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[martedì 21 ottobre 2003]
# 3
Quante volte poteva dire di essere stato veramente felice?
Forse due... o forse di più, ma erano state soltanto due le occasioni in cui la consapevolezza di essere felice gli aveva pulsato nella mente come una scritta intermittente al neon, rossa come quella dell'insegna del negozio del salumiere sotto casa sua.

La prima volta gli era successo sulle montagne russe.
Inizialmente non ci voleva nemmeno andare; l'altezza e la velocità lo spaventavano ed era anche convinto di soffrire un poco di vertigini. Ci era voluta una mezz'ora buona per persuarderlo, ma poi l'esperienza gli era sembrata a dir poco illuminante. Durante la discesa più scoscesa, mentre l'aria gli sformava i tratti del viso e Ronnie al suo fianco gridava a squarciagola, sentì chiaramente di essere felice, lì, proprio in quel momento, in quell'attimo, in quella corsa artificiale da qualche soldo.

La seconda volta stava leggendo un libro che parlava di due ragazzi che si erano presi per mano ed iniziavano così a vivere.
Gli sembrava che nella storia ci fossero anche un vecchio orso ed una motocicletta, ma ora, a distanza di molti anni, non ne era certo. La cosa di cui era sicuro invece era quella di aver provato una sensazione di leggerezza indescrivibile mentre leggeva di quelle mani intrecciate l'una nell'altra, di quelle due esistenze che si univano e davano un inizio ufficiale alle loro vite. Era felice; se qualcuno aveva scritto una cosa del genere allora esisteva la possibilità che fosse possibile esistere in quel modo, sostenendosi e sostenendo.

Ecco, questo era quindi la felicità per lui: un giro sulle montagne russe in un parco di divertimenti ormai abbandonato e il paragrafo di un libro letto tanto tempo prima.

Pensò che non gli era andata poi tanto male: avrebbe potuto declinare l'invito di Ronnie e Sara per quel pomeriggio al Luna Park, così come avrebbe potuto non comprare mai quel libro, oppure comprarlo, ma non leggerlo o saltare per distrazione proprio quella pagina, quelle righe.

Eh sì; era stato un uomo fortunato.


[Ardesia | 2]

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