Il giro di boa", ovvero l'ultima avventura del
Comissario Montalbano uscita dalla penna di
Andrea Camilleri, è al primo posto nelle classifiche dei libri più venduti sia on-line che in real.
Io in questo periodo sfuggo le ultime uscite; in parte per una questione di prezzi, in parte per una momentanea e non meglio identificata avversione nei confronti delle classifiche letterarie in genere.
Fatto sta che mentre tutti si leggono "
Il giro di boa" io mi gusto la lettura dei racconti brevi di "
Un mese con Montalbano", del 1998.
Si tratta di un libro anomalo, che racchiude una serie di indagini presenti e passate, ognuna delle quali aiuta il lettore nel non sempre facile percorso di comprensione della mentalità di Montalbano e dei suoi compaesani.
Son trenta racconti in tutto, uno per ogni giorno dell'ipotetico mese a cui fa riferimento il titolo, brevi, ma molto bel delineati nella trama, nell'azione e nella descrizione dei personaggi.
A Camilleri bastano poche righe per creare l'atmosfera giusta, trasportare il lettore nella sicilia di Montalbano e dargli l'impressione di essere a tutti gli effetti una sorta di spalla invisibile del Commissario di Vigata.
Lo stile è scorrevole e asciutto, i dialoghi incalzanti e smaliziati, e come in tutte le storie di "
Salvuzzo", si spazia attraverso tutta la gamma delle emozioni umane.
Insomma, un Montalbano in pillole, da centellinare con cura, in modo da gustarselo appieno.