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Archivio - gennaio 2005

[martedì 25 gennaio 05]

Io a volte mi sento inadeguata.
Genericamente. Né più, né meno.
E tu?


[Ardesia, 25/01/2005][p.link][]



[martedì 18 gennaio 05]

Me lo sono chiesta spesso in passato quanto fosse saggio per i blogger che non fanno mistero della propria identità criticare apertamente datori di lavoro, colleghi d'ufficio ed ambiente lavorativo in generale senza curarsi di rendere il tutto non identificabile*. Quindi quando ho visto questo non mi sono stupita più di tanto. Più che altro mi è venuta in mente una frase di un romanzo di Baricco**; quella che dice più o meno che accadono cose nella vita che sono come domande. Passano minuti o anni e poi la vita risponde. Baricco ogni tanto questo vizio ce l’ha: scrive di cose che sono state immobili per tanto tempo e che poi improvvisamente si animano e parton per la tangente! Come la faccenda del quadro che sta appeso per anni ed anni e ad un certo punto, senza un motivo apparente, cade. Baricco, Baricco, quanto mi piacevano i tuoi romanzi una volta. Il mio preferito in assoluto era “Castelli i rabbia”, tanto che per un certo periodo ho diviso il mondo in due: da una parte c’erano tutti quelli che tra i tuoi romanzi prediligevano quello e da un’altra, molto più sotto, ad esempio nella Fossa delle Marianne (che poi alla fine non dev’essere nemmeno un brutto posto in cui stare se si è provvisti di un bel paio di branchie), coloro che gli preferivano “Oceano mare”. [Mi sono appena resa conto di quanto, a quei tempi, fosse poco fantasiosa la mia applicazione della legge del contrappasso.]. Comunque poi è saltato fuori City e dopo averlo mollato dalla disperazione al capitolo della dissertazione sulle ninfee ho riportato tutti in superficie… e la tentazione di annegarmi per la disperazione è venuta a me. “Le correzioni” non l’ho continuato: ho riletto un paio di volte la parte iniziale e stop. Non so il perché o il per come, ma in questi ultimi giorni mi andavano soltanto fumetti. Da qualche mese leggo soltanto la sera/notte. Cioè, leggo tutto il giorno, ma non roba buona. Roba che serve, presumibilmente, ma che non dà il gusto di un romanzo. Il punto è che sono lenta a leggere. L’ho scoperto soltanto da pochi anni, da quando mi son ritrovata a leggere fianco a fianco con uno che voltava le pagine con una frequenza almeno tre volte più alta della mia. Intorno a me era silenzio. Intorno a lui invece era un fruscio continuo. Sono una lumaca. Però di bavetta appiccicosa sulle pagine ancora non ne lascio. In futuro chissà. Comunque la faccenda non è che sono soltanto lenta a leggere; è che oltre a quello, sono totalmente incapace di iniziare un libro dopo l’altro. Mi serve un po’ di tempo per digerire ciò che leggo. “Una storia del mondo in 12 capitoli e1\2” l’ho terminato da più di una settimana, ma ogni tanto mi ritrovo a soppesarne mentalmente frasi e situazioni. Come faccio a immedesimarmi in un nuovo romanzo se ho ancora la testa piena di schegge impazzite dell’arca di Noè?

* inizialmente avevo scritto “inidentificabile”, ma pare che questo termine non esista, perciò mi sono adeguata

**questo non è un post su Baricco, sia ben chiaro (non so nemmeno perché ci tenga a precisarlo, ma ci tengo... Prima o poi la vita mi darà una risposta anche su questo, presumo, ma se così non sarà prometto che stringerò i denti*** e tirerò avanti comunque)

***a proposito di denti, vi racconto questa. So che non fregherà a nessuno, ma a me sì. E' da novembre che cerco di prendere l'appuntamento per farmi un rx delle arcate dentarie: a dicembre non c'era più posto, e per gennaio e febbraio non si poteva ancora fissare alcuna data perché l'ospedale non aveva inviato al cup la disponibilità di date. Due ore fa la situazione non era mutata di una virgola. Evidentemente io sono particolarmente ottusa perché non riesco a trovarci un verso in questa storia. E mi scoccia altamente prendere appuntamento privatamente perchè un conto è essere obbligati a farlo per necessità, un altro paio di maniche invece è praticamente essere obbligati a farlo perché ti ci obbligano. Cosa esiste a far il cup e compagnia bella se poi tanto non c'è modo di farsi fissare un appuntamento?? Non pretendevo mica di averlo per il giorno stesso. Mi andava bene anche dopo sei mesi, ma sentirmi ripetere da novembre, tutti i giorni (o quasi) al telefono "riprovi domani!", mi sembra una presa per i fondelli in piena regola.


[Ardesia, 18/01/2005][p.link][]



[sabato 15 gennaio 05]

Dopo tutta la caciara che ho fatto e lo smazzamento che mi sono sorbita per riuscire a trovare un modo di schivare quintali di spazzatura spammosa e riabilitare la funzione commenti, non ho nessunissima intenzione di scrivere una parola di più finché qualcuno non si palesa.
O mi lasciate una traccia tangibile del vostro passaggio qui o io non posto più.
E sono anche in tema visto che a quanto pare qualcuno ha pensato di importare anche da noi il delurking day.


[Ardesia, 15/01/2005][p.link][]



[mercoledì 12 gennaio 05]

Ieri notte ho iniziato "Le correzioni"; ne ho letto soltanto una manciata di pagine, ma tanto mi è bastato per restarne assolutamente ammirata.
Mi ha frastornato: giuro.
La prosa è geniale, anche tradotta.
*Devo* assolutamente rileggere la prefazione prima di procedere: contiene dei passaggi meravigliosi.
Era da un pezzo che non provavo una tale goduria nell'assaporare la melodia di una serie di parole stese una affianco all'altra nella *successione perfetta*.
Fa venire i brividi a pensarci...
E se il resto del libro non mantenesse tale sinergia?
E' un rischio da correre.

LE CORREZIONI - Jonathan Franzen
Un fronte freddo autunnale arrivava rabbioso dalla prateria. Qualcosa di terribile stava per accadere, lo si sentiva nell'aria. Il sole era basso nel cielo, una stella minore, un astro morente. Raffiche su raffiche di entropia.
(Edizioni Einaudi - traduzione di Silvia Pareschi)


[Ardesia, 12/01/2005][p.link][]



[lunedì 10 gennaio 05]

E' ufficiale allora: da oggi chi trasgredisce al divieto di fumo nei locali pubblici dovrà pagare una multa che va dai 27,5 ai 275 euro.
A mio avviso non è nemmeno molto.
Intanto che ci siamo si potrebbe estendere il divieto anche all'esposizione di luminarie natalizie su balconi e nelle vetrine di negozi dopo l'epifania.
Fosse per me quelli che si ostinano ad accendere babbi natali, renne, campane ed intermittenze varie dopo il 6 di gennaio li metterei in galera per direttissima, che cavolo, capisco che magari non hai il tempo di smantellare tutto subito, ma ostinarsi ad inserire tutte le sere la spina nella presa della corrente è da mitomani.
Sinceramente non so perché mi accanisca così su questa faccenda, ma il fatto è che mi irrita in maniera indicibile gurdare fuori dalla finestra il 10 di gennaio e vedere:
- numero 2 alberelli illumati;
- numero 3 terrazze che si accendono ad intermittenza;
- numero 1 babbo natale che si arrampica su un lampione;
- numero 2 cespugli iridiscenti.


[Ardesia, 10/01/2005][p.link][]



OCEAN'S TWELVE
Devo aver perso il filo da qualche parte, tra un flash back e l'altro... forse mi è caduto in quel ramo del lago di Como o più probabilmente si è andato a fare una canna in un qualche localino di Amsterdam. Sta di fatto che alla fine ero contenta... che fosse finito.

CLOSER
Che dire... la canzone che accompagna la sequenza iniziale del film è bellissima. Tutto il resto invece è un po' troppo sopra/sotto/difianco le righe. Morbosità e pazzoidi in una bella gara d'isterismi collettivi. Son cose.

GLI INCREDIBILI
Per tutto il tempo mi sono chiesta:
1) perché a ElastiGirl hanno fatto il sedere così sproporzionato?
2) come mai Violetta ha 2 super-poteri invece di 1 come tutti gli altri?
3) quand'è che gli uomini la pianteranno di mettersi nei guai e le donne potranno sedersi e tirare un po' il fiato, invece di essere costrette a correre sempre appresso a loro per salvargli il culo?

MELINDA E MELINDA
E' un po' come vederci doppio, ma a seconda della sostanza alcolica ingerita, ci si diverte oppure si sta male a bestia. Io sono astemia e tra "Melinda e Melinda" al limite scelgo la "e" che sta nel mezzo, ma il bello è che si può tranquillamente fare a meno di scegliere perché tanto quello che ci tocca, ci tocca.

CHE PASTICCIO BRIDGET JONES
E qui il titolo dice già tutto: è un pasticcio di film. La trama non si regge in piedi, le situazioni ironico/surreali che dovrebbero essere divertenti sono talmente forzate da scadere nel demenziale, lei così imbranata è poco credibile, lui così flemmatico e rompipalle non si capisce come faccia ad essere uno stallone a letto e l'altro lui con il suo feticismo dei mutandoni ha scocciato.


[Ardesia, 10/01/2005][p.link][]



[lunedì 03 gennaio 05]

Buoni propositi per il 2005?
Zero.
Cattivi?
Nemmeno.
Però confido in risate a crepapelle, colpi di scena a tutto spiano.... ed in (almeno) un paio di spedizioni nella mia pizzeria preferita:

































[Ardesia, 03/01/2005][p.link][]



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