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Archivio - febbraio 2004

[domenica 29 febbraio 04]

Wikipendia - The Free Encyclopedia
Ecco, quando mi ritrovo davanti a progetti di questo tipo, non so mai cosa pensare.
Genialata pazzesca o stronzata immane??
In pratica si tratta di una sorta di enciclopedia on-line a cui chiunque può partecipare, aggiungendo contenuti o modificando quelli già presenti.
L'idea di base la trovo bellissima: un raccoglitore di sapere creato dalla collettività, ma è effettivamente realizzabile?
Il primo pirla che passa può tranquillamente falsare tutti i dati presenti.
Personalmente fare una ricerca di informazioni in un sito del genere mi sembrerebbe una gran perdita di tempo perché alla fine, dovrei sempre dubitare dell'attendibilità dei dati trovati e confrontarli con altre fonti...
Anche se in pratica, più o meno, questo è quello che succede per quasi ogni ricerca on-line.
Non so.
Titubo.


[Ardesia, 29/02/2004][p.link][]



Mi è sempre piaciuto vedere a margine dei blog le diciture "sto leggendo", "sul comodino" "letture in corso", "currently reading" e simili, perché poter sbirciare i titoli dei libri che stan 'vivendo' persone di cui leggo quasi quotidianamente le vicissitudini, me le fa sentire più vere.
Presumo che visto da fuori possa sembrare addirittura assurdo questo mio tentativo di dare tangibilità a qualcuno attraverso un'opera letteraria che per lo più è scaturita dalla - presunta - immaterialità della fantasia di un altro sconosciuto, ovvero l'autore del libro in questione, ma è esattamente quello che accade.
Per un po' di tempo ho cercato anch'io di tenere aggiornato il mio "menù delle letture", ma facevo un gran caos in quanto spesso salto da un libro all'altro senza nemmeno rendermeno conto, finisco romanzi che poi però non mi sembra di aver realmente concluso, inizio libri che abbandono dopo qualche capitolo perché si dimostrano "sbagliati" per lo stato mentale che sto attraversando, e cose di questo genere.
Certo, potrei mettere a margine il titolo di un libro a caso, magari già letto da tempo, e dopo diciamo una settimana sostituirlo con un altro, scelto con lo stesso criterio, ma che senso avrebbe? Mi sento deficiente soltanto ad ipotizzarla una cosa del genere!
Recentemente ho notato che anche G.Mozzi ha iniziato a stilare la sua lista di 'letture in corso' e che vi ha introdotto anche un paio di innovazioni rilevanti. Infatti, oltre a far precede l'indicazione dei titoli dai nomi dei relativi autori (di solito a quanto mi risulta si fa il contrario), per ogni volume Mozzi si preoccupa anche di precisare il luogo fisico in cui lo ha acquistato, oppure il nome di chi gliel'ha prestato et simili.
Trovo confortante questa oggettivazione, questa mappa del libro che probabilmente risveglia ricordi in chi la realizza, ma che presumibilmente la maggior parte delle persone che se la ritrovano davanti non la considerano più interessante di una qualsiasi pagina di un qualsiasi elenco telefonico.
Comunque, quello che volevo dire, molto semplicemente, è che stanotte ho iniziato a leggere "Il Maestro e Margherita" di Bulgakov.
Lo avevo in casa già da qualche mese e per tutto il tempo se ne è stato nella libreria in corridoio, steso fra "Le nebbie di Avalon" e "Le parole" di Sartre.
Non ci avevo mai fatto caso prima di scrivere "steso" nella riga precedente, ed ora invece mi sembra quasi ovvio: a casa mia i libri si sistemano "dritti" soltanto dopo che qualcuno li ha letti; prima se ne stanno a riposo, su di un fianco, in attesa di un po' d'attenzione da parte di qualcuno. Singolare come cosa.
Forse se studio un po' meglio la situazione posso trovare altre posizioni librarie casalinghe e redarre una sorta di kamasutra domestico del libro.
Il mio "Il Maestro e Margherita" arriva da IBS.
Ricordo che optai per l'edizione Mondadori perché era quella su cui veniva applicato uno sconto più allettante, ma forse sottosotto (<-scrittotuttattaccato) ero attiratta dai colori del quadro di Kandinskij riprodotto in copertina, anche se effettivamente, la copertina ancora non l'avevo vista.
E' una tela del 1916, si intitola "Mosca I" ed è conservata alla "The State Tretyakov Gallery", il cui sito però sembrerebbe fuori uso.
Per farla breve; è l'immagine che sovrasta questo post.


[Ardesia, 29/02/2004][p.link][]



[sabato 28 febbraio 04]

Google (http://www.google.com) è l'ultima delle nostre 'new entry', ed è fra le maggiori novità di quest'anno nel settore. Si basa infatti su un motore di ricerca completamente nuovo e ancora in fase di 'beta testing', sviluppato nel prestigioso dipartimento di Computer Science dell'università di Stanford. Attorno alla giovane società omonima, non ancora quotata in borsa, si è sviluppata una notevole attenzione da parte del 'popolo della rete'.



L'interfaccia di Google è quanto di più spartano potrebbe esservi: una pagina bianca, senza pubblicità di alcun tipo, con solo un campo in cui introdurre i termini da ricercare e due bottoni: uno ('Google Search') ha l'intuitiva funzione di lanciare la ricerca, l'altro, dalla curiosa denominazione 'I'm feeling lucky', è una novità assoluta per il settore: se lanciamo la nostra ricerca premendo su di esso anziché sul pulsante 'standard', anziché all'abituale lista di risultati saremo portati direttamente sul singolo sito che, a parere di Google, è per noi il più rilevante. Incredibile ma vero, il sistema spesso funziona!

Il testo qui sopra è tratto dalla versione on-line del libro "Internet 2000".

Mi ha fatto tenerezza vedere la scritta "beta" sotto al primo abbozzo del logo di google...
Ai tempi non avevo nemmeno un accesso internet casalingo. Sembra ieri, eppure è preistoria.
Fra l'altro, proprio qualche minuto prima di fare questo ritrovamento sulle pagine virtuali di "Internet 2000", sono incappata casualmente in due siti che sembrerebbero essere irrimediabilmente franati sotto lo scorrere del tempo multimediale:
http://www.pegacity.it/
http://www.cnnitalia.it/
Evidentemente la rete in alcuni punti inizia ad essere consunta ed alcune maglie si sfilano, ma personalmente credo sia proprio questa mutazione continua uno degli aspetti più intriganti di internet.
Iam seges est ubi Troia fuit


[Ardesia, 28/02/2004][p.link][]



[venerdì 27 febbraio 04]

Mi piaceva la neve.
Ora invece mi impedisce di vedere chi vorrei e quindi la detesto.
Elementare Watson.
Tra l'altro pare non esista più la neve candida di una volta.
In compenso la fanghiglia è sempre più marrone, come il mio umore.


[Ardesia, 27/02/2004][p.link][]



[mercoledì 25 febbraio 04]

Sono stravolta.
Cercate d'immaginare come potrebbe essere la versione femminile di un ipotetico incrocio fra Roger Rabbit e il Cappellaio Pazzo di "Alice nel Paese delle Meraviglie".
Ecco, io questo esuberante ibrido me lo son trovato davanti in carne e ossa e ci ho interagito - a parole, versi, smorfie e gesticolazioni - per quasi un'ora.
Una volta ero solita spiegare il senso di irrealtà che mi sembrava avere il corso della mia vita sostenenedo che mi sentivo una sorta di cartone animato di 'Hanna & Barbera' uno di quelli insomma a cui capitano situazioni incredibili e che si muovono in un mondo totalmente assurdo.
Mi son sempre sentita un personaggio di cellulosa e non una persona reale.
Oggi invece - PUM - avevo appema finito di bere il mio té (tra l'altro in un bar gestito da ladri, che per una tazza di acqua bollente han voluto 2 euro) quando mi sono ritrovata davanti quella pazza scatenata... e lei sì che sembra uscita fuori da un cartoon, mica io.
A questo punto mi sento un po' confusa e spaesata.
Se i personaggi di fantasia sono come lei, io allora cosa sono, reale?
E questa cosa sarebbe un bene o un male?
In attesa di chiarirmi le idee ho giocato al lotto e al superenalotto - cosa questa che non facevo da anni - perché nel caso saltasse fuori che non sono soltantanto la fantasia di un creatore di cartoni magari un conto in banca potrebbe farmi comodo e dato che non riesco a imparare le mie battute a memoria....
MI ELA SEMBLATO DI VEDELE UN.... mmmmmm.........
Visto? Inizio bene, ma poi mi scordo la fine!


The Hatter opened his eyes very wide on hearing this; but all he said was, "Why is a raven like a writing-desk?"
"Come, we shall have some fun now!" thought Alice. "I'm glad they've begun asking riddles.--I believe I can guess that," she added aloud.
"Do you mean that you think you can find out the answer to it?" said the March Hare.
"Exactly so," said Alice.
"Then you should say what you mean," the March Hare went on.
"I do," Alice hastily replied; "at least--at least I mean what I say--that's the same thing, you know."
"Not the same thing a bit!" said the Hatter. "You might just as well say that 'I see what I eat' is the same thing as 'I eat what I see'!"
"You might just as well say," added the March Hare, `that 'I like what I get' is the same thing as 'I get what I like'!"
"You might just as well say," added the Dormouse, who seemed to be talking in his sleep, `that 'I breathe when I sleep' is the same thing as 'I sleep when I breathe'!"
"It is the same thing with you," said the Hatter, and here the conversation dropped, and the party sat silent for a minute, while Alice thought over all she could remember about ravens and writing-desks, which wasn't much.
(Lewis Carroll, "Alice's Adventures in Wonderland", CHAPTER VII - A MAD TEA-PARTY)



[Ardesia, 25/02/2004][p.link][]



[lunedì 23 febbraio 04]

Dopo il BookShifting ed il BookTouching nelle ultime settimane un nuovo, inaspettato fenomeno si sta diffondendo a macchia d'olio lungo tutta la Penisola.
Le librerie sono state prese d'assalto, le biblioteche non hanno mai avuto un tale numero di richieste di prestiti, molte edicole hanno subito il furto di ingenti quantitativi di volumi associati in allegato a riviste e quotidiani.
E' ufficiale: siamo entrati nell'era del BookReading!
Se fin'ora i libri venivano spostati a seconda delle simpatie letterarie personali, erano toccati con bramosia da alcuni, osservati con sospetto da altri, sniffati e perfino usati per pareggiare tavoli o per fermare porte, adesso, e mi scuserete se scrivendo ciò non riesco a trattenere un brivido di gioia frammista a sorpresa, si leggono!
E' un avvento straordinario.
E' una svolta epocale.
E' fantascienza.


[Ardesia, 23/02/2004][p.link][]



[domenica 22 febbraio 04]

Finito di essere quel che era stato, subì un'infatuazione inaspettata e decise di diventare ciò che lei avrebbe desiderato, ma quando vide la mosca scalare l'ombra delle antenne da insetto lo prese come un segno, scese in cortile e osservò per ore l'andirivieni di un piccolo formicaio.
La solitudine allora lo avvolse con le sue ali setose e lo portò con sé alla scoperta di un immaginario mondo interiore, volando a zig zag, di fiore in fiore.


"Non ricordo più la fine. Probabilmente la mosca, allo stremo delle forze, è caduta, le quattro zampe si sono staccate dal muro e lei è caduta. Non ricordo più niente, solo che mi sono allontanata. Ho pensato: 'Stai diventando pazza'. E mi sono allontanata."
(Tratto da "Scrivere" di Marguerite Duras)


[Ardesia, 22/02/2004][p.link][]



[sabato 21 febbraio 04]

E' strano ritrovarsi qui di sabato pomeriggio, perché quando va tutto bene questo è il giorno delle esplorazioni, dei baci e delle scoperte. Di solito è il giorno in cui succedono le cose che ho voglia di ricordare; gli arrivi, gli abbracci, gli alberi che scorrono fuori dal finestrino, i luoghi nuovi, oppure quelli di sempre, ma vissuti con occhi diversi perché diverse sono le emozioni, le situazione e le aspettative. E le mani, quando si stringono con più bramosia, di certo è un sabato vissuto bene.
Ora invece son qui davanti e non ho nulla di tutto questo perché non sempre le cose possono andare per il verso giusto, non sempre si può avere ciò che si desidera, non sempre il sabato è sabato anche di fatto.


"Sabato pian piano se ne va
passerotto ma che senso ha
non ti ricordi migravamo
come due gabbiani ci amavamo e
le tue mani da tenere da scaldare..."

(Claudio Baglioni)


[Ardesia, 21/02/2004][p.link][]



Ardesia (14.34): Ho voglia di ballare
S. (14.34): uh?
Ardesia (14.34): niente, niente
S. (14.35): nono, spiegami :p
Ardesia (14.35): ballare = dimenarsi a tempo di musica
S. (14.36): guh.... tribalismo post brachiale?
Ardesia (14.36): eeehhhh???
S. (14.36): ti è preso un attacco di tribalismo post brachiale?
Ardesia (14.36): cosa significa?? non esiste!
S. (14.37): sìsì che esiste, controlla :p
Ardesia (14.37): ma cosa vuol dire?
S. (14.37): post brachiale = dopo pranzo
Ardesia (14.37): naaaaa
S. (14.38): cosa naaa?
Ardesia (14.38): brachiale = agg. (anat.) che si riferisce al braccio: vena, muscolo brachiale....... non c'entra un cappero col pranzo
S. (14.38): ghu
Ardesia (14.39): mangiato funghi strani?
S. (14.39): no, i piselli pero' mi sorridevano, uahahahaahauahuahauhauhahah
Ardesia (14.39): siamo a posto... Allora brachiale.... da dove l'hai tirato fuori?? (la faccenda dei piselli sorridenti ha del pornografico mi sa)
S. (14.40): nononono niente pornografia. credevo si dicesse cosi'... no? l'ho sentito dire una volta nel senso di dopo pranzo
Ardesia (14.40): ah, non so... se tu sei solito dire così... Io non l'ho mai sentito e non trovo riscontri :p
S. (14.40): ghu
Ardesia (14.41): dici altre cose che non significano nulla in italiano?
S. (14.41): ahhahahahaha, dai non mi rovinare, perfavore :p
Ardesia (14.41): mi sa che è la solita vecchia storia della maieutica del plinto
S. (14.41): ehhehehe
Ardesia (14.42): adesso prendo tutta 'sta conversazione e la metto nel blog
S. (14.42): ops
Aredesia (14.42): stavo giusto pensando cosa postare oggi :p
S. (14.42): ciao blooooghiiistiiiiiiiiii


[Ardesia, 21/02/2004][p.link][]



[giovedì 19 febbraio 04]

Meglio essere stella che brilla, che illumina mondi pur correndo il rischio di finire nel nulla, inghiottita da un buco nero, oppure meglio essere una falla vorace che ingloba l'altrui essenza senza rishiare di rimetterci in prima persona? O ancora, meglio non essere né l'una né l'altra cosa e starsene ad osservare in disparte le evoluzioni altrui?
Quesiti scontati?
Non so.
Da quando ho visto questo filmato* navigo nei dubbi, o meglio, lèvito nell'infinità dello spazio senza trovare una risposta convincente.

* è un file un po' grosso, quindi impiega abbastanza tempo a scaricarsi, ma ne vale la pena


[Ardesia, 19/02/2004][p.link][]



[mercoledì 18 febbraio 04]

Perché morire proprio il giorno di San Valentino?
Forse per una casualità o forse per avere la certezza di essere nei pensieri di almeno una persona.
Come un miraggio in mezzo al deserto.
Per sentirsi meno soli.

Arrivederci Marco.


[Ardesia, 18/02/2004][p.link][]



[martedì 17 febbraio 04]

".....
Non ci riesco perché io volevo fare lo scrittore, ecco perché
Io volevo scrivere di tutto
Di tutto ciò che può accadere in un momento, di come erano i fiori mentre li portavi tra le braccia, di questo asciugamano, del suo odore, della sensazione che dà la sua trama
di tutte le nostre sensazioni; le tue e le mie
Della nostra storia
Di chi eravamo una volta
Di tutte le cose del mondo
Tutto mescolato insieme, come tutto è mescolato adesso
Invece ho fallito
Ho fallito
Il punto di partenza può essere anche alto ma finisce sempre per ridursi
Orgoglio del cazzo allo stato puro e stupidità
Noi vogliamo tutto, non è vero?
....."


[Ardesia, 17/02/2004][p.link][]



Da quando in qua poter telefonare per 500 minuti al mese al costo fisso di due euro significa parlare gratis??
Mi sto riferendo allo slogan pubblicitario di lancio di "noi 2", la nuava promozione wind.
Capisco che dire "parli ogni mese per 500 minuti al costo di 2 euro con un telefonino wind" avrebbe fatto sicuramente meno effetto del loro "parli sempre gratis con il telefonino wind che chiami di più", ma almeno sarebbe stato vero.
A mio avviso che poi le condizioni dell'offerta siano ben spiegate non giustifica il fatto che lo slogan faccia credere cose inesatte.
Il costo mensile di due euro viene abbuonato per tutto il 2004 soltanto se l'offerta viene attivata entro il 30 aprile, cosa questa che resta ancora totalmente diversa da quel "parli sempre gratis" ribadito anche dallo spot tv.
Insomma, un po' come quelle pizzerie che nell'insegna e sui biglietti da visita mettono il disegno di un forno a legna, mentre poi in realtà ne usano uno elettrico.
Non avrei niente da ridire su offerte ventose e su pizze elettriche; ognuno faccia pure come meglio crede, ma non mi piace per nulla sentirmi raccontare favole da chi sarebbe pronto a prendere i miei soldi senza tanti complimenti.


[Ardesia, 17/02/2004][p.link][]



[lunedì 16 febbraio 04]

Probabilmente sono rincoglionita io, ma la differenza fra i lines idea petalo blu e i lines seta ultra non riesco proprio a coglierla. Mi son soffermata dieci minuti buoni al supermercato per sbrogliare la matassa leggendo dietro le confezioni ed ora ho passato altrettanto tempo a cercar di svelare l'arcano nel sito, ma io, nome e grafica a parte, le peculiarità che dovrebbero differenziare una linea dall'altra continuo a non capire quali siano.
Tra ali normali e doppie, filtranti a petalo e a ricamo, microfori ad imbuto e superstrati che catturano e trattengono, come si fa ad uscirne vivi?!
Sembra un percorso di sopravvivenza.
E poi ci sono ancora esponenti del genere maschile a cui sembra strano che alle donne in "quei giorni" possa saltar la mosca al naso per un nonnulla...
Io ho visto uomini andare nel panico di fronte alla scelta di un filo interdentale: cerato o non cerato?! Certo, questo sì che è un grande dilemma, degno di scatenare sudori freddi e palpitazioni! Non aggiungo altro.


[Ardesia, 16/02/2004][p.link][]



Le prime intolleranze che mi vengono in mente sono le seguenti cinque:

Cursori imbellettati
Chissà se un giorno la scienza arriverà a spiegare quale sia la molla che spinge una persona apparentemente normale a mettere un animate gif a perenne inseguimento del cursore del mouse.

Problemi di gestione spaziale
Quando la colonna del testo è più stretta di quelle dei menù mi sembra di avere davanti il blog di una persona che dà molta più importanza al contenitore piuttosto che hai contenuti. Inoltre di solito tale configurazione spaziale è associata alla presenza di una toolbar per ogni colonna: roba che per leggere un post bisogna scrollare per 5 minuti buoni. Ma fatemi il piacere...di metter un template magari meno cool, ma certamente più fruibile.

Menomazioni cromatiche
L'illeggibilità: che cosa lo aprite a fare un blog se poi scrivete in marrone su sfondo nero o in azzurrino ghiaccio su bianco?

Lo scroll indemoniato
Non ho ancora capito da cosa dipenda, ma in un paio di blog di quelli che son solita leggere mi è praticamente impossibile usare la rotellina scroll del mouse perché se lo faccio la pagina inizia a scendere e a risalire in modo del tutto autonomo.

E la banda passò...
Se apro un blog che ha una musica in sottofondo, la melodia di quest'ultima va a sovrapporsi a quella della canzone che sto ascoltando per i fatti miei.
Inaccettabile! Anche perché di solito quando sono al pc mi estraneo e quindi prendo coscienza del fenomeno sonoro soltanto dopo qualche secondo in cui mi rendo conto di avvertire una sgradevolissima sensazione di malessere diffuso.

Ecco, il post acidello dopo il weekend sanvalentinoso ci sta bene, no?

Vi siete riconosciuti in uno dei casi esposti sopra?
Avete da dire qualcosa a vostra discolpa? :p


[Ardesia, 16/02/2004][p.link][]



[venerdì 13 febbraio 04]



Non chiedetemi cosa abbia fatto di buono oggi per meritarmi un tramonto del genere perché non ne ho la più pallida idea. So soltanto che ho cercato di non sprecarlo, contemplandolo meglio che ho potuto... finchè non è sparito dissolvendosi dietro il mondo.

*La frase del titolo è di Baltasar Gracián y Morales (1601-1658)


[Ardesia, 13/02/2004][p.link][]



[giovedì 12 febbraio 04]

Stanno succedendo [accadere, avvenire] cose strane [insolito, singolare; che desta perplessità, stupore].
Le porte della cucina [stanza in cui si preparano e si cuociono i cibi] e del bagno [stanza con vasca da bagno e servizi igienici] si son messe a fare il medesimo sinistro cigolio; il gatto mi ha teso un agguato [attacco improvviso contro un nemico o un avversario preso alla sprovvista; imboscata] immotivato; dalla finestra della mia stanza entra un inspiegabile spiffero [soffio di vento, corrente d'aria che penetra attraverso una fessura] d'aria calda fino alle sei di pomeriggio e poi improvvisamente, da un minuto all'altro, cessa.
Fuori il vento agita rami di legno [la parte dura del tronco, dei rami e delle radici degli alberi e degli arbusti, che sostiene la chioma e assicura il passaggio della linfa agli organi vitali della pianta] e sciarpe di lana, di misto lana, di viscosa [liquido denso e filabile ottenuto mediante trattamento della cellulosa con soda caustica e solfuro di carbonio; serve per la produzione di una delle fibre tessili artificiali note con il nome di rayon; anche, la fibra tessile stessa: rayon viscosa (o alla viscosa)] e di chissà quali altri tessuti [manufatto ricavato dalla tessitura].
E' un po' come quando al cinema impazzisce [ detto di apparecchiature o strumentazioni, non fornire più dei dati attendibili] il condizionatore: sono inchiodata [legare, costringere; immobilizzare, tener fermo]alla poltrona perché totalmente presa dalla storia che mi sta scorrendo [muoversi, spostarsi lungo un tracciato, dentro un condotto, su una superficie; fluire; colare, sgorgare] davanti agli occhi, ma intorno a me è tutto un avvicendarsi continuo e totalmente arbitrario di pinguini [nome di diverse specie di uccelli marini abitatori delle zone glaciali o fredde dell'emisfero australe, adattati alla vita acquatica e inetti al volo; di dimensioni variabili secondo le specie, hanno corpo eretto e robusto, rivestito di piccole penne compatte, gli arti superiori trasformati in palette natatorie e quelli inferiori brevi, palmati e spostati all'indietro; tipica è la livrea, nera o scura sul dorso, bianca sul petto] e cammelli [grosso mammifero ruminante dal folto pelame, con due gobbe adipose sul dorso, testa piccola, gambe lunghe; caratteristico delle zone desertiche e steppose dell'Asia centrale e dell'Africa settentrionale, viene usato come animale da soma e come cavalcatura]. E, come se non bastasse, dalle file dietro, anche se sembrerebbe non esserci anima [principio vitale proprio dell'uomo che, in opposizione al corpo, viene identificato con le facoltà spirituali o indicato come loro sede] viva, continuano ad arrivare rumori [denominazione generica di qualsiasi fenomeno acustico dovuto a vibrazioni irregolari, che produce una sensazione sgradevole] inquietanti.


(Le definizioni tra parentesi [espressione sintatticamente autonoma che si interpone in un testo o in un discorso per meglio chiarire o precisare un'idea o per fare un rinvio, una limitazione, una riserva] quadre son prese dal sito garzantilinguistica.it)


[Ardesia, 12/02/2004][p.link][]



[martedì 10 febbraio 04]

... come questo, che cambiano tutto e lo fanno certamente in meglio!
Provateci voi a persuadere il piccolo Alexander del fatto che il virtuale è una cosa e che con la realtà non ha nulla a che vedere.
Io mi limito a dargli il benvenuto ad una vita che gli auguro possa esser da sogno e ad un sogno, quello dei suoi genitori, che si è realizzato in una vita!
Un abbraccio a tutti e 4 (perché mica ci si può dimenticare di Witch!)


[Ardesia, 10/02/2004][p.link][]



Domani escono un paio di DVD a cui facevo la posta già da qualche mese.

Amoreeeee, amoreeee, leggi qui questa mia proposta indecente: se sabato, con la scusa che è San Valentino, tu mi regali il DVD di "The hours" io sarò felicissima di riambiare con quello de "La 25sima ora" - che sarà mia premura conservare come una reliquia appena tu me lo presterai... ovvero subito!
Che ne dici, affare fatto? :p


[Ardesia, 10/02/2004][p.link][]



Sono un italiano medio nel blu dipinto di bluuuuuu
Sono fuori dal tunnel el el el del divertimento ohohoh
Conto quanto Kunta Kinte e quanto Kunta Kinte canto
Quando esco di casa e mi annoio sono molto contento ohohoh
La mia fortuna è che sto camminando in circolo
Ma a me non me ne frega tanto, ohohoh io sono un italiano e cantooooooo
Parole su parole su milioni di parole come uccelli che si scontrano e si moltiplicano
Finché la barca va, finché la barca affondaaa
Heeeyyy... Yaaaaaaa.. Heeyy Yaaaaaaaa.. Heeeyyy... Yaaaaaaa..
Ma spero che un sogno così non ritorni mai piùùùù
Mi voglio svegliare!


[Ardesia, 10/02/2004][p.link][]



[lunedì 09 febbraio 04]

Meglio "Vivere per raccontarla" o "Essere senza destino"?
Non saprei, anche perché un'opzione non esclude di certo l'altra.
Comunque questo post in realtà mi serviva per dire che al supermercato mi sono imbattuta nelle edizioni economiche dei due libri in questione -> 4.60 Euro + 7.50 Euro invece dei 18.60 + 15.49 che sarebbero costate le prime edizioni.
Risparmio effettivo = 21,99 Euro
Giubilo e letizia!


[Ardesia, 09/02/2004][p.link][]



Non riesco a contattarti (i commenti sui tuoi blog non mi funzionano e non ho trovato nessun indirizzo e-mail).
Potresti palesarti tu?
Basta che mi mandi un messaggio da qui, così poi potrò esporti la faccenda privatamente.
Suspance.


[Ardesia, 09/02/2004][p.link][]





[Ardesia, 09/02/2004][p.link][]



[venerdì 06 febbraio 04]

Le piccole cose... niente è più grande.


[Ardesia, 06/02/2004][p.link][]



[mercoledì 04 febbraio 04]

Ieri notte, complice un'antenna della tv bizzosa, son salita sul tetto del palazzo insieme al mio amore.
Io reggevo una piccola fiammella dentro ad un portacandele di vetro azzurro e lui svitava, sistemava, riavvitava.
Il panorama: qualcosa di incredibile.
Le strade, i tetti del caseggiato circostante, e poi l'oscurità rotta dai neon delle cucine, dai colori flebili che gli schermi televisivi rimandavano sulle tende dei salotti e delle camere da letto... e sempre più lontano le insegne dei negozi, quella blu e rossa del centro commerciale (domenica aperti); alle pendici dei monti, il castello, e più su i fari di qualche auto intenta ad inerpicarsi sui pendii alpini. Dall'altra parte invece il lampo di un faro e la distesa inquieta e tenebrosa del mare, svelata a tratti da una pallida luna.
Qualche minuto e l'antenna è riparata.
Si scende.
Si torna ad essere una di quelle piccole lucette che rimbalzano sulle tende.
Si torna a calcare la scena.

"I sound my barbaric
YAWP over the roofs of the world"

(Walt Whitman)


[Ardesia, 04/02/2004][p.link][]



[lunedì 02 febbraio 04]

Vorrei abitare su di una striscia di terra circondata dal mare.
Una finestra ad est e una ad ovest, per vedere il sole prima nascere e poi planare.


[Ardesia, 02/02/2004][p.link][]



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