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Archivio - luglio 2009

[31 luglio 09]

Salva: niente maturità, non sono in commissione.
Guido piano, mi gusto le curve di questa collina inizio-estiva, fortuna di una scuola fuori città, paesino di cintura: finestrino giù, venticello tra i capelli lato sinistro.
Salva. Non mi hanno beccata.
E penso a un Becco Cosmico che per mia buona sorte in quel momento, credo, era voltato, non m'ha vista, ha beccato altri, mi spiace.

(Edizioni Guanda, 2000)


[Trascritto da Ardesia | 31/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[28 luglio 09]

Ecco cosa sappiamo, noi che possiamo parlare per raccontare una storia: nel pomeriggio del 24 ottobre, mia moglie, Lexy Ransome, si arrampicò in cima al melo nel giardino dietro casa e precipitò morendo sul colpo. Nessun testimone, a parte il nostro cane Lorelei; era un pomeriggio infrasettimanale, e nessuno dei vicini era a casa, seduto in cucina con la finestra aperta, per sentire se mia moglie, in quel breve attimo a mezz'aria, gridò, boccheggiò o non emise alcun suono.

Titolo originale: The Dogs of Babel (1927)
(Edizioni Fazi - traduzione di Monica Pavani)


[Trascritto da Ardesia | 28/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[22 luglio 09]

Si vede il sole in uno degli angoli superiori del rettangolo, quello alla sinistra di chi guarda, e l'astro re è raffigurato con la testa di un uomo da cui sprizzano raggi di luce pungente e sinuose lingue di fuoco, come una rosa dei venti indecisa in quali direzioni puntare, e quel viso ha un'espressione piangente, contratta da un dolore inconfortabile, e dalla bocca aperta emette un urlo che non potremo udire, giacché nessuna di queste cose è reale, quanto abbiamo davanti è solo carta e colore, nient'altro. Sotto il sole vediamo un uomo nudo, legato a un tronco d'albero, i fianchi cinti da un drappo, a coprirgli le parti che chiamiamo intime o vergognose, e i piedi li ha posati su quanto resta di un ramo tagliato, ma per maggior saldezza, perché non scivolino da quel sostegno naturale, sono fissati da due chiodi, profondamente conficcati.

Titolo originale: O Evangelho segundo Jesus Cristo (1991)
(Edizioni Einaudi - traduzione di Rita Desti)




[Trascritto da Ardesia | 22/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[17 luglio 09]

I
[Campana a Aleramo]
[Barco] Rifredo di Mugello
[22 luglio 1916]
Egregia Sibilla
Vorrei scrivervi ma non posso. Sono orribilmente annoiato. Conoscete Walt Whitman? Non capisco come facciate a vivere a Firenze e a conoscere certa gente. Non parlo di Cecchi che stimo e di Baldini.
Studierò un tipo di voi. Bisognerebbe che avessi il vostro ritratto. Guardatevi da S. Francesco. Una pecorella e voi? Vi preferisco così. Mi avete riconosciuto per italiano: credo, egregia Sibilla, che non avrò eredi. Anderò col mio famoso fardello dove anderò. Finita la guerra non esisterò più ammesso che esista ancora. Vi prego, se potete di trovarmi qualche acquirente per il mio libro. Lo invierò immediatamente.
Vi bacio la mano
Dino Campana


(Edizioni Feltrinelli, 2000 - a cura di Bruna Conti)


[Trascritto da Ardesia | 17/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[16 luglio 09]

Padre Angel si sollevò con uno sforzo solenne. Si stropicciò le palpebre con le ossa delle mani, scostò la zanzariera di tulle e restò seduto sulla stuoia spelacchiata, assorto per un attimo, il tempo indispensabile per rendersi conto di essere vivo e per ricordare la data e il suo riscontro nel martirologio. "Martedì quattro ottobre" pensò; e disse a voce bassa: «San Francesco d'Assisi».
Si vestì senza lavarsi e senza pregare. Era grande, sanguigno, aveva una pacifica figura di bue mansueto, e si muoveva come un bue, con gesti densi e tristi. Dopo aver corretto l'abbottonatura della tonaca con la solerzia languida di dita che controllano l'accordatura di un'arpa, fece scorrere il paletto e aprì la porta del patio. I nardi sotto la pioggia gli fecero ricordare le parole di una canzone.
«"il mar crescerà con le mie lacrime"» sospirò.

Titolo originale: La mala hora (1962)
(Edizioni Mondadori - traduzione di Enrico Cicogna)


[Trascritto da Ardesia | 16/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[14 luglio 09]

Il venerdì 20 luglio 1714, a mezzogiorno, il più bel ponte di tutto il Perù si spezzò, precipitando cinque viaggiatori nell'abisso sottostante. Questo ponte si trovava sulla strada maestra fra Lima e Cuzco, e centinaia di persone lo attraversavano ogni giorno, era stato intessuto di giunghi dagli Incas, più di un secolo prima, e chi veniva a visitare la città era sempre condotto a vederlo. Era formato da una pura e semplice scala di lamine sottili, sospesa sul precipizio, con balaustre di liane secche. I cavalli, i cocchi, le portantine erano obbligati a scendere più di cento metri al di sotto del ponte, per attraversare su zattere l'angusto torrente; ma nessuno, neppure il viceré o l'arcivescovo di Lima, preferiva scendere con i bagagli anziché passare sul famoso ponte di San Luis Rey.

Titolo originale: The Bridge of San Luis Rey (1927)
(Edizioni Mondadori - traduzione di Lauro De Bosis)


[Trascritto da Ardesia | 14/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[12 luglio 09]

CLARE: È dura rimanere indietro. Aspetto Henry senza sapere dov'è e se sta bene. È dura essere quella che rimane.
Mi tengo occupata. Così il tempo passa più veloce.
Vado a dormire da sola e mi sveglio da sola. Faccio passeggiate. Lavoro fino a stancarmi. Osservo il vento giocare con la robaccia rimasta sepolta tutto l'inverno sotto la neve. Finché non ci si pensa sembra semplice. Perché l'assenza intensifica l'amore?
Tanto tempo fa, quando gli uomini andavano per mare, le donne li aspettavano sulla spiaggia, scrutavano l'orizzonte in cerca della piccola imbarcazione. Adesso io aspetto Henry. Lui scompare senza preavviso e involontariamente. Io lo aspetto. Ogni minuto di attesa dura un anno, un'eternità. Ogni minuto scorre lento, trasparente come vetro. Attraverso ogni minuto vedo un'infinità di minuti in fila, in attesa. Perché se ne va dove io non posso seguirlo?

Titolo originale: The Time Traveler's Wife (2003)
(Edizioni Mondadori - traduzione di Katia Bagnoli)


[Trascritto da Ardesia | 12/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[10 luglio 09]

Lima, Perù
Ottobre 1997

Il pappagallo nudo sembrava un feto umano innestato su un pollo kosher. Era così vecchio che aveva perso fino all'ultima delle sue penne, perfino quelle nascenti, e la sua raggrinzita, itterica pelle era un reticolo di gommose vene bluastre.
"Patologico", borbottò Switters, alludendo non soltanto al pappagallo ma all'intera scena, che comprendeva la vecchia rinsecchita di cui l'uccello seguiva ostinatamente i passi mentre lei si aggirava per la villa in penombra. I ruvidi artigli del volatile facevano un secco, stridente rumore nello sforzo di riuscire a far presa sulle piastrelle di terracotta, e di quando in quando, nel perdere l'equilibrio e slittare di alcuni centimetri, l'animale emetteva uno strido rauco così fievole e tremante, da dare l'impressione d'essere stato accarezzato dallo Strangolatore di Boston.

Titolo originale: Fierce Invalids Home from Hot Climates (2000)
(Edizioni Baldini Castoldi Dalai - traduzione di Hilia Brinis)


[Trascritto da Ardesia | 10/07/2009 | p.link | segnala un errore | ]


[09 luglio 09]

Quando comporranno il mio necrologio. Domani. O dopodomani. Scriveranno: LEO GURSKY LASCIA UN APPARTAMENTO PIENO DI MERDA. Sono sorpreso di non esserci rimasto sepolto vivo. Il posto non è grande. Faccio fatica a tenere sgombro un passaggio fra il letto e il bagno, fra il bagno e il tavolo della cucina, fra il tavolo della cucina e la porta d'ingresso. Se voglio andare direttamente dal bagno alla porta d'ingresso... impossibile: devo passare accanto al tavolo della cucina. Mi piace immaginare il letto come antipasto, il bagno come prima portata, il tavolo della cucina come seconda, la porta d'ingresso come terza: se suona il campanello quando sono a letto devo girare intorno al bagno e al tavolo della cucina per arrivare alla porta. Se per caso è Bruno, lo faccio entrare senza dire una parola e me ne torno a letto, con il fragore dell'invisibile folla nelle orecchie.

Titolo originale: The History fo Love (2005)
(Edizioni Guanda - traduzione di Valeria Raimondi)


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