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[giovedì 30 ottobre 2003]
DI ECHI, INTERNET, GAZZELLE, FELINI ABBACCHIATI E RICERCHE FALLITE
"Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull'argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia."
(Umberto Eco)

Questo pensiero farà certamente sorridere, ma la realtà è molto diversa.
I "diecimila titoli" presumibilmente esistevano anche prima dei computer, dei database e di internet, quindi se qualcuno andando a fare una ricerca in biblioteca ne trovava soltanto una decina, di certo o era poco interessato a quello che stava facendo oppure non sapeva fare a cercare.
Ora accade la stessa identica cosa.
Se uno non ha voglia di trovare quel che sta cercando oppure non sa agire secondo determinati criteri di ricerca, si imbatterà sempre i soliti dieci titoli, altro che diecimila!
Non vi è mai capitato di fare riflessioni del tipo: "Se solo avessi avuto a disposizione internet quando andavo a scuola io, avrei fatto la metà della fatica e con risultati migliori!"
Probabilmente è vero, ma questo vale soltanto per chi sa utilizzare il mezzo e la maggior parte degli studenti attuali non intravede nemmeno un millesimo delle potenzialità didattiche che si celano dentro al modem del loro computer.
La maggior parte di loro usa internet soltanto per giocare o per chattare.
Che spreco e che ottusità.
A scuola ci sono corsi che insegnano a ragazzi di 13 anni ad allestire pagine web o a fare inutilissime presentazioni in power point, quando invece sarebbe molto più sensato dargli qualche dritta su come usare i motori di ricerca ed indirizzarli su forum e siti che potrebbero stimolarli ad acquisire nuove metodologie di auto-apprendimento.
Si fa presto a dire internet, e si fa presto anche a fingere di non riuscire a scegliere fra diecimila titoli.
Quello per cui serve tempo è fermarsi un attimo a riflettere per trovare il modo migliore di utlizzare le risorse che può offrirci un computer collegato alla rete.

Non so perché ma la frase di Eco all'inizio di questo post mi ha provocato una certa irritazione...
Sarà che per qualche inspiegabile collegamento sinaptico mi ricorda quella del leone e della gazzella che corrono, corrono, corrono sensza mai arrivare da nessuna parte se non ad avere lo stomaco pieno o a morire...
Sarà che in questi giorni vedo tutto nero perché quel santo felino del mio gatto non sta tanto bene e sono obbligata ad infierire cercando di fargli ingerire delle pastiglie che molto probabilmente gli fanno shifo...
Sarà che è già praticamente Natale/capodanno/Pasqua e che gli anni ultimamente mi sembrano volatilizzarsi...
Vabbè, questo discroso non lo concludo...
Evviva i puntini di sospensione... alla faccia degli avari di punti...
Appunto.
Sarà quel che sarà... anche senza paesi miei sulla collina, che donna di pianura nacqui.


[Ardesia | 4]

Commenti
Commento lasciato da Lizaveta il 30/10/2003 alle 20:11 :
Mi sono iscritta alla mailing dei libri.
lodevole ed utilissima iniziativa.
Attendo con ansia.
Hai ragione su tutto con questo tuo post (oggi sono in vena di complimenti ) ;)))

Commento lasciato da luminamenti il 31/10/2003 alle 10:36 :
Eco intende dire che siamo immersi in un eccesso d'informazione. Lo dice anche da altre parti. Mi sembra difficile negarlo. Anche se uno non sa fare una ricerca con il Pc la quantità d'informazioni che se ne ricavano sono sempre eccessive. Inoltre con il Pc c'è anche un problema del controllo e dell'attendibilità delle fonti. Questo problema esiste anche senza il Pc ma Internet rende più facile l'adulterazione per l'ovvio motivo che chiunque può pubblicare senza il filtro di una competenza autorevole socialmente riconosciuta.
Le cose sono troppe e si accumulano da tutte le parti e l'eccesso può avere su molti un effetto paralizzante.


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