Solaris è il remake dell'omonimo film di
Andrej Tarkovskij, datato 1972, ed ispirato al romanzo di dello scrittore polacco
Stanislaw Lem.
E' un film anomalo, che ricorda le atmosfere di
"2001: Odissea nello spazio": chi ama la fantascienza d'azione, piena di mostri schifosi, d'alieni invasori, condita con una buona dose d'effetti speciali all'avanguardia e dal ritmo incalzante, non sprechi i soldi del biglietto. Nel
Solaris di
Steven Soderbergh si vaga nei meandri della mente umana ed il viaggio appare molto più complicato e complesso di una qualsiasi esplorazione spaziale; atmosfere oniriche, musiche ipnotiche, interminabili piani di sequenza. La trama è tanto semplice quanto geniale ed inquietante: uno psichiatra viene mandato ad indagare sugli strani fenomeni che sembrano verificarsi fra l'equipaggio di una stazione stellare in orbita attorno al pianeta Solaris; una volta giunto sul posto si rende conto che l'energia scaturita dal pianeta attorno a cui sono in orbita ha l'inquietante capacità di concretizzare, basandosi sul ricordo che ognuno ne conserva, una simulazione biologica della persona che maggiormente si è amata.
Affascinante, no? Peccato che a tratti questa pellicola di riflessione metafisico/esistenziale sull'amore, il libero arbitrio, il destino, i labirintici processi mentali dei sentimenti, non riesca a sfruttare appieno le potenzialità racchiuse nella sua trama e provochi
l'appisolamento incontrollato degli spettatori! Io ho tenuto duro, sperando che prima o poi la storia sarebbe decollata, ma nemmeno i titoli di coda si son mostrati molto dinamici.
Fino alla parte finale sono riuscita comunque ad apprezzare il tentativo di fare un qualcosa di diverso, forse poco commerciale, ma, anche per questo, di certo coraggioso ed originale. Ma l'epilogo proprio non l'ho digerito, perché ben venga la possibilità di lasciare allo spettatore un'interpretazione unica e personale, ma almeno uno spiraglio di luce in mezzo all'oscurità del cripticismo mistico dilagante potevano concedercelo.
In America il film è
vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto perché il regista si è rifiutato di tagliare la scena in cui appare in bella vista il
sedere di Clooney, protagonista della pellicola:
"È assurdo", ha dichiarato Lem,
"puoi mostrare il sedere e i seni di una donna senza problemi. Perché noi, uomini, no?". Io al fondoschiena dell'ex pediatra di ER non ci avevo nemmeno fatto caso, come credo che non ci abbiano prestato molta attenzione nemmeno i due bambini che erano nella fila davanti a me, che dormivano, come anche i genitori, già dopo la prima mezz'ora di proiezione.