Ci sono quelli che quando non hanno niente da fare - o non hanno voglia di far niente - si leggono l'oroscopo su televideo o le barzellette dei giornaletti di enigmistica o roba del genere [su, non fare lo gnorri: ammettilo che nella frazione d'istante in cui lo sguardo ti è rimasto sospeso sulla parola "giornaletti" hai pensato male!] e c'è chi, come la sottoscritta - a cui il televideo ha rotto le scatole da mo' con quel suo modo di scorrere le pagine a soste obbligate e che delle parole crociate più che altro ama le caselle nere - vaga più o meno a casaccio fra le schede di presentazione dei libri su ibs e si diverte a leggere i commenti lasciati dai lettori. Si trovano considerazioni di tutti i tipi: stitiche, che di solito sono puntellate da uno o più punti esclamativi (
bello! -
brutto!), surreali, offensive, vuote, assolutiste, illuminanti, ecc... Varie così com'è varia l'umanità che gli dà forma.
Visto che ieri mi è capitata fra le mani la mia vecchia copia de
La storia infinita mi è presa la curiosità di scoprire se anche le edizioni più recenti hanno il testo rosso/verde, così ho cercato su
ibs e mi è caduto l'occhio su questo commento:
"Molto bello, ma a dir la verità, l' ho trovato un pò troppo ricco di parole...". Trovo l'idea di "un libro troppo ricco di parole" a dir poco esilarante: potrebbe essere incoronato imperatore - nudo* - di tutti gli ossimori relativi all'universo libresco!
* “But he has nothing on at all,” said a little child at last. (The Emperor’s New Suit by Hans Christian Andersen)