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Archivio - maggio 2004 [venerdì 28 maggio 04]
Sono sfuggente.
Inafferrabile. Incomprensibile.
Non trovo sosta. Non trovo trascendenza.
Percepisco il fluire, ma non riesco ad immergermi in esso.
Resto sul bordo a lanciare sassolini che dopo aver rimbalzato sulla superficie una, due, tre, quattro volte, vengono inghiottiti dai flutti del divenire.
E quando i ciottoli finiranno...
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[mercoledì 26 maggio 04]
Mi consigliate un bel libro da leggere, un bel film da vedere, un bel posto in cui andare (evitando possibilmente di mandarmi a quel paese! :p) e una bella canzone da ascoltare?
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[mercoledì 19 maggio 04]
Le infradito, che io nel mio idioma (!?) ho sempre chiamato "sciabatine" (da pronunciare "st§a'batine" e non "§a'batine"), non le ho mai sopportate perché mi dava un fastidio tremendo avere un qualcosa tra alluce e ditino (perché poi le dita delle mani hanno ciascuna il proprio nome ed invece nei piedi l'unico privilegiato in tal senso è l'alluce resta un mistero).
Poi è successo che l'estate scorsa ho scoperto che se il pezzettino di stoffa che va per l'appunto infra-dito è abbastanza sottile allora non ci sono problemi... così quest'anno ne ho fatto incetta, specialmente di quelle con la paglietta.
Unica nota dolente in questo tripudio di shopping sciabatoso (st§a'batoso) è che se continuo di questo passo rischio di ritrovarmi con più infradito che... dito.
Eh??
U-dito.
C'entra?
No, e allora?
Boh.
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Quando si lascia un commento ad un libro su IBS quanto tempo ci vuole prima che venga reso visibile?
Ho inviato il primo commento qualche giorno fa e dato che oggi non risultava ancora pubblicato ne ho mandato un altro fac-simile, ma anche questo sembrerebbe essere andato disperso, anche se al termine dell'operazione un messaggio mi ha assicurato che il mio intervento sarebbe apparso ogni qual volta fosse stata visionata la scheda relativa a quel determinato romanzo.
Chissà se prima o poi uno dei due commenti salterà fuori?
Non vorrei mi venisse il dubbio che per alcuni libri fossero accettati soltanto commenti positivi...
Proprio non vorrei.
Dite che se lasciassi un'opinione meno negativa delle precedenti e assegnassi al libro un punteggio più alto, le mie parole troverebbero magicamente la strada per essere messe on-line?
Aggiornamento
Mi prostro ad IBS e chiedo scusa per aver dubitato di loro: hanno appena pubblicato il primo dei miei commenti, ovvero quello che credevo andato disperso...
A questo punto temo che tra qualche giorno spunterà fuori anche il fac-simile che ho inviato oggi.
Hem, mi sa che quindi la media dei voti gli salterà fuori alterata a causa mia.
Ops.
Ora mi sento tremendamente in colpa.
Però loro potrebbero anche dirlo chiaramente che si devono attendere alcuni giorni per vedere riaffiorare dalle nebbie del web le parole che gli vengono inviate...
Che faccio? Provo ad avvertirli tramite mail, in modo che cestinino il secondo commento o lascio perdere che tanto non mi prenderebbero nemmeno in considerazione?
Quasi, quasi io due righe gliele mando, giusto per correttezza... e per zittire la mia coscienza :p
Aggiornamento numero due.
Hanno pubblicato anche l'opinione fac-simile...
Opsete!
Bé, però la memoria l'ho buona: a distanza di diversi giorni sono riuscita a creare un fac-simile degno di questo nome!
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[sabato 15 maggio 04]
Non si può sempre sentirsi all'altezza, ma non si può neanche essere costantemente convinti di vivere un metro sotto al livello degli altri.
Stare un metro sotto e lamentarsi di vederci nero, fare la fine di Oraci (che sarebbe il contrario di Icaro: lui troppo su e voi troppo giù), radici come unico appiglio, solo vermi con cui conversare, al mare sempre sott'acqua rischiando d'annegare.
No, non è fattibile. Bisogna tirarsi su, poter guardare il cielo per respirare e smettarla di annaspare sotto al lezzume delle suole del prossimo, che per stare un metro sotto ce ne sarà di tempo, quando tutto sarà finito.
Ma ora no.
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[giovedì 13 maggio 04]
Fino all'altro ieri avevo una sola borsa dichiaratamente estiva (nera, di cordella di cotone, con delle decorazioni legnose di diverse forme e tonalità cucite sulla parte anteriore) che però, infischiandosene del fatto che le abbia già dedicato ben due cacce al tesoro tra cassettiere, armadi, librerie, etc... per il momento non ne vuol sapere di uscire allo scoperto, ed è un gran peccato perché a me lei piace un bel po', ma non gliel'ho mai detto. Comunque, se fino a un paio di giorni fa avevo soltanto lei, ora, come per magia, di borse per "la bella stagione" ne ho altre sette. Non so come sia potuto accadere: fatto è che una mia amica, senza nessun avvertimento preventivo, mi ha portata in un ingrosso di articoli da regalo di vimini et simili e mi ha abbandonato nel reparto borse. Ce ne saranno stati una cinquantina di modelli diversi. Capirete che per prenderne "soltanto" sette ho dovuto contenermi parecchio! Ma il bello deve ancora venire. Infatti non trattandosi di un negozio "al dettaglio" i prodotti non erano prezzati: per sapere quanto costavano bisognava portare tutto alla cassa e farsi fare il conto lì. Inutile dire che quando la tipa alla cassa mi ha visto arrivare non è riuscita a celare il suo divertimento dietro ad un'espressione normale, ma la capisco visto che per comodità mi ero messa a tracolla tutte le borse, tanto che ormai mi sentivo talmente immedesimata nella parte di venditore ambulante che per un istante ho pensato che quasi quasi mi conveniva fare il colpaccio e vendere io tutto a lei. Comunque l'idea era quella di farsi dire i vari prezzi e, in base a quelli, decidere cosa comprare e cosa riportare a posto, invece poi è successo che una borsa costava 3Euro, un'altra 4, un'altra ancora non arrivava a 5 e così alla fine, per la modica cifra di 36Euro e qualche centesimo + iva, me le sono prese tutte! Ok, sì, lo so, non è stato un atteggiamento sano: sette borse sono tante, quando mai le userò veramente tutte, poi va a finire che non le sfrutto e bla, bla... Ma l'affare quando arriva, arriva, no? E poi sono borse di dimensioni, colori, utilizzi diversi. Inoltre sono anche fatte veramente bene: sono tutte foderate, hanno taschine, divisori, e addirittura piccoli porta monete interni.
Il fatto è che io ho sempre creduto di essere un cincinino schizofrenica ed ora, in seguito a questa faccenda delle borse, penso di aver finalmente capito, attraverso questo episodio di shopping compulsivo, di quante personalità diverse dispongo. Sette. Come le vite dei gatti.
Poteva andare peggio.
Se mi ci metto d'impegno sette riesco a gestirle... forse.
Se volete vedere la foto superingrandita delle magnifiche sette cliccate qui.
Qua invece trovate il dettaglio della borsettina fiorellinosa nera, che sembra essere stata concepita apposta per essere abbinata ai sabot neri del post precedente (anche se nelle foto forse non si vede bene, sono entrambi tempestati di perline nere)
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[mercoledì 12 maggio 04]
Mi sento particolarmente frivola in questo periodo quindi direi che è il momento giusto per inaugurare una serie di post che avranno tutti per argomento un qualcosa di cui mi pare di non aver quasi mai scritto, ovvero "lo shopping".
Però prima di lanciarci nel magico mondo dei soldi che scivolano via dal portafoglio per infilarsi con sinistri stridii nei registratori di cassa dei negozi più disparati, ci tengo a fare una premessa, giusto per introdurre un minimo la mia parte acquistareccia: non amo i negozi affollati, seguo le mode soltanto se le mode seguono me, non ho molti soldi e quindi cerco di arrabattarmi alla meno peggio facendo del mio meglio, adoro gli spacci aziendali, non riesco a resistere alle super-offerte (ve ne accorgerete quando scriverò il post relativo alle borse!).
Ed ora l'argomento del giorno: i (o "gli", boh!) sabot.
Ero in cerca di un paio di sabot giù da qualche settimana, fin da quando ne avevo avvistato un paio fantastico (a punta, color écru con ghirigori traforati sul davanti e tacchettino timido ma sfizioso) a un prezzo d'occasione (circa 19Euro) che non ho potuto fare miei in quanto il mio numero era già bello che terminato. Purtroppo tutti i modelli similari che ho visto in giro costavano come minimo 80Euro! Ottanta euro! Centosessantadellevecchielire! Dato che non spenderei una cifra del genere in quelle che altro non sono che le cugine fighette di un normalissimo paio di ciabatte (che uno le può chiamare sabot quanto vuole, ma la sostanza alla fine resta sempre quella), mi sono guardata in giro fino a ché non ho trovato le due paia che vedete in foto.
A dire la verità quelli neri non erano previsti, ma nel momento in cui li ho adocchiati un raggio di sole li ha sapientemente illuminati ed io ho ritenuto non fosse il caso di pensare si trattasse di una mera casualità...
In pratica ora mi ritrovo con due paia di sabot ed in tutto ho speso meno di 50Euro. Non penso mi sia andata male, no?
Prima ho indossato quelli neri con le calze a rete e devo ammettere che hanno il loro perché. Devo ancora decidere con che calze potrebbero star bene quelli chiari.... forse panna? Naturalmente però sempre, categoricamente, a rete.. anche per evitare in rischio di sembrare mia nonna!
Prima me li sono provati a piedi nudi, ma per il momento credo sia meglio evitare; non è ancora abbastanza caldo per certi "colpi di piede", inoltre al momento ho il colorito di una mozzarella scaduta!
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[lunedì 10 maggio 04]
Venerdì: taglio strategico di capelli - "Ora mi fanno troppo Gioconda/Maddalenapentita, se li accorcio di una decina di centimetri, li scalo, li sfilo, starebbero un po' più mossi, no?!" -
Sabato: shopping sfrenato alla decathlon (3 magliette a mezze maniche di cui una "oh, ma che bel colore quella maglietta e come ti sta bene!", peccato abbia una macchia, ma "speriamo venga via a lavarla"; un paio di pantaloncini corti di una marca che non ricordo che mi "fanno molto discola"; ennesimo paio di infradito che "una volta mi davano noia e non riuscivo proprio a portarle, ma di cui ora non potrei fare a meno... oh, come si cambia..."; una felpa leggera in super offerta a 11 euro e qualcosa), pavoni, spiaggia deserta, mare piatto con un accenno d'arcobaleno all'orizzonte - "se solo avessi portato la macchina fotografica...", "e perché... non diventava mica più bello se potevi fotografarlo: contempla il momento" -, tramonto di reti da pesca riflesse dentro il canale, navi d'epoca immobili sull'acqua, brusio e profumo di pesce dall'interno dei locali, Kill Bill vol.2 - "era meglio l'uno, però questo, lo devo ammettere, ad un certo punto mi ha fatto scompisciare dal ridere" (occhio per occhio...)
Domenica: Luther, senza infamia e senza lode, via Emilia verso est, giro in giro, pizzeria (crostini misti, pizza pomodoromozzarellascamorzaprosciuttocrudopomodorinirucolaolivenere con aggiunta di funghi freschi, mezza crema catalana, mezza sfogliata di fragole - "ho visto passare delle fragole annegate in una cremina gialla..."), strippabuzza - "non ce la faccio più, mi sta per esplodere lo stomaco!", autostrada, casa, limonata calda.
Lunedì: mi sono svegliata alle 6. Ora sono le 7 e qualche minuto. Non ho ancora parlato con nessuno. Vorrei andare a fare un giro al parco... Forse tra un po'. In frigo c'è già la torta pronta; le candeline invece me le devo ancora procurare. Voglio l'allegria di quelle lunghe e sottili, una per anno e non lo squallidume di quelle a forma di numeri.
Per esperienza so che il giorno del mio compleanno non ha mezze misure.
Oggi si estremizza tutto.
Aggiorno e concludo:
Tiriamo le somme.
Il giorno del mio compleanno mi ha portato: un anno di più (stessa strada, stessa porta... stasera esco) - quattro torte (è una lunga storia...) - un bracciale speciale - due delfini d'argento intenti a saltare il tempo - un paio d'orecchini - "L'acchiappasogni" - "La neve se ne frega" - rose rosa - un astuccino per manicure - due splendide ciotole per zuppa/insalata - qualche ora in compagnia di due amiche sen-sa-zio-na-li - un portafoto futurista - un portachiavi - una cena a lume di candela - un invito a dondolarmi a tempo indeterminato su un'amaca appesa ad una magnolia e ad un albero di cui ignoro il nome, ma i cui fiori devono avere un polline degno di nota considerato il ronzio apesco che proveniva dall'alto dei suoi rami - uno splendido giro a più riprese nel parco - la ruota di un pavone - una chiaccherata estremamente interessante con un'oca (e non sto parlando di me che dialogo con la mia immagine riflessa in uno specchio, meglio puntualizzare) - sei sms di auguri, di cui tre totalmente inaspettati... e qui mi fermo perché anche se molte cose preferisco serbarle per me, un'idea credo di averla data.
La foto che ho messo all'inizio del post mi è piaciuta subito, appena l'ho vista: quelle che si vedono sono le mie mani insieme a quelle di mia madre e di mia nonna... tutte intente ad accendere l'interminabile selva di candeline disseminate sulle prime due torte.
P.S.: babaco, fio, Principe, alice e Mauron grazie mille per gli auguri!!! Mi ha fatto piacere tornare qui dopo un paio di giorni e trovare le vostre parole.
Fio, anche a me è sempre piaciuto il "mio" dieci maggio. Inoltre ti lascio immaginare la gioia che mi pervase quando scoprii che condividevo il giorno del compleanno con Bono.
Babaco, sei un tesoro. :)
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[martedì 04 maggio 04]
Se c'è una cosa di cui sono certa è l'imperfezione delle cose che scrivo, quindi, considerato il titolo dell'iniziativa, non posso assolutamente non partecipare al gioco degli incipit ideato da Herzog:
"Ora che ho riagganciato, l'immobilità che mi ha sostenuta durante la breve telefonata ha lasciato il posto ad un indomabile vortice di smarrimento.
Non lo sentivo da quindici giorni. Due stupide settimane.
Mi ha detto che le cose sono cambiate, che lui non è più quello che conoscevo e che desideravo. Anzi, le parole esatte sono state: "quello che credevi di desiderare".
Allucinante. Era serio, anzi serissimo, soprattutto quando se ne è uscito sostenendo che l'amore che prima provava per me è stato inghiottito dai meandri del divenire.
Inghiottito dai meandri del divenire?!?
Ma come accidenti parli?!?
Non so cosa pensare. E' tutto talmente assurdo."
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Ieri la manches del BlogRodeo è durato ben 12 ore. Evidentemente avere a disposizione un arco di tempo così ampio per scrivere un post mi crea angoscia e questo si riflette su ciò che mi esce fuori:
"Non deludermi. Ti prego. Io credo in te e a questo punto ormai anche se non ci fosse più nulla di buono al mondo, lo sai che io a te la mia fiducia la darei comunque. Non posso dire di amarti perché temo di non essere mai stato in grado di amare niente e nessuno, ma se ci riuscissi tu saresti il mio tutto. Quante volte ho sognato questa situazione: un incubo ricorrente dal quale mi riscuotevo contratto da lancinanti spasimi di dolore. E quante volte sono stato solo ad affrontare le mie paure. Ma ora è diverso, ci sei tu a condividere con me la sorte avversa ed anzi, io resto qui impotente di fronte a te, che stai determinando il corso dei nostri destini. Guardami e sorridimi. Lo so che puoi salvarci. Vorrei trovare la forza di dirtele tutte queste cose ed invece riesco soltanto a pensarle, ma le sto urlando talmente forte nella mia testa che, ne sono certo, tu puoi sentirle. Ti sei girata lieve. Hai risposto al mio muto richiamo. Sì, mi senti. Ora che ne sono certo posso farla finita.
Ti ricordi quando ci siamo scontrati la prima volta? In quel momento volevo solo scappare, ma poi sei arrivata tu ed allora ho rimandato tutto. Adesso però è diverso, te l'ho detto: non sono più solo e questo mi dà forza. Mia ignara carnefice, dedico a te l'ultimo mio sospiro.
Ti attenderò fremente, lo sai, ovunque mi condurrà questo ennesimo viaggio..
Niente ripensamenti per favore; fallo e basta.
Addio esistenza travagliata, addio a te, addio a me. Addio."
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[lunedì 03 maggio 04]
Ci sono fiorellini gialli ovunque. Viene voglia di tuffarcisi in mezzo, di rotolarsi giù per i pendii e di strillare con tutto il fiato di cui si è capaci, mentre il mondo vortica tutto intorno e la discesa prende sempre più velocità.
Fiorellini gialli di cui non so il nome.
Sono allegri.
In toscana ce ne sono ovunque distese infinite; in romagna sembrerebbero un po' più timidi, ma anche qui ogni tanto è impossibile non notare una macchia gialla che fa capolino da un fossato o da un prato in collina.
Chissà come si chiamano... ma in fin dei conti poco importa; lo splendore che irradiano esula da quello che non sarebbe altro che un mero ed inodore appellativo.
Cos'è un nome? Ciò che chiamiamo rosa,
con qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso profumo,
così Romeo, se non si chiamasse più Romeo,
conserverebbe quella cara perfezione che possiede
anche senza quel nome. Romeo, getta via il tuo nome,
e al suo posto, che non è parte di te, prendi tutta me stessa.
(W. Shakerspeare)
Una cosa di cui invece sarei proprio curiosa di scoprire il nome è l'aggeggio della foto qui a fianco, anche perché così forse riuscirei a comprenderne la funzione e la mia curiosità sarebbe placata. Si dovrebbe trattare di un utensile usato in cucina o in "lavanderia" nei secoli scorsi. Al momento si trova esposto in una vetrinetta, in una stanza attigua a quella che un tempo è stata la cucina della Rocca Sforzesca di Dozza, che tra l'altro oggi è anche sede dell' Enoteca Regionale EmiliaRomagna, gnik. Io ho sempre mal tollerato le visite guidate, preferendo al rigido percorso prestabilito quella che potrebbe essere definita una forma di bighellonaggio più libero ed istintivo, ma in questo caso devo ammettere che una guida a cui chiedere lumi riguardo al misterioso oggetto mi avrebbe fatto comodo.
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