[domenica 03 agosto 2003]
UN MAL DI TESTA ITALIANO IN UN GIARDINO INDIANO
Ho la testa che mi scoppia.
Ho tenuto il ghiaccio sulla fronte per un po' ed il dolore è diminuito leggermente, ma ogni tanto si fa martellante e questo mi fa arrabbiare. Tra l'altro non sono nemmeno certa del fatto che il ghiaccio sia salutare e funzioni, ma, oggettivamente, un po' di sollievo lo procura.
La sofferenza mi irrita. Sia la mia che quella altrui.
Comunque un paio d'ore fa mi sono stesa sul divano con l'involucro del gel blu freddo sulla testa e mi son messa a guardare, quasi assente, un film di cui fino a quel momento ignoravo l'esistenza. Fortunatamente me ne sono dovuta sorbire soltanto una ventina di minuti dato che poi è terminato. Non so perché non ho cambiato canale; non vedevo l'ora che finisse perché trasmetteva una tristezza assurda, ma l'ho inspiegabilmente seguito fino ai titoli di coda.
Ora ho scoperto che si trattava de "Il giardino indiano", un film inglese del 1985.
"Rimasta vedova, Helen decide di dedicarsi al giardino esotico che il marito aveva "costruito" in molti anni, dopo il loro ritorno dall'India. E aiutata da Ruxmani, un'indiana sua vicina con la quale fa amicizia. Scritto da Elisabeth Bond e diretto dall'esordiente M. McMurray, è un film elegante al femminile di una malinconia evocativa e struggente. Grande duetto tra D. Kerr (tornata al cinema dopo 15 anni di assenza) e M. Jaffrey." - (Il Morandini, dizionario dei film).
Una storia triste e lenta. Tra l'altro a me il giardino al centro della vicenda non è piaciuto per niente.
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