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[giovedì 31 gennaio 2008]
Memoriale del convento
Qualche tempo fa mi era venuta l’idea di sperimentare un genere di commento libresco tutto nuovo e particolare. In pratica si trattava di comporre una sorta di trailer di parole per raccontare un libro senza però rivelarne i punti salienti, così da introdurre i potenziali lettori nelle atmosfere della storia e contemporaneamente riaccenderne il ricordo in chi già aveva affondato il naso fra le sue pagine.
L’esposizione doveva ricalcare quella del libro e i riferimenti ai fatti essere precisi, ma sfuggenti al tempo stesso.
Per il momento di questi commenti trailerizzati ne è saltato fuori soltanto uno, ispirato da uno romanzo davvero splendido:

Memoriale del convento - José Saramago
Immagine di Memoriale del conventoLa volontà di uno scrittore è riuscita a far volare nei cieli del Portogallo un amore di uomo e di donna, un'unione di soli e di lune. Volatore è padre Bartolomeu Lourenco col progetto del suo uccellaccio costruito da un uncino e da uno sfinimento di occhi sanato poi dalle note 'scarlatte' di un clavicembalo che ora suona sul fondo di un pozzo. Volatrice è colei che per anni e anni ha misurato passo dopo passo tutte le strade di una nazione. Si può volare anche in terra perché le ali non sono solo quelle che portano verso il sole. I fumi dell'auto da fé anneriscono le trame dei destini. Meglio ardere di passione che finire sulla pira, peccato che in certi tempi e in certi luoghi le due cose coincidano. Un re, una regina, un voto. Un popolo che al carico del proprio fardello deve aggiungere anche il sudore per erigere promesse strette fra sovrani e volte celesti, che più che volte sono volti in ombra sotto al cappuccio dei saii. Uomini tutti, ma eretto sul trono uno solo, curvi sotto il peso delle pietre del convento di Mafra una moltitudine. Dio potrà anche fare a meno della mano sinistra, ma quaggiù la vita è imprevedibile e di mani è meglio averne due, che nemmeno questo è garanzia di salvezza e Francisco Marques lo sa bene. Una storia. Una regina che vuole essere solo donna e un eremita che vuole essere solo uomo. Milioni di storie. Di mondi ne esistono tanti, troppi, anche senza giochi di magia, anche senza stregoneria e fiamme d'inquisizione. Lo sanno le statue dei santi in cerchio nel loro conciliabolo di stelle, lo sa Blimunda che mangia il suo pane, lo sa Baltasar, l'unico a vivere in un mondo in cui Blimunda è lei a essere sole.




[Ardesia | 17]

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