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[sabato 11 gennaio 2003]
Pozioni

POZIONE I
Le poesie non son fatte di parole.
Sono sentimenti puri e semplici, non artefatti.
Se si cerca di mettere insieme in bella maniera un cumulo di parole, non si otterrà altro che un cumulo di parole ben composto.
Il linguaggio è sì molto importante, ma è solo un mezzo e non il fine ultimo.
Prima devon venire le proprie emozioni; bisogna estrinsecare la propria interiorità!
E' necessario gettare uno sguardo profondo dentro sé stessi prima di accingersi a scrivere poesie.


***

POZIONE II
Immedesimazione.

Non si può descrivere nulla se prima non si riesce ad immedesimarsi in ciò di cui si vuol parlare poetando.

Per descrivere un albero bisogna sentirsi albero; percepire la linfa vitale che ci scorre dentro, il contatto diretto con la terra, provare cosa significa la costante eposizione alla forza degli elementi, in balia del ciclo delle stagioni... trovar il senso di un'esistenza che per perpetuarsi e rinnovarsi, ogni inverno perde un po' di sé, per poi rifiorire più rigogliosa a primavera...

Per parlare del mare bisogna carpire il tormento di un movimento incessante, bisogna calarsi nelle profondità degli abissi più profondi e risalire fino a ritrovare la luce accecante del sole...

Se si vuol raccontare il mondo, l'unico modo è invecchiare di milioni di anni ed entrar nelle viscere della terra...

Per poetare il punto di vista di altre persone bisogna cambiare identità, rubare per un momento la loro vita e mettersela addosso; un vestito scomodo che però è necessario indossare!

Fate vostri i sentimenti, le situazioni, gli oggetti, le persone di cui volete scrivere.

Sentite il vento tra i vostri rami, la nave che vi solca il petto, la terra che solidifica in voi.

Sentite la vita e troverete la vostra poesia.


***

POZIONE III
Prospettive.

Se per scrivere poesie è fondamentale un profondo intento di immedesimazione è altresì importante riuscire a porre il proprio sguardo sul mondo e sui suoi accadimenti usando il maggior numero di angolazioni possibili.

E' caratteristica peculiare dell'animo umano ritenersi peso e misura di ogni cosa.
Ogni individuo, di norma, tende pertanto a valutare e a giudicare gli accadimenti circostanti, rapportandoli alla sua particolare visione delle cose.
Ognuno di noi ha alle spalle una storia personale unica, che lo avrà inevitabilmente portato a percepire il mondo circostante con altrettanta unicità...


Ma chi volesse scrivere non può e non deve considerare sé stesso l'unico specchio in cui la vita si riflette.

Serve distacco per riuscire a spostare l'attenzione fuori dal proprio io.

Serve umiltà, per non porre le proprie percezioni al di sopra di tutto e per aver l'ardire di cambiare punto di vista ed osservare le innumerevoli sfaccettature di una medesima situazione.


***

POZIONE IV

L'attimo fugge, che altro può fare un attimo?

Non si dovrebbe cercare di fermare con parole qualcosa che preferirebbe esser lasciato andare... come una lieve sfumatura di nube all'orizzonte che tramonterà insieme ad un sole di una giornata troppo lunga... e sarà così dimenticata per sempre.

"...e passa, ma non passerà quest'attimo che cresce..." (Pino Daniele)

Sone le emozioni che passano ed allo stesso tempo restano quelle di cui ci si dovrebbe sentir autorizzati a render testimonianza nei propri versi.

Lasciar andare ciò che non vuol essere trattenuto ci rende degni di custodire ciò che non vuole essere dimenticato.


[Ardesia | 4]

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