[ HOME ! BLOG ! MAIL ]

Archivio
.Oggi
:: 08/2014
:: 07/2014
:: 02/2013
:: 12/2012
:: 11/2012
:: 08/2012
:: 02/2012
:: 06/2011
:: 02/2011
:: 01/2011
:: 06/2010
:: 05/2010
:: 04/2010
:: 03/2010
:: 02/2010
:: 01/2010
:: 12/2009
:: 11/2009
:: 10/2009
:: 09/2009
:: 08/2009
:: 07/2009
:: 06/2009
:: 05/2009
:: 04/2009
:: 03/2009
:: 01/2009
:: 12/2008
:: 11/2008
:: 10/2008
:: 09/2008
:: 08/2008
:: 07/2008
:: 06/2008
:: 05/2008
:: 04/2008
:: 03/2008
:: 02/2008
:: 01/2008
:: 12/2007
:: 11/2007
:: 10/2007
:: 09/2007
:: 08/2007
:: 07/2007
:: 06/2007
:: 05/2007
:: 04/2007
:: 03/2007
:: 02/2007
:: 01/2007
:: 12/2006
:: 07/2006
:: 05/2006
:: 03/2006
:: 01/2006
:: 12/2005
:: 11/2005
:: 10/2005
:: 08/2005
:: 05/2005
:: 01/2005
:: 12/2004
:: 09/2004
:: 08/2004
:: 07/2004
:: 06/2004
:: 05/2004
:: 04/2004
:: 03/2004
:: 02/2004
:: 01/2004
:: 12/2003
:: 11/2003
:: 10/2003
:: 09/2003

feed rss


Cerca nel blog:




<< indietro - pagina principale - avanti >>

Archivio - marzo 2006

[11 marzo 06]

La voce femminile si diffonde dall'altoparlante, leggera e piena di promesse come un velo da sposa.
- Il signor Malaussène è desiderato all'Ufficio Reclami.
Una voce velata, come se le foto di Hamilton si mettessero a parlare. Eppure, colgo un leggero sorriso dietro la nebbia di Miss Hamilton. Niente affatto tenero, il sorriso. Bene, vado. Arriverò probabilmente la settimana prossima. È il 24 dicembre, sono le 16 e 15, il Grande Magazzino è strapieno. Una fitta folla di clienti gravati dai regali ostruisce i passaggi. Un ghiacciaio che cola impercettibilmente, in un cupo nervosismo. Sorrisi contratti, sudore lucente, ingiurie sorde, sguardi pieni d'odio, urla terrorizzate di bambini acciuffati da Babbi natale idrofili.
- Non aver paura, tesoro, è Babbo Natale!
Rapidi flash.

Titolo originale: Au bonheur des ogres
(Edizioni Feltrinelli - traduzione di Yasmina Melaouah)


[Trascritto da Ardesia | 11/03/2006 | p.link | segnala un errore | ]


[10 marzo 06]

Ah, Luigi, Luigi! Nell'ampollosità di queste pagine ingiallite, logore e spiegazzate mi par di riudire la tua stessa voce. Da molti anni non avevo più riletto il nostro libro, ma quando mi pervenne la tua lettera ripresi a sfogliarlo. Posso ancora sorriderne e ammirarlo al contempo. L'ammirazione è dovuta al fatto che mi rese famoso, per quanto poco io possa meritare tale fama, e il sorriso è causato dal fatto che mi rese famigerato. Ora mi dici che ti proponi di scrivere un altro libro, un poema epico, questa volta, di nuovo includendovi le avventure di Marco Polo - qualora io voglia consentirlo - ma attribuendole a un protagonista immaginario.

(Edizioni BUR - traduzione di Bruno Oddera)


[Trascritto da Ardesia | 10/03/2006 | p.link | segnala un errore | ]







BlogItalia.it - La directory italiana dei blog