Sto leggendo questo libro qui. Sono a più della metà, ma credo di essermene già fatto n'idea gestibile.
Allora intanto c'è da dire che io credo che l'autore ci cavalca con sta storia dei racconti brevi; ha fatto prima che a fare un romanzo unico e più 'rticolato, però intanto ormai era famoso lo stesso e sapeva che vendeva anche perché ormai il commissario con le repliche in televizione è conosciutissimo.
Però bisogna mmettere che son storielle brevi ma carine. Che forse è logico, ma mai scontato.
A me Montalbano piace anche perché ha la mia medesima passione per la letteratura di tutti i generi, e ciò non lo trovo affatto strano: uno può essere commissario e avere sviluppata al vena di lettore! Quello che invece trovo assai forzato è il fatto che lui sia sempre pronto all'occorrenza, a chiudere la bocca alla gente che eventualmente lo prende a sottogamba, con la citazione giusta! Maddai non è possibile che si ricorda brani titoloni e autori sempre. Oddio, c'è poi anche quella gente lì di gran memoria al mondo, ma forse in questo Mese con Montalbano, l'autore ci ha un po' preso la mano a voler mettere i puntini sulle i della cultura del comissario.
A parte questo però è molto gradevole di lettura anche se alcuni episodi lasciano con lamaro in bocca perché sono tristi oppure senza il finale col botto e non vissero tutti felici e contenti.
Ma è la vita così, anche a Vigata, che vuole essere un posto del mondo e non da ficxtion.
La cosa buona della brevità episodica di ogni singolo racconto è che non si perde mica il filo così!
Qualche pagina alla volta e via: perdersi è impossibile!
Una cosa che ho notato è che si parla assai poco della fidanzata del comissario, che la amerà pure, ma è anche maschilista anche se non lo ametterebbe mai.
Io Un mese con Montalbano lo consiglio avvivamente a tutti. E' proprio un libro che fa ridere, riflettere e anche amareggiare, ma nei limiti.