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Archivio - ottobre 2005

[sabato 29 ottobre 05]

Un freddo, ma assolato lunedì di marzo o aprile (ricordo il giorno, ma non il mese... capita) di undici anni fa, mi sono fatta circa dodici ore di treno (tra andata e ritorno) per andare al Castello di Rivoli a vedere una mostra di Keith Haring. Per tutta una serie di coincidenze fortuite fu una giornata da sogno. Tra le altre cose l'allestimento della mostra: posto giusto, spazi giusti, luci giuste... tutto giusto! E poi, sarà la memoria che mi inganna, ma le opere esposte erano davvero molte. Sono così affezionata al ricordo di quel viaggio che mi è addirittura dispiaciuto costatare che l'archivio delle mostre del Castello di Rivoli presente sul sito parta soltanto dal '98. Comunque, tutta questa premessa era soltanto per dire che sono stata alla triennale di Milano al "Keith Haring Show" e che il confronto con Rivoli '94 non ha proprio retto. Se siete di MI o dintorni e vi piace l'arte di Haring un salto alla triennale potreste anche farlo.... però se avete a disposizione una Delorean e vi capita di trovarvi nei pressi della Torino di inizio 1994, consiglio vivamente di passare da Rivoli.

"Se cerco di modellare la mia vita su quella di qualcun altro, finisco per sprecarla riproducendo le cose per puro e vacuo spirito di accettazione. Ma se vivo la vita a modo mio e faccio in modo che gli altri artisti mi influenzino solo come riferimenti esterni o come punti di partenza, posso costruire una consapevolezza ancora maggiore invece di restarmene qui inattivo. Se sarò in grado di capire questo e di metterlo in pratica mi sarà d'aiuto, ma ho di nuovo paura... Vorrei soltanto essere più sicuro di me e cercare di scordare tutti i miei stupidi preconcetti e le idee sbagliate e limitarmi a vivere. Semplicemente vivere. Finché non morirò."
(Keith Haring)


[Ardesia, 29/10/2005][p.link][]




"Satellite's gone
Up to the sky
Things like that drive me
Out of my mind"

(Lou Reed)

Prima sono stata in Australia all'Ayers Rock e anche se dentro mi è iniziato lo scombussolamento, fuori non ho fatto una piega. Poi ho girato in lungo e in largo il Grand Canyon ed anche se lì ho vacillato un attimo, mi sono subito ripresa e ancora, esternamente non ho dato segni di cedimento. Ma dopo... dopo sono approdata qui e non sono più riuscita a trattenermi, così c'è scappata la lacrimuccia.
Google Earth è commovente.



[Ardesia, 29/10/2005][p.link][]



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