[giovedì 16 ottobre 2003]
"Lara Croft: Tomb Raider"
Salta, corri, spara, picchia, lancia, colpisci, ruba, sorridi, volteggia, brummbrummm, domina il tempo, scazzotta, allenati, spacca tutto, parla 3000 lingue, stupisci, sii la più affascinante del mondo, fulmina con lo sguardo, fatti la treccia, disfati la treccia, tiratela come se l'avessi solo tu (e qui non mi riferisco alla treccia), non piegarti, non spezzarti, non far caso al dolore, spendi un fracco di soldi, schiva, stordisci, buttati in mezzo al pericolo, segui l'istinto, striscia, naviga, vola, sorprendi, capisci tutto tu, trova tutto tu, salva tutti tu e sii sempre il massimo della perfezione.
Ecco, in sintesi questa è la trama di "Lara Croft: Tomb Raider", il primo film ispirato al famoso videogioco.
Una sorta di versione tutta al femminile Indiana Jones che però ad i film di Indy non meriterebbe nemmeno di essere lontanamente associata.
Gli eroi sono meravigliosi quando riescono a mostrare anche le proprie debolezze; Lara Croft invece è una sorta di Superman in gonnella a cui non fa effetto nemmeno la criptonite.
A me una che non teme nulla, che tira fuori la roba dal microonde a mani nude, senza scottarsi, che dopo essersi tagliata a sangue una mano con un pugnale prende le redini di una slitta e se la ride di gusto, non può starmi simpatica.
Comunque se non si nutrono aspettative di sorta e si prendono tutte queste esagerazioni per quello che sono e cioè una visione "fumettistica" del personaggio, allora resta un film d'azione passabile, anche se gli sviluppi della trama sono pressoché scontati e prevedibili.
Mi auguro che il secondo film sulla Croft, che dovrebbe arrivare nelle nostre sale la prossima settimana, mostri di più la persona e meno il personaggio.
Qualcosa però mi dice che non sarò accontentata; il seno esplosivo ed il sorriso beffardo di Lara promettono ben altro.
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