[ HOME ! BLOG ! MAIL ]

Archivio
.Oggi
:: 08/2014
:: 07/2014
:: 02/2013
:: 12/2012
:: 11/2012
:: 08/2012
:: 02/2012
:: 06/2011
:: 02/2011
:: 01/2011
:: 06/2010
:: 05/2010
:: 04/2010
:: 03/2010
:: 02/2010
:: 01/2010
:: 12/2009
:: 11/2009
:: 10/2009
:: 09/2009
:: 08/2009
:: 07/2009
:: 06/2009
:: 05/2009
:: 04/2009
:: 03/2009
:: 01/2009
:: 12/2008
:: 11/2008
:: 10/2008
:: 09/2008
:: 08/2008
:: 07/2008
:: 06/2008
:: 05/2008
:: 04/2008
:: 03/2008
:: 02/2008
:: 01/2008
:: 12/2007
:: 11/2007
:: 10/2007
:: 09/2007
:: 08/2007
:: 07/2007
:: 06/2007
:: 05/2007
:: 04/2007
:: 03/2007
:: 02/2007
:: 01/2007
:: 12/2006
:: 07/2006
:: 05/2006
:: 03/2006
:: 01/2006
:: 12/2005
:: 11/2005
:: 10/2005
:: 08/2005
:: 05/2005
:: 01/2005
:: 12/2004
:: 09/2004
:: 08/2004
:: 07/2004
:: 06/2004
:: 05/2004
:: 04/2004
:: 03/2004
:: 02/2004
:: 01/2004
:: 12/2003
:: 11/2003
:: 10/2003
:: 09/2003

feed rss


Cerca nel blog:




<< indietro - pagina principale - avanti >>

Archivio - marzo 2008

[29 marzo 08]

La persiana della finestra spalancata sbattì tanto forte contro il muro che parse una pistolettata e Montalbano, che in quel preciso momento si stava sognandod'essiri impegnato in un conflitto a fuoco, s'arrisbigliò di colpo sudatizzo e, 'nzemmula, agghiazzato dal friddo. Si susì santriando e corse a chiudere. Tirava una tramontana accussì gelida e determinata che, invece di ravvivare i colori della matinata, come sempre aveva fatto, stavolta se li portava via cancellandoli a metà e lasciandone le sinopie, o meglio, tracce splàpite come quelle di un acquerello dipinto da un dilettante in libera uscita domenicale. Evidentemente l'estate, che già da qualche giorno era trasuta in agonia, aveva addeciso durante la nottata di rendersi definitivamente defunta per lasciare posto alla stagione che veniva appresso e che avrebbe dovuto essere l'autunno. Avrebbe dovuto, perché in realtà, da come s'annunziava, questo autunno pareva già essere inverno e inverno profunno.
Rimettendosi corcato, Montalbano si concesse un'elegia alle scomparse mezze stagioni. Dove erano andate a finire? Travolte anch'esse dal ritmo sempre più veloce dell'esistenza dell'omo, si erano macari loro adeguate: avevano capito di rappresentare una pausa ed erano scomparse, perché oggi come oggi nisciuna pausa può essere concessa in questa sempre più delirante corsa che si nutre di verbi all'infinito: nascere, mangiare, studiare, scopare, produrre, zappingare, accattare, vendere, cacare e morire.

(2001)
(Edizioni Sellerio)


[Trascritto da Ardesia | 29/03/2008 | p.link | segnala un errore | ]


[25 marzo 08]

Le salamandre sono capaci di tornare nella loro tana con una precisione sorprendente. Se le prendi e le porti oltre una montagna, quelle se ne tornano a casa.
Io no. Io mi perdo. Soprattutto quando bevo.
E stanotte fa un freddo cane e piove. Ho girato un sacco, magari fossi stato una salamandra. Avrei guardato gli astri e messo il naso all’aria e sarei tornato al negozio. Sì, forse avrei dovuto provarci.
Ma a Roma le stelle non si vedono. Una cappa grigio-sfosforescente e i casermoni nascondono il cielo; e poi ho il reffreddore.
Devo vomitare.
Ho l'impressione di avere la pancia piena di murene.
Forza. Alzati, allora.

(1994)
(Edizioni Einaudi)


[Trascritto da Ardesia | 25/03/2008 | p.link | segnala un errore | ]


[21 marzo 08]

Dinnie, nemico sovrappeso dell'umanità, nonché uno dei più abominevoli suonatori di violino di tutta New York, stava valorosamente esercitandosi al suo strumento, quando due deliziose fatine apparvero sul davanzale del suo appartamento al quarto piano, ruzzolarono dentro e vomitarono sulla moquette.
"Mi dispiace", disse una.
"Non ti preoccupare", disse l'altra. "Per gli esseri umani il vomito di fata ha senza dubbio un delizioso profumo".
A quel punto, però, Dinnie aveva già fatto due piani di scale di corsa e non aveva nessuna intenzione di rallentare.
"Si sono appena infilate in casa mia dalla finestra due fate che hanno vomitato sulla moquette!", proruppe non appena si ritrovò sul marciapiede della 4ª Strada, trascurando, tuttavia, di calcolare l'effetto che un simile comportamento avrebbe avuto sui passanti.

Titolo originale: The Good Fairies of New York (1992)
(Edizioni Lain - traduzione di Lucia Olivieri)


[Trascritto da Ardesia | 21/03/2008 | p.link | segnala un errore | ]


[16 marzo 08]

L'anno dei miei novant'anni decisi di regalarmi una notte d'amore folle con un'adolescente vergine. Mi ricordai di Rosa Cabarcas, la proprietaria di una casa clandestina che era solita avvertire i suoi buoni clienti quando aveva una novità disponibile. Non avevo mai ceduto a questa né ad altre delle sue molte tentazioni oscene, ma lei non credeva nella purezza dei miei principi. Anche la morale è una questione di tempo, diceva, con un sorriso maligno, te ne accorgerai. Era un po' più giovane di me, e non avevo sue notizie da così tanti anni che poteva benissimo essere morta. Ma al primo squillo riconobbi la voce al telefono, e le sparai senza preamboli:
«Oggi sì.»
Lei sospirò: Ah, mio triste professore, scompari per vent'anni e torni solo per chiedere l'impossibile. Subito dopo riacquistò il dominio della sua arte e mi offrì una mezza dozzina di scelte allettanti, ma, questo sì, tutte usate. Insistetti che no, che doveva essere pulzella e per quella stessa notte.

Titolo originale: Memoria de mis putas tristes (2004)
(Edizioni Mondadori - traduzione di Angelo Morino)


[Trascritto da Ardesia | 16/03/2008 | p.link | segnala un errore | ]


[11 marzo 08]

Si racconta che Tanuki fosse caduto dal cielo usando il suo scroto come paracadute.
Assurdo, sì, ma nemmeno tanto, se si tiene conto dell'insolita dimensione dello scroto di Tanuki.
Be', d'accordo, è sempre piuttosto assurdo... e non lo è meno solo perché, in rapporto alla complessiva massa corporea, lo scroto di Tanuki è in proporzione più grande di quello degli elefanti, delle balene e del Jolly Green Giant. A quei tempi, il suo saccone testicolare sarà anche stato più voluminoso di quanto lo è oggi, sebbene questo sia difficile da immaginare dato che già così le palle quasi gli strascicano in terra, e qualsiasi aumento del volume sarebbe stato sicuramente di impedimento alla mobilità, se non addirittura fonte di qualche sofferenza. C'è anche la possibilità che Tanuki avesse (e forse ha ancora) il potere di aumentare o diminuire a volontà le dimensioni dello scroto.

Titolo originale: Meet Me Incognito (2003)
(Edizioni Baldini Castoldi Dalai - traduzione di Hilia Brinis)


[Trascritto da Ardesia | 11/03/2008 | p.link | segnala un errore | ]


[06 marzo 08]

Il mio vero nome è così noto negli incartamenti e nei registri di Newgate e dell'Old Bailey, e vi si ricollegano fatti di tale importanza, per quel che riguarda la mia personale condotta, che non ci si può aspettare che scriva per esteso in questo libro il mio nome o una relazione sulla mia famiglia. Forse, dopo la mia morte, sarà meglio conosciuto; attualmente non sarebbe davvero conveniente, nemmeno se concedessero una amnistia generale, senza eccezione né riserva di persone e reati.
Basterà dirvi che, siccome alcuni dei miei peggiori compagni, i quali non possono più farmi del male (essendo usciti da questo mondo per la strada della scala e della forca, come spesso ho temuto che capitasse a me), mi conobbero sotto il nome di Moll Flanders, voi potrete concedermi di parlare di me con questo nome finché non oserò confessare chi son stata e chi sono.

Titolo originale: The Fortunes and Misfortunes of the Famous Moll Flanders (1722)
(Edizioni Rizzoli - traduzione di Ugo Dèttore)


[Trascritto da Ardesia | 06/03/2008 | p.link | segnala un errore | ]







BlogItalia.it - La directory italiana dei blog