[mercoledì 01 ottobre 2003]
Ho sete stanotte
Non importa quanta sete hai, se non bevi da appena dieci minuti o da un giorno intero.
Quando vorresti bere, ma non puoi farlo, allora tutto il mondo sembra pervaso da una opprimente arsura.
Niente acqua per te che non hai saputo vedere quanto preziosa fosse ogni singola goccia.
Nessun sollievo per il corpo disidratato, nessun rimedio per la gola chiusa in una morsa di siccità.
E si aspetta di poter bere, si attende di riprendere a vivere.
Ho sete stanotte.
È una sete grande come l'universo, profonda come un incubo di quelli da cui ci si sveglia urlando e ci si ritrova disorientati, seduti sul letto a fissare il cuore della notte.
Che spavento.
Fa paura davvero questa sete implacabile.
Ho una bottiglia piena d'acqua, ma non serve a nulla.
Non è una sete d'acqua la mia.
È sete d'altro.
Devo solo aspettare, lo so, è questione di pochi giorni e potrò bere.
Ma il tempo non è un fatto oggettivo e quando ci si convince di essere sperduti e senza via di scampo, un solo misero minuto può diventare eterno... ed essere fatale.
Basterebbe un piccolo sorso e tutto riprenderebbe a scorrere, ma sono sola in mezzo al deserto e per ora non c'è rimedio.
Non ci sono nemmeno miraggi con cui consolarsi.
Soltanto solitudine, sete e disperazione.
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