La verità è che aggiornare il blog una volta ogni tot mesi è autoinibente perché il post a cadenza trimestrale potrebbe creare aspettative. Se si scrive spesso non importa se i post sono brevi , i contenuti inutili, lo stile macilento. Da un paio di righe buttate lì al volo nessuno può pretendere nulla, nemmeno chi le mette assieme. Ma se tra un’elucubrazione e l’altra passano miliardi e miliardi di metri cubi d’acqua sotto i ponti, allora non è che si può prendere e scrivere la prima cosa che salta in mente. È un circolo vizioso, come tutte le cose della vita del resto: il fatto che la nascita sia il punto di partenza e la morte quello di arrivo potrebbe sembrare logico, ma quante religioni abbiamo dovuto tirare fuori dal cappello a cilindro mistico per convincerci del contrario? Comunque sia, gira che ti rigira, il punto è che mi serviva un post non proprio breve, non proprio inutile e non proprio macilento per rompere il ghiaccio, un po’ come lo
scoiattolo preistorico dell’Era glaciale, con le uniche differenze che io non sto inseguendo una ghianda, che non vivo in un cartone animato (ma anche sì) e che non sono uno scoiattolo (con le
vigorsol tra l’altro ho smesso da anni perché mi impiastricciavano i lati della bocca di bianco che pareva mi fossi appena fatta fuori una biberonata di latte rappreso). Pazienza se gli intenti non hanno trovato riscontri plaudenti; ora posto e chi si è visto si è visto.
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1: titolo preso in prestito dalla Canzone di Bacco di Lorenzo de Medici