[ HOME ! BLOG ! MAIL ]

Archivio
.Oggi
:: 08/2014
:: 07/2014
:: 02/2013
:: 12/2012
:: 11/2012
:: 08/2012
:: 02/2012
:: 06/2011
:: 02/2011
:: 01/2011
:: 06/2010
:: 05/2010
:: 04/2010
:: 03/2010
:: 02/2010
:: 01/2010
:: 12/2009
:: 11/2009
:: 10/2009
:: 09/2009
:: 08/2009
:: 07/2009
:: 06/2009
:: 05/2009
:: 04/2009
:: 03/2009
:: 01/2009
:: 12/2008
:: 11/2008
:: 10/2008
:: 09/2008
:: 08/2008
:: 07/2008
:: 06/2008
:: 05/2008
:: 04/2008
:: 03/2008
:: 02/2008
:: 01/2008
:: 12/2007
:: 11/2007
:: 10/2007
:: 09/2007
:: 08/2007
:: 07/2007
:: 06/2007
:: 05/2007
:: 04/2007
:: 03/2007
:: 02/2007
:: 01/2007
:: 12/2006
:: 07/2006
:: 05/2006
:: 03/2006
:: 01/2006
:: 12/2005
:: 11/2005
:: 10/2005
:: 08/2005
:: 05/2005
:: 01/2005
:: 12/2004
:: 09/2004
:: 08/2004
:: 07/2004
:: 06/2004
:: 05/2004
:: 04/2004
:: 03/2004
:: 02/2004
:: 01/2004
:: 12/2003
:: 11/2003
:: 10/2003
:: 09/2003

feed rss


Cerca nel blog:




<< indietro - pagina principale - avanti >>

Archivio - gennaio 2004

[29 gennaio 04]

Mio caro Marco,

Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia. Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d'accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto. Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me, e la descrizione del corpo d'un uomo che s'inoltra negli anni ed è vicino a morire di un'idropisia del cuore. Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuirne la colpa al giovane Giolla, che m'ha curato in sua assenza. È difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l'occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue. E per la prima volta, stamane, m'è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro e a me noto più dell'anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone. Basta...

(Edizioni Einaudi)


[Trascritto da Ardesia | 29/01/2004 | p.link | segnala un errore | ]


[21 gennaio 04]

Ehi, mi chiamo Zoe e questo è il mio libro. E' un documento di Idiozia Emotiva in due parti. C'è il "prima", che spiega come sono arrivata sin qui, e c'è il "dopo", che documenta che cosa ci sto a fare. Piccolo dettaglio: naturalmente non sono affatto sicura di cosa ci sto a fare.

(Edizioni Einaudi)


[Trascritto da Ardesia | 21/01/2004 | p.link | segnala un errore | ]


[15 gennaio 04]

C'era una volta una stagione felice in una lontana isola delle Coste di Malizia. I chicchi d'uva si gonfiavano sotto il sole come luminose campane di chiesa, la pioggia era come la visita di un familiare che ci rende allegri quando arriva e allegri quando se ne va, e le giovani donzelle si negavano teneramente ai loro focosi fidanzati finché il matrimonio non li avrebbe uniti. Marta Matarasso era la più bella delle sue figlie, e l'isola faceva delle ipotesi, a volta in forma di scommesse, sull'uomo che l'avrebbe sposata quando avesse compiuto diciassette anni. In quel luogo lontano vivono ancora i nipoti di coloro che fecero carte false per lei, ballerini con scarpe di vernice, pescatori dalla pelle di bronzo, studenti più erettili che concreti, burocrati con cravatte e baffi fuori moda e altri tipi di difficile descrizione.

(Edizioni Garzanti - traduzione di Irina Bajni)


[Trascritto da Ardesia | 15/01/2004 | p.link | segnala un errore | ]


[13 gennaio 04]

Tutti i bambini crescono, tranne uno. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo. Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre. C'è da immaginare che la bambina, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò: "Oh, perché non puoi restare così per sempre?" Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull'argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere. Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.


[Trascritto da Ardesia | 13/01/2004 | p.link | segnala un errore | ]


[11 gennaio 04]

HIGH above the city, on a tall column, stood the statue of the Happy Prince. He was gilded all over with thin leaves of fine gold, for eyes he had two bright sapphires, and a large red ruby glowed on his sword-hilt.

IL PRINCIPE FELICE
Alta sulla città, su di una possente colonna si ergeva la statua del principe felice.
Egli era interamente rivestito di sottili foglie di oro purissimo, i suoi occhi erano due fulgidi zaffiri, e un grande rubino vermiglio scintillava sull'elsa della sua spada.




[Trascritto da Ardesia | 11/01/2004 | p.link | segnala un errore | ]


[09 gennaio 04]

Sono Gimpel l'idiota, ma non credo d'esser stupido. Anzi.

(Edizioni TEA)


[Trascritto da Ardesia | 09/01/2004 | p.link | segnala un errore | ]


[02 gennaio 04]

L'anno 1848 finirà presto. Le foglie degli aceri sono morte, e il vento che le spazza via odora già di neve. Ho settantotto anni, che sono una bella età anche in questo secolo di progresso, e credo che anch'io finirò presto. Può darsi che l'elettricità, il vapore e la strada ferrata permettano un giorno agli uomini di vivere più a lungo, ma mi sembra più probabile il contrario, nonostante le chiacchiere dei giornalisti; ad ogni modo, io non lo saprò mai. La gotta ha preso possesso del mio piede sinistro, e sta scavandosi la via verso l'alto, sicché un giorno o l'altro arriverà a bussare al cuore; non lo rimpiango, perché penso a tutto il roast-beef che ho mangiato, a tutto il Bordeaux che ho bevuto, e credo che ne sia valsa la pena, ma non posso nascondermi che sarò fortunato se arriverò a vedere un altro autunno.


[Trascritto da Ardesia | 02/01/2004 | p.link | segnala un errore | ]







BlogItalia.it - La directory italiana dei blog