<< post precedente - pagina principale - post successivo >>

[martedì 14 ottobre 2003]
"Sognando Babilonia" & "La casa dei libri"
Il romanzo più famoso di Richard Brautigan è "Pesca alla trota in America", ma dato che questo è dichiaratamente, già a partire dal titolo, un blog di nicchia - ultimamente mi gira così, non fateci caso - oggi parlerò di un paio di suoi libri meno conosciuti.

"Sognando Babilonia" è un romanzo che si stranisce da solo, che si estrania e fa estraniare. La scrittura è quasi elementare; continue ripetizioni di concetti ed azioni, passaggi brevi, capitoli lunghi al massimo qualche facciata. Il primo ad apparire fuori dal mondo è proprio il protagonista, il cui ruolo, e cioè quello di detective, gli imporrebbe invece di avere una certa padronanza della situazione. Ma lui è un sognatore nell'accezione letterale del termine, e combatte quotidianamente per non soccombere all'universo immaginario che da molti anni oramai preferisce a quello reale.
Babilonia è una sorta di dimensione parallela in cui rifugiarsi per apparire migliori di quel che si crede di essere, ma i siparietti immaginari alla lunga sortiscono l'effetto che Brautigan secondo me si è preposto quando li ha scritti e cioè quello di irritare il lettore, che da che mondo è mondo, preferisce storie sfigate, ma che trasmettono un sentore di verità, a tiritere tutte rose e fiori, ma inventate.
[-> incipit]

"La casa dei libri" parla di una misteriosa "biblioteca" nella quale vengono accolti e raccolti tutti i dattiloscritti e manoscritti più strambi della terra. Si tratta di libri che se proposti ad un qualsiasi editore non verrebbero mai pubblicati, ma che invece nell'edificio con la campanella d'argento e la porta a vetrate trovano sempre qualcuno, 24 ore su 24, a dargli un entusiasta benvenuto ed a catalogarli. Ma la casa dei libri rappresenta soltanto la parte iniziale della vicenda; è allo stesso tempo il luogo che fa da sfondo alla nascita di un grande amore ed il punto di partenza per un viaggio in Messico, per porre fine ad una gravidanza imprevista.
Si tratta quindi di un viaggio dentro al viaggio, nella miglior tradizione della cultura beat.
I libri, i sentimenti, lo spostamento fisico; sono tutti modi diversi per compiere un percorso intimo di riflessione e mutamento.
[-> incipit]

La peculiarità di questi due romanzi è quella d'apparire inizialmente sempliciotti e didascalici, per poi svelare, celato fra le righe, un profondo simbolismo che, mano a mano che si procede nella lettura, diviene chiaramente percepibile anche in quello che potrebbe apparire come il più irrilevante dei particolari.


[Ardesia | 15]

Commenti
Commento lasciato da Lizaveta il 14/10/2003 alle 20:56 :
ehm....Si ecco mi hai beccata ho ancora il link vecchio, ma insomma, spaventarmi così, per la miseria, io ho un sistema nervoso delicato, insomma, sono una vecchiettina, non si fa così :)))))
Vado a mettere a posto il link :)

Commento lasciato da il monaco il 14/10/2003 alle 21:04 :
Brautigan parla alla parte bella di tutti noi, e lo fa sempre in modo semplice e puntuale. Quando lo leggi ti sembra di leggere una lettera del tuo più caro amico che ti scrive per renderti partecipe della sua vita. Peccato abbia deciso di non amare più la vita prima del suo tempo. :(

Commento lasciato da Ardesia il 15/10/2003 alle 10:47 :
Liza :pppp allora è servito il post minatorio ;)


Aggiungi un commento
This item is closed, it's not possible to add new comments to it or to vote on it



Creative Commons License
Diritti e rovesci
Quando non viene chiaramente speficato chi è l'autore delle parole che trovi qui sopra significa che è farina del mio sacco, quindi se riporti altrove qualche frase/capoverso/periodo/post sei pregato di indicare che si tratta di roba che arriva da questo blog e di segnalarne il link.
Se vuoi contattarmi puoi farlo qui.