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Archivio - dicembre 2005

[23 dicembre 05]

In pochi giorni stavo per:
1) sconfiggere i Figli del Ponte,
2) fare un rogo spaventoso,
3) innamorarami,
4) trovare un tesoro,
5) scappare di casa,
6) trovare un tesoro.
Ma mi sa che forse è meglio se comincio a raccontarvi tutto dall'inizio.

(Edizioni Einaudi)


[Trascritto da Ardesia | 23/12/2005 | p.link | segnala un errore | ]


[15 dicembre 05]

Arriviamo alla Grande Città. Abbiamo viaggiato tutta la notte. Nostra Madre ha gli occhi arrossati. Porta una grossa scatola di cartone, e noi due una piccola valigia a testa con i nostri vestiti, più il grosso dizionario di nostro Padre, che ci passiamo quando abbiamo le braccia stanche.

(Edizioni Einaudi - traduzione di Armando Marchi, Virginia Ripa di Meana, Giovanni Bogliolo)


[Trascritto da Ardesia | 15/12/2005 | p.link | segnala un errore | ]


[14 dicembre 05]

Alcuni anni fa, nella città di York, esisteva un'Accademia di maghi, i quali si incontravano il terzo mercoledì di ogni mese per leggere lunghi e noiosi documenti sulla storia della magia inglese.

(Edizioni Longanesi & C. - traduzione di Paolo Merla)


[Trascritto da Ardesia | 14/12/2005 | p.link | segnala un errore | ]


Nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 1590, giorno di sant'Antonio abate, mani ignote deposero sul torno cioè sulla grande ruota in legno che si trovava all'ingresso della Casa di Carità di San Michele fuori le mura, a Novara, un neonato di sesso femminile, scuro d'occhi, di pelle e di capelli: per i gusti dell'epoca, quasi un mostro.

(Edizioni Einaudi)


[Trascritto da Ardesia | 14/12/2005 | p.link | segnala un errore | ]


[02 dicembre 05]

La famiglia Dashwood si era stabilita nel Sussex da molto tempo; le loro proprietà terriere erano vaste, e al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui per molte generazioni avevano vissuto in modo tanto rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti nei dintorni. L'ultimo proprietario era stato un vecchio scapolo, che aveva raggiunto un'età molto avanzata, e che per molti anni aveva avuto come compagna e direttrice della casa la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, aveva prodotto un gran cambiamento nella sua esistenza; perché, per sopperire alla perdita, aveva invitato e accolto in casa la famiglia del nipote, Henry Dashwood, che era l'erede legittimo della proprietà di Norland e la persona a cui lui intendeva lasciarla alla propria morte.

(Edizioni Newton - traduzione di Pietro Meneghelli)


[Trascritto da Ardesia | 02/12/2005 | p.link | segnala un errore | ]


[01 dicembre 05]

Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua prima infanzia avrebbe mai supposto che il suo destino sarebbe stato quello di essere un'eroina. Tutto era contro di lei: la posizione sociale, il carattere del padre e della madre, il suo aspetto fisico e perfino le sue inclinazioni.

(Edizioni Newton - traduzione di Elena Grillo)


[Trascritto da Ardesia | 01/12/2005 | p.link | segnala un errore | ]







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