Mi è venuta in mente questa parola. Se n'è uscita tutta d'un tratto, da chissà dove. Me la son vista comparire dinnanzi chiaramente ed insistentemente, come una scritta intermittente al neon, proiettata sul lato interno della mia fronte. ACREDINE. Non credo di aver mai usato questo termine attivamente, all'interno di una frase. Non mi sembra nemmeno di averlo sentito pronunciare di recente. Forse sono io ad essere aspra e semplicemente è giunto il momento della consapevolezza, così il mio IO più profondo ha deciso di comunicarmelo, dipingendomi di fronte al cervello un murales composto da quella singola parola. Ecco tutto quello che sei, tutto quello che c'è in te: ACREDINE. Dato che da sola non ci arrivavi te l'ho scritto io che son il tuo IO.
Se così fosse il mio IO a questo punto mi starebbe antipatico e lo rinnegherei. Non mi sento acre.
Stanotte ho sognato la mia classe delle medie. Era il primo giorno del secondo o del terzo anno; lo so perché conoscevamo già i professori. Mi piaceva tornare a scuola dopo le vacanze; i quaderni ed i libri nuovi, la prima settimana senza compiti, i miei compagni di classe un po' più alti. Sono sempre, o quasi, stata in un banco in fondo, di lato, dalle elementari alle superiori. Un po' perché ero alta, un po' perché non ho mai avuto problemi a veder la lavagna, ma principalmente perché sentivo la necessità di tenere tutto sotto costante osservazione.
Mi piacerebbe dilungarmi in questi discorsi, ma quell'ACREDINE ancora mi infastidisce, e mi ferisce.
Cos'ho fatto per essere perseguitata da questa parola? Forse non dovrei fermarmi al suo significato per comprendere. Devo cercare oltre.
Estraggo una carta delle
oblique strategies:
twist the spine.....hum....non so nemmeno come tradurlo correttamente... "Torci la spina"(?)
Quasi, quasi, torco anagrammando.
ACREDINE, ACREDINE. ACREDINE...
Potrebbe essere:
- CI DA RENE (?) (no, mi spiace, di reni per ora preferisco non cederne... sarò egoista, ma con questo caldo bevo parecchio ed è meglio tenersi l'impianto idrico tutto intero);
- DICA NERE - nere, nere, nere, nere... L'ho detto, ma non succede niente...
- RENDI ACE - Oh, cacchio, ecco cos'era! Mi son fatta prestare la candeggina dalla vicina e mi sono scordata di restituirgliela!
Ora rimedio.
Però, vabbé che è estate e l'enigmistica va più che d'inverno, ma che pure le comunicazioni "interne" fra conscio e inconscio debbano avvenire tramite anagrammi mi sembra esagerato! Comuque meglio non lamentarsi troppo che sarebbe peggio se si passasse ai rebus, che per quelli sono proprio negata.