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Archivio - aprile 2010

[28 aprile 10]

I lampi. Mi hanno sempre colpita i lampi. Ma una volta è successo davvero. Non dovrei ricordarlo perché ero poco più di una poppante, invece me lo ricordo, eccome! Ero in un prato e c'erano dei cavalli, dei cavalieri... Poi scoppiò un temporale e una donna - non era la mamma - mi prese in braccio e mi portò sotto un albero. Mi teneva stretta stretta e io guardavo in alto le foglie scure contro il ciclo bianco.
Ci fu un gran rumore, come se tutti gli alberi fossero crollati di colpo intorno a me, e una luce, una luce abbagliante, come il sole quando lo guardi troppo a lungo. E un ronzio mi passò attraverso il corpo. Mi pareva di aver preso in mano un pezzo di brace... c'era odore di carne bruciata e una specie di dolore, eppure non faceva male; ma mi sentii rovesciare come un calzino.

Titolo originale: Remarkable Creatures (2009)
(Edizioni Neri Pozza - traduzione di Massimo Ortelio)


[Trascritto da Ardesia | 28/04/2010 | p.link | segnala un errore | ]


[14 aprile 10]

La vera storia della giraffa più famosa del mondo

Il ponte Shambat di Khartum si estende all'inizio del Nilo, e poco a sud del ponte si trova la punta della boscosa isola Tuti, intorno alla quale il Nilo bianco e quello azzurro si incontrano, senza tuttavia mescolarsi, confluendo soltanto le rispettive ampiezze nel nuovo fiume.
Il Nilo bianco, sul lato occidentale di Omdurman, è più ampio e lento, e si estende per oltre 3000 chilometri dalle sue fonti del lago Vittoria sull'equatore. Il percorso del Nilo azzurro è lungo soltanto la metà, e scorre verso sud fino alla punta aforma di cuore del lago Tana, prima di scendere in direzione nord-ovest l'altopiano etiopico.

Titolo originale: Zarafa (1998)
(Edizioni Garzanti - traduzione di Marco Papi)



[Trascritto da Ardesia | 14/04/2010 | p.link | segnala un errore | ]


[07 aprile 10]

Al dolore ero preparata. Da ventiquattro anni, dal giorno che era morto mio padre. Anzi, da prima ancora: da quando subito dopo l'esame di maturità mi dissero che era malato, e scappai via.
Ero tornata a Ferrara solo per stare con lui la notte che morì, una notte che abbiamo passato insieme noi due.
È bello stare accanto a chi muore.
Quella notte mi era sembrato di partorirlo io, mio padre, mentre se ne andava dolorosamente: per niente sereno, per niente forte, umano come Cristo in croce.
Lei, l'ho mancata per mezz'ora, dopo che per tutta la vita non l'avevo lasciata mai, anche se non vivevamo più insieme da tanto tempo.

(Edizioni Mondadori, 2009)


[Trascritto da Ardesia | 07/04/2010 | p.link | segnala un errore | ]







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