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[sabato 11 ottobre 2003]
# 1
I particolari lo nauseano.
Per mantenere la situazione sotto controllo si è imposto di distogliere l'attenzione dalle piccole cose e di cercare di cogliere ad ogni sguardo l'insieme e non il dettaglio.
Se finge di non vedere il luccichio composto e sterile nel tavolino di fianco a lui tutto sembra andare per il meglio.
Aspetta.
I passi nel corridoio raccontano storie di urgenza e frenesia; ritmi di tamburi tribali che riecheggiano nella nebbia dei sensi. Lui li ascolta immobile, concentrato nello sforzo di considerare anche sé stesso un membro indistinto di una vasta umanità e non un singolo individuo.
Ma è tutto inutile.
Ha paura.
Sotto le palbebre si consuma un pianto represso; scrosci di pioggia battente che si dissipano in rigagnoli di timori non condivisi... e per questo letali.
Arriva gente.
Alte figure gli si sistemano intorno parlandogli sommessamente, ma lui non gli presta attenzione.
Vorrebbe solo essere da qualche altra parte, lontano.
E' compiaciuto da questo suo pensiero; "lontano" non è un posto preciso, bensì un luogo indefinito, un concetto astratto. Finalmente si è lasciato alle spalle i dettagli.
Proprio come il mondo forse ora sta per lasciarsi alle spalle lui, la sua esistenza, ma non se ne rammarica ...non ha più la lucidità per farlo; l'anestesia sta facendo effetto.
Buio.


[Ardesia | 6]

Commenti
Commento lasciato da Marlene il 11/10/2003 alle 18:28 :
Molto efficace! :)
Posso chiederti se hai provato personalmente l'esperienza,o se si tratta di immedesimazione?

Commento lasciato da Ardesia il 11/10/2003 alle 23:54 :
Fortunatamente fin'ora non ho mai dovuto subire anestesie :)

Commento lasciato da simpa il 13/10/2003 alle 13:27 :
il ricordo è uno di quelli che ti accompagnano per tutta la vita. almeno credo. avevo 11 anni. il medico disse "ora ti farò una punturina e tu ti addormenterai per un po'". dal momento in cul l'ago entra nella vena al momento in cui piombi nel sonno più profondo immaginabile trascorre un secolo. mi ricordo che lottavo per rimanere padrone della mia vita. ma niente. un secondo dopo ero piombato nel sonno artificiale. ma questo secondo è un lunghissimo flashback di ricordi, sensazioni, sentimenti. un istante in cui tutta l'esistenza ti passa davanti, un istante del quale ti ricorderai sempre. non ho mai provato droghe. forse è la stessa cosa? ti confermo che l'esperienza è conturbante. a vent'anni te la ricordi perfettamente. ricordo il lettino, ricordo il verde dalla sala operatoria, ricordo la faccia dell'anestesista, ricordo quell'istante esatto.
Dario

Commento lasciato da Ardesia il 14/10/2003 alle 14:03 :
Dario, e il momento del risveglio?


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