<< post precedente - pagina principale - post successivo >>

[giovedì 17 aprile 2003]
IL SOFFIO DEL TEMPO
Aprile 2003 - Un mercatino dell'antiquariato affollato in una domenica primaverile di sole tiepido e rondini in planata.
Mi fermo a scrutare le cartoline della prima bancarella e dopo qualche minuto di ricerca casuale ne trovo una mi colpisce in modo particolare per l'intricato geroglifico che formano le parole a cornice dell'illustrazione in facciata. Mi incuriosisce; vorrei leggerne il testo, ma mi rendo conto che l'impresa è ardua stando lì, china, con la gente che mi spinge di lato, che mi urta inavvertitamente presa dal flusso di scorrimento alle mie spalle. Allora decido di comprarla. Una moneta da mezzo euro e la cartolina passa nella mia tasca. Faccio attenzione a non rovinarla e resto interdetta ogni qualvolta qualcuno urtando me mette a rischio l'incolumità di quel misterioso cartoncino ingiallito dal tempo.


Poco dopo incontro degli amici e gli mostro orgogliosa il mio acquisto: la cartolina è indirizzata ad una certa "Signorina Caterina Verga" di Catania. Scherzo sul fatto che allora ho di certo fatto un affarone, che di sicuro la destinataria doveva essere una parente prossima del Verga, una a cui si era ispirato per la caratterizzazione di un personaggio di un suo romanzo. Scoppi di risate fragorose e sguardi ammiccanti.
La sera, complice l'immancabile google, scopro che la via a cui è indirizzata la cartolina (via Sant'Anna) è la medesima in cui si trova la casa di Giovanni Verga; la casa/museo è al numero 8, la cartolina invece riporta indicato il 9.
La curioscità cresce, quindi, oltre a mettermi a cercare di comprendere il messaggio scritto sulla missiva, mando una mail al museo Verga, sperando che qualcuno mi dica cosa c'è al numero 9 di Via Sant'Anna e chi potesse essere la Caterina Verga della cartolina, ma dopo quattro giorni non ho ancora ricevuto risposta.
Caterina era anche il nome della madre del famoso scrittore, ma nel 1910 era morta già da molti anni. Invece la data coincide con l'ultimo periodo di vita del Verga, che morì dodici anni dopo, proprio nella casa di via sant'Anna, in cui peraltro era anche nato.


Il testo della cartolina recita:

Carissima,
per quanto il tuo silenzio mi renda sicura della tua nessuna simpatia a mio riguardo pure mi faccio ardita a chiederti un favore, quello cioè di volermi imprestare il disegno dello splendido ventaglio a punta Venezia. Tu sai di quale io intenda parlare, perciò non occorrono maggiori spiegazioni.
Se lo manderai, come io spero, indirizza corso Vinzaglio n 21 - Torino - potresti mandarmelo come campione raccomandato.
Ti ringrazio in anticipo, sperando di avere insieme al tuo disegno anche le notizie di tua salute e dei tuoi lavori.
Ogni giorno vedo le buone Signore ed i nostri ricordi hanno sempre per soggetto la Sicilia e le care nostre alunne.
Ricordami, pensami e fatti viva qualche volta.
Coi più cari baci, Anna Maria.

Torino 29-1-1910



Chissà di che disegno si parla e se è stato o meno spedito...
Chi saranno le fantomatiche Signore a cui si fa riferimento? E l'autrice della cartolina era realmente invisa a Caterina o si trattava soltanto di una sua convinzione?
Erano insegnanti? Parrebbe di sì.
Ma si tratta di quesiti che presumibilmente non troveranno mai una risposta... ed anche se la trovassero a cosa servirebbe? Le vite delle persone comuni, dopo la loro dipartira, tendono a disperdersi rapide nulla.
Anna Maria e Caterina Verga... probabilmente non è in vita più nessuno che le abbia conosciute.
E' triste se ci si pensa. Così come è affascinante pensare che le parole di Anna Maria, attraverso una semplice cartolina, riecheggiano ancora, dopo quasi cent'anni.

Quello che mi affascina di questa singolare, ed agli occhi dei più presumo insignificante, casualità è l'intreccio di vite che racchiude; il tempo ha trattenuto il fiato per quasi un secolo, poi quando il suo respiro è tornato costante, con un soffio mi ha fatto planare in mano quella cartolina, con la storia di colei che l'ha scritta e quella della persona a cui era destinata.

Gli avvenimenti assumono la valenza che gli imprimiamo noi, solitamente in modo inconscio.

A me piace pensare che si sia un motivo per cui tra tante cartoline il mio interesse sia stato carpito proprio da questa.
Poi presumibilmente tutta la faccenda finirà così, come è iniziata, senza clamori e colpi di scena, ma a me ha fatto piacere essere protagonista di questo piccolo ritrovamento d'altri tempi.


[Ardesia | 2]

Commenti

Aggiungi un commento
This item is closed, it's not possible to add new comments to it or to vote on it



Creative Commons License
Diritti e rovesci
Quando non viene chiaramente speficato chi è l'autore delle parole che trovi qui sopra significa che è farina del mio sacco, quindi se riporti altrove qualche frase/capoverso/periodo/post sei pregato di indicare che si tratta di roba che arriva da questo blog e di segnalarne il link.
Se vuoi contattarmi puoi farlo qui.