shop

Quasi, quasi metto su una casa discografica per giovani informatici perversi.
Ah, naturalmente il motivetto deve essere anche ballato.

Potete rifarvi ai passi del TIME WARP di "The Rocky Horror Picture Show" (It's just a jump to the left. / And then a step to the right. / With you're hands on you hips. { echo "tits, or somebody else's" } / You bring your knees in tight. But it's the pelvic thrust { "oooo ahhh" or "group sex" with each thrust } That really drives you insane. / Let's do the time-warp again. / Let's do the time-warp again.)


[Ardesia, 02/07/2003][p.link][]



Stai guardando "Dark Angel" alla TV. C'è la pubblicità e ti fai il solito giro di zapping veloce, che il più delle volte dura pochi secondi in quanto spesso gli spot ti sembrano più gustabili del resto delle cose che stanno trasmettendo, ed arrivato su RAI3 inizi a darti il telecomando in testa. Ma porca miseriaccia ladra, l'avevi anche visto sulla guida dei programmi, che stranamente hai acquistato per la seconda settimana di fila dopo anni che non lo facevi, che in seconda serata, sul terzo canale (come lo chiama tua nonna), c'era "The Big Kahuna" con Kevin Spacey e Danny DeVito. Hai una lista immaginaria lunga chilometri e vecchia anni di tutti i film che vorresti vedere appena te ne capitasse l'occasione e ti fai scappare questo così?!
Se c'è una cosa che detesti è perderti l'inizio di un film; vederlo quando la storia è già in moto, anche se da pochi minuti, per te non ha senso. Non per niente sei uno di quelli che al cinema è sempre arrivato in largo anticipo. Anche ora, che c'è la multisala, che il biglietto lo puoi prenotare telefonicamente senza sovrapprezzo dato che hai fatto la tessera valida dieci spettacoli, che se cerchi d'entrare a proiezione in corso l'energumeno davanti alla porta della sala ti blocca il passaggio mettendoti al tappeto, anche ora arrivi prima e aspetti.
Ti sei perso "The Big Kahuna", ormai è un fatto.
Esiti qualche minuto, giusto il tempo di sentire la teoria di Larry/Spacey sul guardarsi allo specchio mentre ci si pulisce il culo e sul sentimento di umiltà che questa visione procurerebbe, e cambi canale sconsolato, tornando a "Dark Angel".
Ti viene in mente Jessica Alba da ragazzina, nelle puntate di "Flipper": era febbraio, tu eri bianca come una mozzarella e lei invece aveva la pelle ambrata e se la spassava nuotando in un'acqua limpidissima con quello splendido delfino.
Ora sai che la sua non era abbronzatura, che quello è il colorito normale della sua pelle e allora ti sta ancora più antipatica perché tu per diventare così devi sudare ore ed ore sotto il sole e impantanarti in una serie infinita di creme protettive. A questo punto in preda ad un'insensatezza totale decidi che visto che lei non è bianca come un lenzuolo lavato con ace e tu invece sì, è colpa sua se stasera ti sei persa "The Big Kahuna" (trovare un capro espiatorio su cui riversare le proprie frustrazioni torna sempre comodo). Lanci il tuo sguardo sprezzante a Max e a tutti gli altri personaggi di "Dark Angel" e, dopo avere aumentato un po' la luminosità del teleschermo in segno di protesta (certo che come sai vendicarti tu...), torni ad osservarli alle prese con le loro vite, sempre più complicate e confuse, sperando che prima o poi "The Big Kahuna" rispunti fuori e si faccia acchiappare per intero.


[Ardesia, 02/07/2003][p.link][]



[martedì 01 luglio 03]

filmati di belle donne formato zip - quelle formato normale non riesci a gestirle, eh?!
bagno zen - dunque, basta mettere perle di saggezza nell'acqua della vasca, al posto del bagnoschiuma, usare canne di bambù come porta asciugamani, sedersi sul water ed abbandonarsi alla meditazione trascendentale, naturalmente tenendo a portata di mano un rotolo di delicata carte igienica di riso.
*rumore di capocciate* - gli asterischi rappresentano le stelle che hai visto dopo le innumerevoli testate che hai dato sulla parete di camera tua prima di persuaderti che era meglio cercare con google?
harry potter e l'ordine della fenice l'ho letto - be', e c'è da venirsene a vantare così spudoratamente qui, davanti a una che per leggerlo è costretta ad aspettare che lo traducano?!
poesie io tu e il pc - Eravamo io, tu e il pc / poi hai tossito facendo eccì / l'armonia si è spezzata / la passo al mouse la mia serata. / Eravamo io, tu e il pc / e ad un tratto m'hai detto sì / Ero talmente emozionato / che trenta pixel ho ingoiato. / Eravamo io, tu e il pc / ma questa poesia termina qui.
Stangona - spiacente, hai sbagliato blog; qui si viaggia sotto il metro e settanta.


[Ardesia, 01/07/2003][p.link][]



Aggirandomi fra i titoli delle offerte in corso attualmente su IBS ho trovato una collana di libri della Rizzoli che mi incuriosisce, ma al contempo mi rende un po' scettica.
Si tratta di volumi curati da studiosi che tentano di ricostruire la quotidianità di un determinato periodo storico e luogo. Mi piacciono i romanzi storici, ma questi più che altri pare siano una serie di trattati, dei saggi che i curatori della collana hanno avuto l'infelice idea di titolare allo stesso modo. L'effetto che mi arriva è quello di una catena di montaggio della quotidianità storica che mi rende perplessa, ma la curiosità di leggerne almeno uno, per rendermi effettivamente conto di cosa si tratti, è tanta.


Alcuni dei titoli in questione sono:

La vita quotidiana degli eserciti di Alessandro Magno
La vita quotidiana in Grecia ai tempi della guerra di Troia (1250 a. C.)
La vita quotidiana nelle colonie greche ai tempi di Pitagora
La vita quotidiana degli alchimisti nel Medioevo
La vita quotidiana a Roma nel tardo impero
La vita quotidiana a Versailles nei secoli XVII e XVIII
La vita quotidiana a Firenze ai tempi dei Medici
La vita quotidiana a Berlino sotto Hitler
La vita quotidiana degli egizi e dei loro dèi
La vita quotidiana a Roma ai tempi di Gian Lorenzo Bernini
La vita quotidiana a Roma negli anni santi

Il punto è: quanta realtà è presente in questi libri e quanta finzione?
La risposta forse si può trovare nel commento de "L'INDICE" relativo al volume "La vita quotidiana di Freud e dei suoi pazienti": "Frutto di un vastissimo lavoro, paziente e sistematico, l'opera appare molto documentata e molto seria sul piano della ricostruzione storica. Non c'è affermazione riguardante cose, persone, fatti, avvenimenti, ambienti o situazioni per cui non sia indicata la fonte. E le invenzioni che cuciono i vari elementi del puzzle sono un artifizio retorico per introdurre un altro elemento documentato nel quadro.Così è per le pulci nell'alloggio di un amico di uno dei pazienti di Freud; o per i fiori freschi che Lou Salomé voleva sempre in camera; o per il negozio di macelleria gestito da un altro Sigmund proprio sotto casa di Freud; o per le vicende da romanzo di alcuni personaggi che gravitarono intorno al grande maestro. "Sono piccole storie, aneddoti, forse 'tempeste in una tazza di tè'", riconosce l'autrice (p. 114), "ma ci invitano a sognare su quei trascurabili eventi della vita quotidiana di Freud e dei suoi pazienti a partire dai quali fu scoperto l'inconscio e fu inventata la psicoanalisi. Ci restituiscono lo schizzo di un certo ambiente, un odore, un gesto, qualche traccia attenuata della vita che fu vissuta".


[Ardesia, 01/07/2003][p.link][]



Volevo appiccicare da qualche parte, nel blog, un bannerino contro l'abbandono dei cani. So che non servirebbe a molto dato che il cervello bacato di chi compie un gesto di tale cattiveria e sconsideratezza non potrà di certo produrre tutto d'un tratto collegamenti sinaptici sani alla vista di un bannerino, ma si tratta di un gesto simbolico... e poi tentare non nuoce.

Pensando all'immagine da usare mi è tornato alla mente un bel disegno di Dylan Dog inserito qualche estate fa nell'introduzione di un albo estivo. Lo slogan era stato ripreso da una campagna di non mi ricordo quale ente e diceva: "Il bastardo sei tu che l'abbandoni". Essendo un'assidua lettrice di Dylan Dog mi sarebbe piaciuto utilizzare proprio quel disegno così ho cercato sul sito della Bonelli una mail a cui scrivere per chiedere il permesso di rito, ma purtroppo di indirizzi di posta non ne ho trovati. Ora, o son totalmente fusa io (e visto le temperature e il tasso d'umidità dell'ultimo periodo non sarebbe nemmeno tanto strano) oppure sul sito in questione non c'è lo straccio di una sezione "contatti" o l'indicazione di un recapito di posta elettronica. Ed ora come faccio?? Scrivo una lettera cartacea alla redazione di Dylan in Via Buonarroti, 38 - Milano? So per esperienza personale che sono persone attente e che difficilmente gli sfugge una lettera, ma con tutta la buona volontà del mondo e del servizio postale nostrano, ora che gli arriva la mia missiva, che la leggono, che mi rispondono etc... luglio avrà lasciato il posto ad agosto. Non per fare i pignoli, ma il bannerino contro l'abbandono se mai avesse una qualche utilità, l'avrebbe ora.

Inoltre un sito internet senza una mail è qualcosa che va contro natura; un po' come avere lo stereo senza radio, la bicicletta senza pedali o il salvagente bucato.


[Ardesia, 01/07/2003][p.link][]



Leggo su manteblog e riporto interamente: "Uomonero sta per dare il via a Photoblogger. Una idea bellissima a meta' fra un blog e una rivista per tentare di raccontare storie attraverso le immagini di un percorso a tema. Accesso vietato a chiunque non sia un blogger."

Nella home del sito, sotto la dicitura Due righe di presentazione, si specifica che possono partecipare anche i dilettanti; evvaiiii, mi sono detta, c'è posto anche per me! Poi però sono andata a leggere la sezione come partecipare e, da neo-phota quale sono, l'unica cosa che ho capito è che se le foto non le mando nel formato e con le modalità che vogliono loro non saranno accettate, ma in pratica lì viene specificata soltanto la risoluzione richiesta e quindi, per il resto, bisogna mandare una mail e chiedere direttamente allo staff.
Insomma il progetto mi piace molto e il mio percorso visivo l'avrei già in testa, ma mi sa che per farmi un'idea più definita di come funziona la faccenda è meglio che aspetti di vedere il primo numero, che dovrebbe uscire a giorni.


[Ardesia, 01/07/2003][p.link][]



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