[martedì 17 dicembre 2002]
La volpe
... Ma la volpe ritornò alla sua idea: "La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò.
Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda ! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano ? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste ! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...".
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Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!", disse la volpe, "...piangerò".
"La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"È vero", disse la volpe.
"Ma piangerai !", disse il piccolo principe.
"È certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni ?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
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"Addio", disse.
"Addio", disse la volpe." Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
(Antoine de Saint-Exupéry)
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