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Archivio - gennaio 2006

[06 gennaio 06]

Era quasi mezzanotte e il Primo Ministro stava seduto da solo nel suo ufficio, a leggere una lunga relazione che gli scivolava via dalla mente senza lasciare la minima traccia. Aspettava una chiamata dal presidente di un paese remoto e, tra il chiedersi quando quel disgraziato avrebbe telefonato e il cercare di allontanare gli spiacevoli ricordi di una settimana lunghissima, faticosa e complicata, nella sua testa non c'era molto spazio per altro. Più cercava di concentrarsi sui caratteri stampati della pagina, più chiara vedeva la faccia maligna del suo avversario politico. Questi era apparso al telegiornale quel giorno stesso non solo per elencare tutte le cose terribili successe nell'ultima settimana (come se ci fosse bisogno di ricordarle), ma anche per spiegare perché fossero, dalla prima all'ultima, colpa del Governo.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Beatrice Masini)



HARRY POTTER AND THE HALF-BLOOD PRINCE - J. K. Rowling
It was nearing midnight and the Prime Minister was sitting alone in his office, reading a long memo that was slipping through his brain without leaving the slightest trace of meaning behind. He was waiting for a call from the President of a far distant country, and between wondering when the wretched man would telephone, and trying to suppress unpleasant memories of what had been a very long, tiring, and difficult week, there was not much space in his head for anything else. The more he attempted to focus on the print on the page before him, the more clearly the Prime Minister could see the gloating face of one of his political opponents. This particular opponent had appeared on the news that very day, not only to enumerate all the terrible things that had happened in the last week (as though anyone needed reminding) but also to explain why each and every one of them was the government's fault.


[Trascritto da Ardesia | 06/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


l giorno più caldo dell'estate - almeno fino a quel momento - volgeva al termine e un silenzio sonnacchioso gravava sulle grandi case quadrate di Privet Drive.
Le automobili di solito scintillanti sostavano impolverate nei vialetti e i prati un tempo verde smeraldo si stendevano incartapecoriti e giallognoli, perchè l'irrigazione era stata proibita a causa della siccità. In mancanza delle loro consuete occupazioni - lavare l'auto e falciare il prato - gli abitanti di Privet Drive si eano rintanati nella penombra delle loro case fresche, con le finestre spalancate nella speranza di indurre una brezza inesistente a entrare. La sola persona rimasta all'aperto era un adolescente che giaceva lungo disteso sulla schiena in un'aiuola fuori dal numero quattro.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Beatrice Masini)



HARRY POTTER AND THE ORDER OF THE PHOENIX - J. K. Rowling
The hottest day of the summer so far was drawing to a close and a drowsy silence lay over the large, square houses of Privet Drive. Cars that were usually gleaming stood dusty in their drives and lawns that were once emerald green lay parched and yellowing - for the useof hosepipes had been banned due to drought. Deprived of their usual car-washing and lawn-mowing pursuits, the inhabitants of Privet Drive had retreated into the shade of their cool houses, windows thrown wide in the hope of tempting in a nonexistent breeze. The only person left outdoors was a teenage boy who was lying flat on his back in a flowerbed outside number four.


[Trascritto da Ardesia | 06/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


Gli abitanti di Little Hangleton la chiamavano ancora Casa Riddle, anche se erano passati tanti anni da quando i Riddle ci abitavano. Si trovava sulla collina che dominava il villaggio: alcune delle finestre erano inchiodate, al tetto mancavano delle tegole e l'edera cresceva incolta sulla facciata. Un tempo Casa Riddle era stata una dimora elegante, certo l'edificio più vasto e grandioso nel raggio di chilometi, ma ora era umida, desolata e disabitata.
Gli Hangletoniani convenivano tutti che la vecchia casa era "sinistra". Mezzo secolo prima, qualcosa di strano e terribile era successo là dentro, qualcosa di cui gli abitanti più anziani amavano ancora discutere quando erano a corto di pettegolezzi.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Beatrice Masini)



HARRY POTTER AND THE GOBLET OF FIRE - J. K. Rowling
The villagers of Little Hangleton still called it "the Riddle House", even though it had been many years since the Riddle family had lived there. It stood on a hill overlooking the village, some of its windows boarded, tiles missing from its roof, and ivy spreading unchecked over its face. Once a fine-looking manor, and easily the largest and grandest building for miles around, the Riddle House was now damp, derelict, and unoccupied.
The Little Hangletons all agreed that the old house was "creepy." Half a century ago, something strange and horrible had happened there, something that the older inhabitants of the village still liked to discuss when topics for gossip were scarce.


[Trascritto da Ardesia | 06/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


Harry Potter era un ragazzo insolito sotto molti punti di vista. Prima di tutto, odiava le vacanze estive più di qualunque altro periodo dell'anno. Poi voleva davvero fare i compiti, ma era costretto a studiare di nascosto, nel cuore della notte. E per giunta era un mago.
Era quasi mezzanotte, e Harry era steso sul letto a pancia in giù, le coperte tirate sulla testa come una tenda, una torcia in mano e un grosso libro rilegato in pelle (Storia della magia, di Adalbert Incant) aperto e appoggiato sul cuscino. Fece scorrere la punta della penna d'aquila sulla pagina, aggrottando le sopracciglia, alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo a scrivere il tema: Perchè i roghi di streghe nel Quattordicesimo secolo furono completamente inutili.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Beatrice Masini)



HARRY POTTER AND THE PRISONER OF AZKABAN - J. K. Rowling
Harry Potter was a highly unusual boy in many ways. For one thing, he hated the summer holidays more than any other time of the year. For another, he really wanted to do his homework, but was forced to do it in secret, in the dead of night. And he also happened to be a wizard.
It was nearly midnight, and he was lying on his front in bed, the blankets drawn right over is head like a tent, a torch in one hand and a large leather-bound book (A History of Magic, by Bathilda Bagshot) propped open against the pillow. Harry moved the tip of his eagle-feather quill down the page, frowning as he looked for something that would help him writing his essay, "Witch-Burning in the Fourteenth Century Was Completely Poinless - discuss".


[Trascritto da Ardesia | 06/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


Non era la prima volta che scoppiava un litigio durante la colazione, al numero 4 di Privet Drive. Il signor Vernon Dursley era stato svegliato all'alba da un fischio acutissimo proveniente dalla camera di suo nipote Harry.
"Tre volte in una settimana!" tuonò dall'altra parte del tavolo. "Se non riesci a tenere a bada quella civetta, dovrà andarsene!"
Ancora una volta, Harry provò a spiegare.
"Si annoia" disse. "Edvige è abituata a volare all'aperto. Se solo potessi lasciarla libera di notte..."
"Ma mi hai preso per scemo?" ringhiò zio Vernon con un pezzetto di uovo fritto impagliato nei baffoni. "So bene cosa succederebbe a lasciar libero quell'animale".
E scambiò un' occhiata cupa con la moglie Petunia.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Marina Astrologo)



HARRY POTTER AND THE CHAMBER OF SECRETS - J. K. Rowling

Not for the first time, an argument had broken out over breakfast at number four, Privet Drive. Mr. Vernon Dursley had been woken in the early hours of the morning by a loud, hooting noise from his nephew Harry's room.
"Third time this week!" he roared across the table. "If you can't control that owl, it'll have to go!"
Harry tried, yet again, to explain.
"She's bored," he said. "She's used to flying around outside. If I could just let her out at night..."
"Do I look stupid?" snarled Uncle Vernon, a bit of fried egg dangling from his bushy mustache. "I know what'll happen if that owl's let out."
He exchanged dark looks with his wife, Petunia.


[Trascritto da Ardesia | 06/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


Mr e Mrs Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Marina Astrologo)



HARRY POTTER AND THE PHILOSOPHER'S STONE - J. K. Rowling
Mr. and Mrs. Dursley, of number four, Privet Drive, were proud to say that they were perfectly normal, thank you very much. They were the last people you'd expect to be involved in anything strange or mysterious, because they just didn't hold with such nonsense.


[Trascritto da Ardesia | 06/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


[05 gennaio 06]

In una valle ombreggiata ricoperta di rododendri, vicina alla fronte della neve, dove scorreva un ruscello latteo d'acqua di disgelo e dove colombi e fanelli svolazzavano fra pini immensi, c'era un grotta seminascosta dalle rocce strapiombanti e dal fitto fogliame.
I boschi erano popolati di suoni: il ruscello trai sassi, il vento tra gli aghi dei rami di pino, lo stridere degli insetti e i gridi dei piccoli mammiferi, in aggiunta al canto degli uccelli; e di tanto in tanto una raffica di vento più forte faceva sì che i rami di un cedro o di un abete strusciassero l'uno contro l'altro borbottando come un violoncello.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Francesco Bruno)


[Trascritto da Ardesia | 05/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


Will tirò la madre per la mano e disse: "Su dài, vieni.." Ma la madre esitava. Era ancora impaurita. Lo sguardo di Will percorse l'intera stradina, nella luce della prima sera, con la sua fila di casette, ognuna dietro il suo bravo giardinetto e la sua piccola siepe di bosso, mentre il sole accendeva di riflessi le finestre di uno dei lati, e lasciava l'altro in ombra. Non c'era molto tempo.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Alfredo Tutino)


[Trascritto da Ardesia | 05/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]


[04 gennaio 06]

Lyra e il suo daimon si mossero nella crescente penombra del salone, bene attenti a restare da un lato, dove non potevano esser visti dalla cucina. Le tre lunghe tavole che correvano da un capo all'altro del salone erano già apparecchiate, con cristalli e argenti scintillanti sui quali si raccoglieva la scarsa luce, e con le panche già sistemate, pronte per accogliere gli ospiti. In alto, nel buio, erano appesi i ritratti dei precedenti Maestri.

(Edizioni Salani Editore - traduzione di Marina Astrologo e Alfredo Tutino)


[Trascritto da Ardesia | 04/01/2006 | p.link | segnala un errore | ]







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