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[martedì 09 gennaio 2007]
Piccolitudini
Le cose grandi e le grandi cose (che non necessariamente sono lo stesso, anzi... ricordate la pubblicità del pennello grande e del grande pennello?) solitamente derivano da cose piccole, dai piccoli accadimenti quotidiani a cui non si fa caso perché appartengono talmente al vissuto di ognuno da diventare insignificanti ai nostri occhi. E invece sta tutto lì. Prendiamo le guerre ad esempio. Perché si combatte una guerra? Interesse di solito. Ma interesse verso cosa? La ricchezza, il potere, il benessere? Sarà, ma di certo c'è dell'altro. C'è la stanchezza di notti insonni, la propria moglie che sorride di sfuggita a un uomo che non sei tu, l'incapacità di concentrarsi a dovere a causa dell'unghia dell'indice della mano sinistra che è rimasta schiacciata nella porta del bagno l'altra sera e che ora non smette di pulsare e fa un male boia. Insomma, c'è la vita vera, quella che tocchiamo con mano e che a sua volta ci tocca, spesso prendendoci a sberle. E questa vita non la affrontiamo soltanto noi comuni mortali, ma anche quelli le cui decisioni hanno ripercussioni a livello planetario. Anche loro possono essere irascibili per un bruciore di stomaco o per una brutta notizia... o magari anche per una notizia non proprio brutta, ma spiazzante perché giunta improvvisamente... o, ancora, per una notizia neutra, né brutta né bella, ma arrivata in un momento in cui si sarebbe desiderata soltanto un po' di stagnante inerzia. Anche loro subiscono gli umori del figlio tredicenne, incacchiato col mondo per quel brufolo che una qualche divinità zuzzerellona gli ha creato ad immagine e somiglianza del Vesuvio nel bel mezzo del mento, proprio il giorno della festa di compleanno della tipa a cui lui fa il filo da mesi o i miagolii notturni dei gatti in amore che in preda a pulsioni sessuali incontrollabili prolungano le loro scorribande lamentevoli per ore e ore, fino alle prime luci dell'alba. La storia, così come ce la raccontano a scuola, è un grande bluff: una serie di fatti, nomi e date. Causa ed effetto, causa ed effetto, ci dicono. Ma le cause che saltano agli occhi agli storici, per quanto reali e documentate, sono a loro volta l'effetto di una serie di piccolissimi accadimenti personali, che è impossibile ricostruire, ma che comunque rappresentano il reale motore del nostro mondo. Un singhiozzo impossibile da far cessare, un bicchiere di vino in più, una sigaretta in meno, una frase letta di sfuggita in un libro, un riflesso dentro a una pozzanghera, una parola di saluto brusca. Ecco dove se ne sta rintanata la nostra storia, quella vera. Credo che il mondo sarebbe un posto migliore se l'infinitamente piccolo fosse tenuto in debita considerazione perché è lì che è racchiuso il respiro della vita, negli accadimenti piccoli e nelle piccole abitudini. Nelle piccolitudini.


La storia siamo noi, nessuno si senta offeso;
siamo noi questo prato di foglie sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.

(La storia, Francesco De Gregori)


[Ardesia | 16]

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