Sala 3 - Fila:Z - Posto:5
Godibile alla stregua dei due episodi precedenti, anche se, a parer mio,
"Terminator 1" col suo mix di sorpresa/attesa/intesa resta impareggiabile. D'altronde capita raramente che un sequel risulti sorprendente quanto il primo capitolo di una qualsiasi saga, elementare Watson. Ed a poco possono gli effetti speciali, anche se ricchi di trovate e ben curati, quando manca pathos alla trama ed i personaggi si vedono stretti/ristretti/costretti in ruoli poco delineati. Schwarzenegger è il vero protagonista: un ex-terminator modello T-800 con la passione per gli occhiali da sole, che riesce a strappare più di un sorriso grazie alla sua "comicità" involontaria. La cattivona strafiga invece è una vera noia e anche se viene descritta come una sorta di macchina di distruzione perfetta e inarrestabile alla fine dà molto meno da fare che il T-1000 del secondo film; questa volta più che con un terminator sembra di avere a che fare con un'isterica incazzosissima perché appena eliminata da un concorso per sosia striminzite di Anna Falchi.
Il finale non merita nemmeno di essere considerato tale: due pirla che si guardano in faccia lanciandosi un "uh" attonito non si potrà mica considerarla una degna conclusione per un film dichiaratamente/spudoratamente/volutamente d'azione!
Personalmente non ho avuto pace finché non mi sono ricordata dove avevo già visto l'attrice che interpreta Kate Brewster. Quando ho realizzato non ho potuto non tifare per lei --> magie del cinema: un giorno sei Beth, la più sfigata delle Piccole Donne e muori di scarlattina, qualche anno più tardi diventi la Giulietta di Di Caprio e ti uccidi per amor suo, e poi ora ti ritrovi a fuggire da un terminator. Tocca ferro ragazza mia o presto finirai tra le spire degli Smith di "Matrix" uno-due-tre, in una fossa piena di scorpioni con Indiana Jones uno-due-tre, oppure investita dalla Delorean di "Ritorno al futuro" uno-due-tre.