Mi riferisco al pallone che il Tom Hanks di "Cast Away" trasforma in una via di mezzo fra amico del cuore e bambola voodoo.
Io quel pallone l'ho odiato.
"Willllllllllllllllssssssssonnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn, Wilsonnnnnnnnnnnnnnnn", grida in preda ad un attacco isterico Hanks, cercando di tenersi a galla in mezzo all'oceano. "Wilsonnnnnnnnnnnnnnn perdonamiiiii. Non ci riescooooo. Wilsonnnnnnnnnnn..." e giù a piangere... sul bagnato.
Wilson perdonalo su dai, così forse la pianta di strillare!
Non la sopporto quella scena. Mi ricorda gli urletti acutissimi della Marion di "Robin Hood - principe dei ladri" che tenta di resistere all'approccio non molto discreto dello sceriffo di Nottingham che cerca in tutti i modi di tenerle aperte le gambe: "Robinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn, Robinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn". Ma Robin è impegnato a fare a botte con mezzo fortino e quindi le urla continuano insistentemente. "Robinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn"
Povero Wilson, ma soprattutto povero Robin. Sì, perché se Wilson ce l'ha fatta a fuggire, anche se inconsapevolmente, alle attenzione particolari di Hanks, Robin invece, Marion, ha finito col sposarsela.
Tra l'altro in "Cast away" c'è una delle scene più rivoltanti di tutta la storia del cinema. Ad un certo punto Hanks decide giustamente che è arrivato il momento di togliersi un dente che gli sta causando non pochi problemi, ma il modo in cui si libera di questo inconveniente da naufrago fa letteralmente sentire male la sottoscritta. Ieri sera ho cambiato canale quando ho intuito che forse da lì a poco ci sarebbe stata la scena incriminata e per essere sicura di non doverla rivedere ed evitare così di ritrovarmi lo stomaco in gola e lo stomaco rivoltato, son tornata a seguire le sorti di Hanks e Wilson soltanto un quarto d'ora più tardi.
Durante la prima visione al cinema invece non sapevo - maledetta ignoranza - e ho visto.
Ho visto uno che si spacca un dente dandosi una gran botta dentro la bocca con la lama di un pattino da ghiaccio.
Mi sento male soltanto a scriverlo.
Ho il brutto vizio di visualizzare mentalmente scene fin troppo realistiche e piene di dettagli. Scene che per lo più riguardano altri, ma che stranamente, nella mia testa, vedono me nella parte della protagonista sfigata. Bizzarra forma di masochismentis.
C'è anche da dire che quella volta, al cinema, mi trovavo in condizioni estreme: la poltroncina scricchiolava ed io son rimasta immobile per più di un ora dato che trovare un momento in cui l'audio ti permetta di fare rumori assurdi muovendoti un pochino, ma evitando che a quello dietro parta un "ssssssssshhhhh" imperativo, in un film il cui rumore più forte per quasi tutta la parte centrale della pellicola è lo sciabordio dell'acqua dell'oceano e il fruscio del vento, è praticamente impossibile.
Provare per credere.
Di robacce fra i denti quella volta ne ho dette parecchie... contro le poltrone cigolanti; i cinema pieni; i film senza dialoghi, traffico, rumorosi lavori in corso; tutti i palloni di nome Wilson; i pattini da ghiaccio ed i naufraghi famosi.
Sono grata per i denti che mi ritrovo... in mezzo ai quali blaterare sommessamente robacce.
Grazie.
Domani mi compro il colluttorio nuovo e inizio ad usarlo regolarmente.
Promesso.
E se avrò mai una figlia, non la chiamerò Marion, anche se un maniaco di nome Wilson dovesse minacciarmi con la lama di un pattino.