Dato che fidarsi è bene, ma non fidarsi spesso evita sonni agitati e bruschi risvegli, ho in mente di travasare pian piano tutti i commenti che ho scritto su
Anobii anche qui sul blog, che perciò idealmente potrebbe fregare l'idea all'ultimo
Hornby e sottotitolarsi
una vita da lettore, senza nemmeno cambio di genere dal maschile al femminile, che tanto lettore o lettrice non è importante: quando si ha per le mani un libro la cosa fondamentale è saperlo leggere, il libro, intendo, e non soltanto le parole. Anobii, come tutti i siti presenti in quest’istante sul web, oggi c’è, domani chissà, quindi tanto vale pararsi il didietro e radunare tutto in un posticino in la pubblicazione ce la si gestisce in proprio. Ora, visto che una mera opera di copia/incolla è noiosa specialmente per chi la esegue, là dove mi sentirò ispirata e aspirata - nel senso di trasportata dalla corrente e sballottata dagli eventi - integrerò commenti e note con riflessioni sparse e con quello che mi verrà in mente al momento. Credo che inizierò con un commento che ancora non esiste. E qui il senso di quanto ho appena scritto sviene di botto! Niente paura, prendo i sali e cerco di farlo rinvenire nel giro di un paio di post.